Inaugurata a Pisa la Space Factory 4.0 di SITAE
Si tratta di un polo d’eccellenza per la propulsione elettrica spaziale
Un importante passo avanti per l’industria aerospaziale italiana arriva da Pisa, dove è stata inaugurata la nuova Space Factory 4.0 di SITAEL, centro tecnologico all’avanguardia dedicato alla produzione in serie di motori elettrici per satelliti di nuova generazione. Realizzata all’interno di uno stabilimento completamente rinnovato, la fabbrica rappresenta un unicum a livello nazionale e un riferimento a livello europeo, grazie anche alla presenza del più grande simulatore spaziale del continente, indispensabile per testare i sistemi in condizioni ambientali estreme.
Il progetto rientra nel Partenariato Pubblico Privato “Space Factory 4.0” promosso da SITAEL e dall’Agenzia Spaziale Italiana, e finanziato con risorse del PNRR. Il sito pisano si affianca all’hub di Mola di Bari, inaugurato lo scorso marzo, e rappresenta un tassello fondamentale della strategia nazionale sulla space economy.
All’interno dei 300 metri quadrati della nuova sede pisana si trovano una camera pulita ISO-8, cinque camere termo-vuoto, una tavola vibrante per simulare le condizioni di lancio e varie postazioni per il montaggio e collaudo dei motori elettrici a effetto Hall, cuore del sistema di propulsione elettrica. L’impianto ha una capacità produttiva di decine di motori all’anno, tutti sottoposti a un ciclo di produzione e test estremamente complesso e controllato.
«La nostra fabbrica dei motori è un sogno che si realizza – ha dichiarato Chiara Pertosa, CEO di SITAEL –. Con la costellazione IRIDE abbiamo avviato la prima produzione in serie e oggi siamo in grado di produrre con continuità motori elettrici avanzati validati in orbita. Il nostro motore MicroHETSat è stato acceso oltre 3500 volte. Non è stato facile arrivare fin qui, ma oggi abbiamo un modello replicabile, pronto a crescere». Con questa inaugurazione, Pisa si conferma città strategica per l’innovazione e la space economy, al centro di una filiera tecnologica che guarda allo spazio come nuova frontiera industriale.