L’Università di Pisa sospende i rapporti con due atenei israeliani: intervista al rettore Riccardo Zucchi

Cultura
PISA e Provincia
Venerdì, 25 Luglio 2025

"Non è un boicottaggio, ma una presa di posizione chiara contro operazioni che riteniamo disumane. Rifiuto le accuse di antisemitismo. Segnale politico contro la guerra a Gaza"

 

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L’Università di Pisa ha annunciato la sospensione dei rapporti istituzionali con due università israeliane, la Reichman e la Hebrew. La decisione, formalizzata dal Senato accademico, è il risultato di una riflessione avviata oltre un anno fa in merito al conflitto israelo-palestinese, con particolare riferimento alla crisi umanitaria nella Striscia di Gaza.

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"Di fronte a una situazione che abbiamo definito oggettivamente come un’operazione di pulizia etnica, l’Ateneo ha sentito il dovere di prendere posizione", ha dichiarato a Punto Radio Cascina Notizie il rettore Riccardo Zucchi, sottolineando come la decisione sia in linea con i principi di pace recentemente inseriti nello statuto universitario.

Secondo quanto riferito da Zucchi, l’Università di Pisa ha condotto un’analisi dei rapporti in essere con istituzioni accademiche israeliane. Alcuni progetti di cooperazione scientifica – come quelli relativi all’invecchiamento cellulare e allo studio dell’impatto ambientale – sono stati confermati. Diversa la situazione per due accordi quadro sottoscritti in passato con gli atenei ReichmanHebrew: pur non essendo ancora attivi con specifici progetti operativi, tali accordi sono stati valutati come "aperture di credito" verso istituzioni che, secondo l’Ateneo pisano, hanno espresso pubblicamente posizioni non compatibili con i valori dell’università.

Venerdì 25 luglio, Carlo Palotti, per Punto Radio Cascina Notizie, ha intervistato il rettore Riccardo Zucchi, che tra le altre cose ha detto: "Non è un boicottaggio dello Stato di Israele in quanto tale, ma una presa di distanza politica da posizioni che riteniamo gravi e incompatibili con il nostro codice etico".

Sul piano più generale, Zucchi ha ribadito la necessità per le istituzioni accademiche di prendere posizione di fronte a eventi che mettono a rischio la dignità umana. "Viviamo in un’epoca che molti definiscono come apice della civiltà, ma i numeri dei conflitti armati e delle vittime – anche tra i bambini – ci raccontano una realtà diversa. Davanti a ciò che sta accadendo a Gaza, non possiamo restare in silenzio. L’università ha il dovere di costruire ponti, ma anche di alzare la voce quando i diritti umani vengono calpestati".

Infine, Zucchi ha respinto con fermezza ogni possibile accusa di antisemitismo: "Abbiamo il massimo rispetto per il popolo ebraico e per il suo immenso contributo alla cultura e alla scienza. Ma criticare le scelte del governo israeliano non può essere confuso con odio razziale. È, piuttosto, un dovere etico verso l’umanità".

 

 

 


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carlo.palotti