Il TAR boccia ancora il Comune di Pisa

Cronaca
PISA e Provincia
Mercoledì, 5 Agosto 2020

Sono i consiglieri Olivia Picchi e Vladimiro Basta a dare notizia della nuova condanna giudiziaria per il Comune di Pisa. Esposto alla procura della corte dei conti

Quel concorso non si doveva fare. Il Comune di Pisa sbatte ancora una volta contro una sentenza del Tribunale Amministrativo Regionale che si è pronunciato sui fatti accaduti lo scorso anno quando venne indetto un concorso per l'assunzione di nuovi dirigenti senza attingere alla graduatoria già esistente.

A darne notizia sono i consiglieri comunali del Partito Democratico Olivia Picchi e Vladimiro Basta che affermano: «è una questione di diritti, in quella graduatoria c'erano persone che avevano già superato un concorso e avevano il diritto di essere assunte, ma anche di costi, perchè un concorso costa e non si capisce il motivo di aprirne uno nuovo se esiste ancora una graduatoria del precedente».

«Il tema del personale è però più complesso, proseguono i consiglieri Dem, la Giunta Conti ha iniziato una propria riorganizzazione appena insediata. Legittimo che la nuova Giunta abbia disegnato la macchina sui propri obiettivi ma poco chiari sono i modi con cui si adoperano le scelte che poco sembrano avere a che fare con i criteri di equità e trasparenza propri della pubblica amministrazione. Sono due anni che assistiamo a cambi di dirigenti, delle posizioni organizzative, persone spostate da un ufficio e poco tempo dopo rimosse di nuovo. Oggi, dopo questa sentenza, potrebbe essere in discussione anche la validità della scelta dei due nuovi dirigenti e gettare quindi ancor più nel caos la macchina amministrativa la quale è carente anche della figura del Comandante della Polizia Municipale. Nella migliore delle ipotesi possiamo ipotizzare che non ci sia proprio un'idea di organizzazione e che si navighi a vista.

«Certo è che in due anni la struttura è stata cambiata almeno due volte e che le forzature fatte sono così evidenti da essere arrivate in tribunale, affermano ancora Picchi e Basta. I problemi sono due: l'efficienza della struttura che non essendo sufficientemente stabile non può lavorare e i costi conseguenti in termini di servizi. A questo aggiungiamo invece il rischio, ormai reale, che l'atteggiamento assunto da questa maggioranza esponga il Comune a ricorsi e richieste di risarcimento danni.  La sentenza sulla variante Stadio per quello che attiene alla Moschea e questa ultima sentenza confermano che questa maggioranza era convinta di essere libera di fare ciò che più l'aggrada in spregio al rispetto delle leggi e dei diritti altrui».

«Il punto vero è che tutto questo ricadrà sulle tasche dei cittadini, per questo abbiamo inviato, concludono i consiglieri, una segnalazione alla procura della Corte dei Conti. La tutela della cosa pubblica non può piegarsi alle esigenze di Palazzo».

redazione.cascinanotizie