Il borsino di Arzachena - Pisa

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PISA e Provincia
Domenica, 14 Aprile 2019

La quinta vittoria consecutiva, un leader quarantenne, il debutto per primo svedese con la maglia del Pisa, ecco cosa ha funzionato nel Pisa visto ad Arzachena

Ingrana la quinta il Pisa che viene a capo di una partita per niente semplice e contro una squadra che cercava i punti della tranquillità nella corsa alla salvezza.

COSA FUNZIONA Cambiando l’ordine degli addendi il risultato resta lo stesso, questo enunciato alla base della matematica stavolta si può applicare anche al calcio, anzi, al Pisa. D’Angelo ribalta il Pisa, mette Birindelli a sinistra, rilancia Brignani, Izzillo e Marin dal primo minuto, fa riposare Lisi e Minesso, ma trova le risposte che cercava e sul campo la squadra ha mostrato ancora una volta le sue qualità mentali e tecniche. Un discorso a parte merita Davide Moscardelli, il capitano snocciola la sua miglior prestazione in maglia nerazzurra e miglior viatico per il finale di campionato non potrebbe esserci. Ottimo anche Brignani che sembra aver raggiunto grande maturità, anche qui meriti di D’Angelo che lo ha utilizzato con i tempi e modi giusti. Una citazione anche per Lidin, sessantanovesimo straniero ad esordire nel Pisa e primo svedese della storia. Salgono così a ventinove le bandierine sul mappamondo del Pisa.

COSA NON FUNZIONA una occasione concessa agli avversari, anche se molto pericola, capita, ci sta, come ci sta di sbagliare il primo rigore stagionale a quattro giornate dalla fine. Granelli di sabbia nel deserto, che servono per riempire lo spazio di questo paragrafo della nostra rubrica, ma che non scalfiscono la prova del Pisa ad Arzachena.

DA RIVEDERE Da rivedere delle partite di calcio professionistico su terreni di gioco adeguati al loro status. Il manto erboso della formazione sarda é indegno per la categoria, rende impossibile poter controllare la palla, penalizza i calciatori più tecnici e, cosa ben più grave, espone i ventidue in campo a rischi piuttosto alti di infortuni, no, così proprio non va. É l’ennesima dimostrazione che sessanta squadre in terza serie sono troppe.

massimo.corsini