La buona musica cantautoriale italiana esiste ancora. Grande successo a Bientina di "Cantautori 3.0".
Due ore intense di grande musica cantautoriale: è questo il riepilogo della serata “Cantautori D.o.c. 3.0”, organizzata da Guascone Teatro presso il Teatro delle Sfide di Bientina nell’ambito della stagione “Teatro Liquido”.
La serata era dedicata a Pierangelo Bertoli ed al mondo della canzone d’autore. Andrea Kaemmerle, in qualità di anfitrione, ha aperto la serata con un ricordo corredato di aneddoti proprio su Pierangelo Bertoli (parlato e non cantato “perché il buon dio, e chissà se è proprio buono, non mi ha dato queste capacità”, parole dello stesso Kaemmerle).
Poi ha ceduto il microfono a Francesco Bottai (ex Gatti Mézzi) che ha introdotto, presentato ed intervistato Giulia Pratelli e poi Luca Guidi dei Sinfonico Honolulu, prima di cambiare veste, e passare da presentatore a musicista.
Giulia Pratelli, cantautrice pisana, ha presentato brani del suo repertorio a novità inserite nel suo nuovo album che uscirà il prossimo 13 maggio: “Oggi”, “Dall’altra parte delle cose”, “Nodi”, “Va tutto bene” e “Penelope”. Ha concluso poi la sua performance con un tributo a Pierangelo Bertoli, “Eppure soffia”.
Sul palco è poi salito Luca Guidi (voce ed ukulele dei Sinfonico Honolulu, gruppo livornese composto da dieci elementi). Anche lui ha alternato brani di repertorio (Sinfonico Honolulu) con alcune novità; da segnalare “Partite iva” che farà parte di un lavoro che uscirà verso settembre con la collaborazione di Luca Carotenuto. Ed anche per lui un tributo a Pierangelo Bertoli, “A muso duro”. Questa la scaletta dei brani presentati da Luca Guidi: “Apnea” (Sinfonico Honolulu), Partite iva”, “Preghiera”, “A muso duro” (Pierangelo Bertoli) ed “Equatore”.
Poi, come detto, è stata la volta del pisano Francesco Bottai (accompagnato dal pianista Daniele Aiello). Francesco ha presentato cinque brani tratti dal suo nuovo lavoro, in uscita in questi giorni, intitolato “Vite semi serie”: “Berlino”, “Ancora non lo sai”, “La notte”, “Gli artisti” e “S’era detto che si moriva insieme”, in pieno stile Gatti Mézzi.
La serata si è conclusa poi col bis, nel quale i tre artisti si sono riuniti per cantare insieme “Rimmel” di Francesco De Gregori.
Una serata “sui generis”, in netto contrasto con i vari talent televisivi, dove conta più “l’apparire che l’essere”; in questo caso è stato proprio l’essere o, meglio, l’essenza della musica a farla da padrona, giusto a significare che, oltre a tanta “muzak” (si chiamava così anni addietro la musica-spazzatura), nel panorama italiano continua ad esserci, se la si vuole cercare, anche un bel po’ di sana e buona musica cantautoriale!