IL PD per una ripartenza dello sport a Pisa

Politica
PISA e Provincia
Lunedì, 6 Giugno 2022

La delegata allo sport del PD, Alessandra Mazziotti suggerisce le linee da attuare per una ripartenza dello sport in città, dopo la crisi pandemica e l'attuale crisi energetica

Gli aspetti più negativi della pandemia, che dal 2020 condiziona sensibilmente la vita delle persone nel mondo intero, appaiono oggi, finalmente contrastati da un largo ricorso alle vaccinazioni e, in una qualche misura, dagli effetti positivi dell’aumento delle temperature di questi mesi estivi. Sembrano dunque ricrearsi condizioni favorevoli per una diffusa ripartenza delle attività economiche, culturali e sociali e, in questo contesto, anche delle attività sportive che certamente sono state tra quelle più duramente colpite e piegate dalla pandemia.
    Non può essere tuttavia dimenticato che le opportunità di una generale ripartenza anche dello sport appaiono oggi oscurate dalle allarmanti conseguenze di una guerra ancora in atto nel cuore dell’Europa.
    Va infine aggiunto che il Senato, nella seduta del 22 marzo di quest’anno, ha dato il via libera a larghissima maggioranza, a un disegno di legge costituzionale (DDL n. 747) di modifica dell’art. 33 della Costituzione mediante l'inserimento di un ultimo comma relativo al riconoscimento del diritto allo sport: “La Repubblica riconosce il valore educativo, sociale e di promozione del benessere psicofisico dell'attività sportiva in tutte le sue forme”.
    Tali premesse consentono di avere un quadro chiaro in cui inserire tre emergenze presenti anche a Pisa per quanto riguarda in particolare il mondo dello sport:
- l’emergenza economica
Le società sportive si ritrovano a dover fronteggiare aumenti del costo delle utenze (acqua, luce, gas) particolarmente onerosi che non si può neppure ipotizzare di scaricare sui frequentatori degli impianti sportivi che a loro volta si trovano costretti ad affrontare le conseguenze negative degli aumenti dei prezzi. Per alcune discipline - in particolare tutte quelle che si svolgono in piscina - gli aumenti dei costi appaiono proibitivi e richiedono interventi e tempi molto rapidi;
- l’emergenza sociale
Le fasce economicamente e socialmente più fragili della popolazione (disoccupati, lavoratori precari, cassaintegrati, occupati a bassi salari, disabili) sono già state drammaticamente esposte agli effetti più incongrui della pandemia, inclusi quelli psicologici, e spesso, nell'ambito di una riduzione dei consumi, né voluta né cercata, sono state costrette a ridurre proprio le risorse destinate a sostenere i costi delle attività sportive;
- l’emergenza culturale
I soggetti che, soprattutto per età e condizione sociale (giovani, anziani e disabili), hanno subito le conseguenze più negative delle restrizioni imposte, isolandosi in qualche modo dal resto della realtà intorno a loro, appaiono oggi meno propensi ad affrontare le difficoltà collegate alla ripartenza. 
Le attività sportive, infatti, risentono negativamente di tale contesto, registrando in numerosi casi un calo di interesse e una  riduzione dei partecipanti alle attività.

Di fronte ad emergenze come queste, un ente locale, un Comune in particolare, deve  adoperarsi per predisporre progetti e attuare piani di intervento immediati, attualmente ancora non pervenuti alla nostra città, se vuole dare risposte concrete alle esigenze dei propri cittadini. 

Alessandra Mazziotti
Delegata allo Sport per la Segreteria comunale PD Pisa

redazione.cascinanotizie