La Ceccardi in parlamento

Politica
Cascina
Giovedì, 14 Dicembre 2017

Nel calcio avrebbe preso il daspo, Ceccardi probabilmente ignora che il premio Nobèl Renato Dulbecco è calabrese. Anche in parlamento la sindaca di Cascina fa parlare di se.

Sognava di entrare in parlamento e alla fine c'è riuscita prima del previsto, ma non dalla porta principale come auspicava, bensi grazie alle sue dichiarazioni contro i medici calabresi (leggi qui).

A sollevare il caso è stata una deputata del Partito Democratico, Stefania Covello, calabrese, classe 1972, che è intervenuta in difesa della categori di medici della propria regione. Qui di seguito il discorso che la Covello ha tenuto il 13 dicembre durante la sedata alla Camera

Durissima anche la reazione dei Presidenti degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri delle 5 Provincie Calabresi
che “esprimono il loro sdegno per le inaccettabili e farneticanti tesi espresse dalla Sig.ra Susanna Ceccardi, (nella foto) intervenuta, nella sua veste di Sindaco della Città di Cascina, nella trasmissione di approfondimento giornalistico “AGORA’, andata in onda su RAI 3 il 12.12.2017, secondo la quale i medici calabresi dovrebbero essere pagati di meno dei colleghi che operano in altre Regioni d’Italia, perché meno bravi”.

“L’offensività, la stupidità e la rozzezza di una tale tesi, dicono Lo si legge in una nota firmata Dott. Eugenio Corcioni – Presidente Ordine Medici Chirurghi ed Odontoiatri – Cosenza, Dott. Vincenzo Ciconte – Presidente Ordine Medici Chirurghi ed Odontoiatri – Catanzaro, Dott. Pasquale Veneziano – Presidente Ordine Medici Chirurghi ed Odontoiatri – Reggio Calabria, Dott. Enrico Ciliberto – Presidente Ordine Medici Chirurghi ed Odontoiatri – Crotone e Dott. Antonino Maglia – Presidente Ordine Medici Chirurghi ed Odontoiatri – Vibo Valentia,  non meriterebbe di essere commentata, se non fosse stata espressa in una trasmissione giornalistica di punta del servizio televisivo pubblico nazionale. Nessuno vuole qui negare i problemi che investono il servizio sanitario della Calabria, ma di questo stato di fatto i medici sono innanzitutto vittime.
In realtà, in una situazione di generale sfascio, è solo grazie all’abnegazione, alla professionalità ed al senso di responsabilità degli operatori sanitari se, oggi, possiamo ancora parlare di servizi sanitari, comunque, erogati in Calabria.
Anni di gestione commissariale, con blocco delle assunzioni, hanno ridotto al lumicino gli organici, cosicché, oggi, sempre meno medici si trovano a combattere da soli in strutture complesse, cercando di rispondere al meglio delle loro possibilità alle richieste di salute che arrivano dai pazienti. Il tutto in strutture sempre più fatiscenti, in cui gli investimenti tecnologici sono chimere. E per questo dovrebbero essere penalizzati?
In realtà, medici che, in questa situazione di disorganizzazione totale, riescono, comunque, a curare i malati dovrebbero essere premiati, perché portatori di professionalità e di valori fuori dal comune. Medici che, infatti, quando si trasferiscono in altre realtà, meglio organizzate e gestite, si dimostrano, sempre e subito, all’altezza dei compiti che sono chiamati a svolgere, per la loro invidiabile preparazione e professionalità.
Quanto, infine, ai presunti casi di errori medici, è solo il caso di evidenziare che i dati smentiscono la favola secondo la quale i medici calabresi sarebbero autori di errori professionali in misura maggiore di altre realtà.
Fermo restando che quando errori vengono acclarati, vanno perseguiti e puniti, i dati dicono, infatti, che, pur nelle condizioni date e sopra evidenziate, i casi di errori professionali da parte dei Medici calabresi non differiscono dalla media nazionale”
.
“Solo che per i populisti, in cerca di visibilità e voti – proseguono i presidenti degli ordini dei medici -l’errore del medico calabrese fa più notizia, perché i medici calabresi non hanno santi in paradiso e non hanno apparati economici, politici ed informativi che li tutelano, come, invece, avviene, in tante altre realtà.
Tutto ciò è inaccettabile
, concludono,  ed è con meraviglia e rammarico che abbiamo preso atto che un siffatto becero attacco sia stato consentito su RAI 3, in una trasmissione di approfondimento giornalistico di spessore quale è “AGORA””.
Naturalmente gli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri della Calabria stanno valutando ogni ipotesi percorribile per tutelare, in ogni sede competente, istituzionale, civile e penale, la dignità e le professionalità dei Medici Calabresi”.

massimo.corsini