Il borsino di Pisa-Pontedera

Sport
Sabato, 21 Aprile 2018

Ok la reazione è giusta”. Il Pisa riscatta nel miglior modo possibile la sconfitta di sette giorni fa nel Derby contro il Livorno e sfodera, contro la bestia nera Pontedera, la miglior prestazione casalinga stagionale annichilendo un avversario impotente di fronte a cotanta qualità tecnica e fame di vittoria. La squadra di Petrone pone così fine a quello ad un vero è proprio sortilegio fatto di 9 stagioni senza vittorie contro i Granata, stagioni che salgono a 21 per i soli campionati professionistici

COSA FUNZIONA La reazione della squadra dopo una settimana che avrebbe potuto mettere in ginocchio un toro è stata la sorpresa più bella, da mettere in cornice insieme quella registrata due settimane fa dopo il pareggio nell'injury-time della sfida contro la Pro Piacenza. Due indizi iniziano ad assere quasi una prova: che l'Arena si stia finalmente trasformando nel fortino dei neroazzurri? Speriamo, sarebbe il miglior viatico possibile per gli spareggi promozione.

Ma la partita contro il Pontedera ci ha raccontato di più assai, ci ha detto di un Pisa che quando è messo in campo riempiendo le caselle giuste ha uomini devastanti e subito viene da pensare alla corsa di Lisi, che, se servito in velocità, diventa imprendibile per gli avversari, alla fisicità di Eusepi che con Masucci al suo fianco, riesce a trovare gli spazi necessari per esaltare le sue qualità, allo stesso ex Entella, che a centro area regala fantasia a piene mani ed il goal del 2-0 realizzato di tacco, è soltanto la ciliegina sulla torta, a un De Vitis ritrovato anche dal punto di vista fisico, ad Ingrosso, tornato in campo dopo due mesi che ha dato sicurezza a tutto il reparto, compreso uno come Lisuzzo che di esperienza ne ha da vendere, ma che fino alla partita contro il Livorno, forse si sentiva sovraccaricato di responsabilità, circondato come era da troppi giovani nel reparto difensivo.
L'aspetto tattico è quindi importante lo si è visto fin dall'inizio: 442 contro 352, la paura era quella di soffrire tremendamente l'inferiorità numerica in mezzo al campo, come sempre è capitato in questa stagione, invece è andata diversamente perché quando gli allenatori dicono che i moduli sono solo cifre, in parte lo dicono per sviare i discorso sul come vogliono giocare, ma in parte dicono una gran verità. Ieri si è visto chiaramente che a dispetto dei freddi numeri il Pisa in mezzo al campo non soffriva nessuna inferiorità numerica, grazie alla mossa di Petrone di accentrare Di Quinzio che di fatto ha giocato sia esterno sia centrale in supporto a Gucher e De Vitis, rendendo vano il centrocampo a tre avversario. Una flessibilità mai vista in questa stagione che ha portato in dote tante palle goal come non si vedeva da tempo memorabile all'Arena e che potrebbe essere la chiave di volta di questo Pisa.
COSA NON FUNZIONA Tante palle goal abbiamo detto, ma al 73' il Pisa era avanti 1-0 e solo grazie ad un calcio di rigore, alzi la mano chi non ha avuto paura di rivivere l'incubo Pistoiese, Alessandria o Pro Piacenza anche se in questo caso poi le cose sono andate bene. Al netto della splendida prova del portiere granata Contini, occorre essere più cinici sottoporta, perché nelle partite da dentro e fuori certi errori si possono pagare a caro prezzo.

DA RIVEDERE Petrone aveva chiesto ai suoi una vittoria da playoff, anzi, per il mister i playoff sono iniziati ieri, lo ha detto alla vigilia, lo ha ribadito un conferenza stampa post-match. Se la reazione della squadra alle sollecitazioni dell'allenatore è stata questa allora lo possiamo dire: non tutto è perduto, ci sono margini per poter dire che questi playoff sono tutti da giocare a patto di vedere sempre questo spirito, perché se il campionato ha offerto in più di una occasione una seconda chance, gli spareggi promozione non guardano in faccia a nessuno: sbagliando anche una sola partita si va a casa.

massimo.corsini