Il racconto di Gabriele Bianchi: bentornato Pisa, bentornata Serie A

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PISA e Provincia
Lunedì, 25 Agosto 2025

Emozioni, lacrime e cori per la prima storica partita dei nerazzurri nel massimo campionato dopo 35 anni, vista da una prospettiva insolita dal nostro "umile scribacchino"

La prima del Pisa in Serie A decido di godermela in curva.
Da dove tutto è iniziato.
Dove poco più che bambino vidi quel Pisa-Roma vecchio di trentacinque anni.
Ignaro del fatto che soltanto da uomo fatto e finito avrei potuto rivedere i nerazzurri misurarsi nella massima serie.
Il settore ospiti dello stadio di Bergamo è splendido.
La copertura aumenta i decibel del tifo ospite, orfano della curva Nord ma comunque chiassoso e rumoroso.
Vedo via via salire i gradoni tanti ragazzi che vedono il Pisa in Serie A per la prima volta nella loro vita.
Ma anche tante persone con i capelli bianchi, che magari credevano in cuor loro di non poter più vivere una soddisfazione del genere.
C’è una sorta di incredulità, come quando ti invitano a quella festa dove mai avresti pensato di poterti imbucare.
Ci vuole il calcio d’inizio per capire che è tutto vero.
La gioia del momento sovrasta la tensione per la partita.
L’autogol di Hien è adrenalina pura.
Abbracci e lacrime si mischiano fra loro senza soluzione di continuità.
Il Pisa tiene bene il campo e si fa addirittura preferire al più quotato avversario.
All’intervallo lo stupore è tangibile nell’aria.
Stupore che si trasforma in paura quando gli orobici pareggiano e poi caricano a testa bassa la porta difesa da Semper.
Si soffre sugli spalti come capitan Caracciolo e compagni stanno soffrendo sul terreno di gioco.
Ma la buriana alfine passa e gli ultimi venti minuti non fanno più paura.
E il tifo pisano torna a farla da padrone nello splendido stadio bergamasco.
Accanto a noi i tifosi di casa ci guardano.
Ci studiano.
Qualcuno sorride.
Qualcun altro tradisce un’espressione di meraviglia.
Il triplice fischio del signor Arena sancisce l’impresa.
Di colpo sembra esser tornati al San Nicola di Bari in quell’indimenticabile 4 maggio.
Torna prepotente la magia di quei giorni di apoteosi.
Anche le lacrime fanno di nuovo capolino negli occhi di molti.
Anche nei miei, nonostante mi fossi ripromesso di non cadere in tentazione.
«Io che amo solo te, il mio Pisa Sporting Club».
Adesso lo cantano davvero tutti, il coro che è diventato la colonna sonora del ritorno in Serie A.
E la squadra sotto di noi che applaude.
Siamo tornati.
Bentornata Serie A, per chi l’aveva già vissuta.
Benvenuta Serie A, per chi l’ha vista per la prima volta.
Bentornato Pisa.
Ed anche se ti ho sempre amato, beh, in quella curva dello stadio di Bergamo ti ho amato un pizzico di più.

gabriele bianchi


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massimo.corsini