Il Comune di Pisa fa chiudere il Leningrad Cafè, è battaglia legale

Cronaca
PISA e Provincia
Mercoledì, 20 Febbraio 2019

Il Comune di Pisa con un'ordinanza sindacale chiude il Leningrad cafè, locale che da venti anni dà spazio ai giovani musicisti

 

Quella del "Leningrad cafè" è una lunga storia che si lega indissolubilmente, nel bene e nel male, alle vicende culturali underground di Pisa.

Uno spazio noto a tutti gli appassionati di musica della città e non solo. Qui si sono esibiti decine di artisti, vecchie e nuove "glorie" del firmamento indie nostrano. 

A fine 2017 il Comune di Pisa chiese ai gestori del locale di effettuare una serie di interventi di insonorizzazione, necessari al nulla osta per la riapertura del locale.

Tutti i lavori vengono effettuati regolarmente, l'attività riprende, ma con la nuova Amministrazione Comunale che si è insediata a metà 2018 qualcosa non va tutto per il verso giusto. 

Sino al momento della comunicazione di un'ordinanza di chiusura del locale.

Vicenda che viene raccontata, per filo e per segno, in un post dagli stessi gestori de Leningrad cafè che riportiamo integralmente.

 

È FINITA. (CONDIVIDETE, PER FAVORE!)

Finisce la musica al Leningrad, finisce la stand up comedy (non possiamo utilizzare neanche il microfono), finiscono le decine di attività culturali che abbiamo organizzato e promosso con una sincera e divertita passione, finiscono buttati nel cesso i vostri e i nostri soldi, i vostri e i nostri sogni.

Ci hanno ufficialmente tappato la bocca.

La storia insegna che di fronte a tali soprusi resta un'unica cosa da fare. 
Rivoluzione?
Vi faremo sapere. Diciamo solo che se le voci che ci sono arrivate e i nomi che ci sono stati fatti verranno confermati faremo uscire uno scandalo, non passerà liscia.

Come sapete, siamo sempre andati avanti nonostante tutti i problemi, abbiamo continuato a credere che una forma di giustizia esistesse, abbiamo sempre creduto nella bellezza di ciò che facevamo. 
Oggi anche noi abbiamo smesso di credere. Ci hanno tolto l'energia, ce l'hanno calpestata, stuprata, e abbiamo guardato inermi un processo legale studiato nei minimi dettagli, velocissimo, preciso e spietato.

Ecco il susseguirsi degli eventi:

- Il 9 Gennaio 2019, dopo i lavori di insonorizzazione e la valutazione di impatto acustico che ha dato risultati positivi, il Comune di Pisa ci ha rilasciato i permessi di emissioni sonore col divieto di svolgere musica live. Questi permessi, tuttavia, ci vengono inviati una settimana dopo la loro firma. Il motivo? Lasciamo spazio alla vostra immaginazione.

- Il 13 Febbraio ci sono state notificate 6 multe da 516 € l'una per motivazioni contestabili, che abbiamo subito impugnato col nostro avvocato, il quale ci ha rassicurati riguardo l'annullamento delle stesse. Da sottolineare il fatto che, quando la Polizia Municipale si era presentata durante le serate (quasi ogni sera), non ci aveva mai avvertiti del fatto che stessimo facendo qualcosa di illecito (si trattava infatti di attività di karaoke, non considerate musica live dalla Cicolare min. N. 165 del 7/09/2000 "Riforma della disciplina fiscale relativa alle attività di intrattenimento e di spettacolo", e serate con musica di filodiffusione controllata da un DJ, la cui presenza era prevista nella relazione di richiesta dei permessi, ovvero ATTIVITÀ CHE POTEVAMO FARE), lasciandoci concludere le serate senza problemi. Le multe ci sono state, quindi, inviate tutte insieme, prendendoci alla sprovvista, ma sulla base delle quali abbiamo subito sospeso le attività additate.

- La mattina del giorno 15 Febbraio il nostro avvocato ha subitamente iniziato la procedura di contestazione delle multe, procedura prevista di diritto dalla legge.

- IL GIORNO STESSO, 15 FEBBRAIO, negandoci la possibilità di difenderci, il Comune di Pisa ha emesso un'Ordinanza di revoca immediata del nulla osta alle emissioni sonore. 
QUESTA REVOCA È STATA FATTA SENZA LA VERIFICA DA PARTE DI A.R.P.A.T. (ente competente, tra gli altri, di inquinamento acustico) DEL LIVELLO DI RUMOROSITÀ DEL LOCALE. In altre parole, ci hanno richiesto di fare dei lavori, che abbiamo realizzato e certificato, spendendo decine di migliaia di euro (dei quali molti sono VOSTRI), e ci hanno poi negato la loro validità SENZA AVERLI MAI NÈ VISTI NÈ VERIFICATI.

- Ieri sera, 19 Febbraio, la Polizia Municipale ha irrotto durante la serata. Dapprima non ci siamo allarmati, credendo nel solito controllo "di routine", per poi vederci spegnere l'impianto audio a zero, definitivamente.

luca.doni