Il borsino di Pisa-Pro Piacenza

Sport
Sabato, 7 Aprile 2018

The last kick of the game”. Quante volte in questa stagione abbiamo preso a prestito da oltremanica questa espressione per indicare la zona Cesarini, e quante volte questa è stata fatale al Pisa. Il momento del riscatto è arrivato ed il Pisa proprio “all'ultimo calcio della partita” ha battuto la Pro Piacenza e conquistato la seconda vittoria consecutiva. Cinque reti, di cui quattro negli ultimi 8'+5' di recupero, un rigore sbagliato, un cartellino rosso e un palo: sono questi gli ingredienti che hanno forgiatola partita più pazza e pazzesca dell'anno.

COSA FUNZIONA Il Pisa ha finalmente gettato il cuore oltre l'ostacolo, questo fa passare in secondo piano qualsiasi disquisizione tecnico-tattica. Da nove mesi aspettavamo di vedere una squadra capace di suscitare emozione, di far sobbalzare il tifoso sui gradoni dello stadio. Ebbene quel momento è arrivato. Il Pisa per ben due volte è stato capace di riversarsi in avanti come un leone ferito per riprendersi quello che fin dal calcio d'inizio riteneva suo, sembrano appartenere ad un'altra era calcistica le mani nei capelli dopo un goal subito, o lo sciogliersi come neve al sole alla prima difficoltà.
Mario Petrone in 10 giorni ha saputo toccare le corde giuste ed ha trasformato una armata Brancaleone, in un gruppo di uomini che sanno quello che vogliono. Non tragga in inganno il risultato finale, certo la vittoria ci voleva, per la classifica, per l'approccio al derby di sabato, per il morale, ma se, malauguratamente, la partita si fosse conclusa con il palo di Sainz Maza, il giudizio sul Pisa di stasera non sarebbe cambiato di una virgola, perchè creare due palle goal in pochi secondi dopo aver subito una rete che avrebbe tagliato le gambe a chiunque, è sintomo di forza mentale e consapevolezza, quella che da settembre è sempre mancata a questa squadra, anche quando, in Sardegna, riusci a vincere più o meno come ha fatto ieri. Per mesi abbiamo ripetuto che la fortuna va aiutata, va indirizzata, via guidata dalla propria parte, oggi il Pisa ha fatto esattamente questo e il tocco a “the last kick of the game” di Di Quinzio è stato il giusto premio per una squadra che non ha mollato di un centimetro. Ma come si è arrivati a questa metamorfosi? La domanda merita una risposta articolata: in primis c'è la netta sensazione che adesso ognuno abbia un compito ben preciso che non ammette sconfinamenti, e poi ci sono i giocatori utilizzati finalmente per quelle che sono le loro caratteristiche primarie. Eusepi, che già a Gorgonzola aveva dato segni di risveglio, sembra completamente rinato con un compagno vicino e con le ali che si inseriscono. Morale della favola, da essere il terminale isolato dentro ad un modulo sgangherato, si è ritrovato ad essere il fulcro dell'attacco con i compagni in appoggio che gli permettono di costruire manovre e chiudere triangolazioni. Il centrocampo, supportato da gli esterni di linea e da quelli di difesa a supporto riesce finalmente ad impattarsi con l'avversario se non in sovrannumero, per lo meno in parità numerica, pane per i denti di un giocatore come Gucher, che in questa categoria è una spanna sopra gli altri. I ritmi più alti premiano anche la velocità di Birindelli e Filippini, il migliore dei nerazzurri contro gli emiliani e, per chiudere con il reparto arretrato, ci si chiede come sia stato possibile rinunciare a questo Lisuzzo per tanti mesi di campionato. Mario Petrone ha il grande merito di aver capito tutto questo il poco tempo, a dimostrazione di aver studiato a fondo i neroazzurri nei suoi mesi da disoccupato. “Non mi importava di quanto tempo dovevo star lontano dalla panchina, volevo la squadra giusta per me e il Pisa lo è”, queste parole pronunciate nel dopopartita dal mister valgono più di qualsiasi altro discernimento tecnico.
COSA NON FUNZIONA Qualcosa che non va c'è. Va bene vincere al cardiopalma, ma contro squadre come la Pro Piacenza vista all'Arena le partite andrebbero chiuse ben prima di arrivare ai minuti conclusivi. Dopo il vantaggio al Pisa è mancato il colpo del ko, una costante in questo campionato se è vero come è vero che solo contro l'Olbia all'Arena i nerazzurri hanno vinto senza soffrire fino al fischio finale.
DA RIVEDERE semplicemente questo Pisa. Vogliamo rivedere partite così negli ultimi 270' che separano i nerazzurri dalla fine del campionato. Non c'è molto altro da aggiungere a questo paragrafo della nostra rubrica. Adesso inizia la settimana più lunga, la Pasqua è appena passata, ma la vera settimana di passione dei tifosi neroazzurri è quella che inizia oggi e si protrarrà fino alle 18:45 del 14 aprile.

massimo.corsini