La denuncia degli Arcieri di Sacco sulla loro sede nel Palazzo Rosa a Ponsacco
In un lungo post su Facebook l'associazione racconta la fine di un'esperienza, la volontà di fare qualcosa nel silenzio e nell'indifferenza di tanti ponsacchini
Una riflessione amara su quanto si poteva fare, sulla incapacità di persone e associazioni di mettersi in gioco e non solo scrivere da dietro una tastiera.
Le immagini che hanno pubblicato parlano chiaro sulla loro voglia di fare, di mettersi in gioco, di fare qualcosa di concreto per tentare di risolvere una situazione critica come quella del Palazzo Rosa e di come, lasciati soli, sia tutto naufragato.
(nelle foto la sede in veste "operativa" e quello che ne è rimasto)
Questo il testo del post degli Arcieri di Sacco
Vogliamo dire la nostra!!!
In quel palazzo ci abbiamo scommesso tanto, volevamo essere la punta dell'iceberg, la nave che sfonda i ghiacci, volevamo dimostrare che quel pezzo di Ponsacco non era perso ma si poteva far rivivere degli spazi utili per la società. Si poteva fare, in accordo con i proprietari, i fondi sfitti, potevano essere utilizzati e riqualificati creando spazi associativi, oltre a dare una sede a piccole realtà c'era la possibilità di "civilizzare" quel posto, la presenza di attività amministrative comunali nel fondo acquistato dalla precedente amministrazione sarebbe stata la ciliegina sulla torta sia in termini di sicurezza che di garanzia.
Com'è finita?
Ci s'è creduto solo noi, siamo contrari alla demolizione ma ditemi com'è possibile riqualificare quel posto se nessuno ci crede? Se i Ponsacchini in prima persona e non solo sanno solo criticare ma quando c'è stata la possibilità nessuno ha mosso un dito? Oltre a noi si poteva insediare altre associazioni portando movimento, portando PONSACCHINI in una parte di paese data persa da tanti, anzi, ci fu detto che noi si prendeva dei contributi dal comune, che noi eravamo pagati per stare lì dentro, tutta gente che non merita di essere chiamata compaesana, non vogliamo fare politica, come sempre detto Noi siamo un arcobaleno di colori da sinistra a destra, perché è la passione per il nostro sport che ci unisce, il resto lo lasciamo a chi lo fa di mestiere visto che per noi è solo volontariato.
Noi ci abbiamo provato, ci abbiamo investito, siamo rimasti soli e alla fine anche senza sede, in minoranza non c'era possibilità di superare gli "ostacoli" che quel palazzo presenta, oggi,negli spazi dove praticavamo il nostro sport e la nostra socialità c'è uno scempio totale, finestre sfondate, acqua che cade dal soffitto come fosse pioggia, tutto il nostro lavoro di ristrutturazione distrutto e vandalizzato, senza contare ciò che ci hanno sottratto, migliaia d'euro di attrezzature, ma soprattutto la libertà di fare la nostra attività di aggregazione in un posto accessibile, spazioso e che poteva avere un gran significato.
La rabbia è tanta, il pensiero lascia spazio ad una bella nuvola di polvere mentre crolla tutto, ma siamo consapevoli che quella non è la strada giusta, quei metri quadrati sono parte di Ponsacco e come tale va riconquistata, speriamo e siamo convinti che l'amministrazione stia lavorando sodo per poter ridare un pezzo di Ponsacco ai Ponsacchini, non possiamo immaginare uno scenario diverso!!!