La guerra intorno a noi. 4 milioni di euro per militarizzare il binario 4 della stazione FS di Pontedera

Cronaca
Pontedera
Mercoledì, 10 Dicembre 2025

Lavori finanziati dall’Unione Europea. I Ferrovieri contro la guerra contestano l'operazione

L’ampliamento del binario 4 della stazione di Pontedera, finanziato dall’Unione Europea all’interno dei programmi dedicati alla mobilità civile e militare, ha riacceso il dibattito sul ruolo delle infrastrutture ferroviarie italiane nel nuovo scenario strategico europeo.

Il progetto, che riguarda anche la stazione di Palmanova, prevede l’adeguamento tecnico necessario alla gestione di convogli fino a 740 metri, con l’obiettivo dichiarato di garantire una maggiore efficienza nel trasporto merci e una più agevole movimentazione dei mezzi destinati ad attività di addestramento e difesa.

Sul territorio, tuttavia, associazioni e collettivi antimilitaristi denunciano rischi per la sicurezza e temono un progressivo utilizzo della rete ferroviaria per finalità belliche, contestando la trasformazione di scali a forte vocazione civile in nodi della logistica militare.

 

Hanno scritto i Ferrovieri contro la guerra.

La militarizzazione dell’infrastruttura ferroviaria italiana prosegue vergognosamente, senza sosta e senza informare la collettività. L’Unione europea, nell’ambito dei “progetti di trasporto dell'MCE (meccanismi per collegare l’Europa) completati nell'ambito della dotazione per la mobilità militare” ha infatti finanziato con 3.875.000 di euro l’ampliamento del binario 4 della stazione di Pontedera (Pisa) e dei binari 1-2-3-4 della stazione di Palmanova (Udine), adattando i sistemi di sicurezza, segnalazione e trazione elettrica. La finalità del progetto è quella di consentire la manovra dei treni lunghi 740 metri per il duplice uso civile-militare. Avere quindi da un lato un trasporto merci efficace, ma dall’altro lato incentivare una mobilità militare per finalità di addestramento e difesa, consentendo così il duplice utilizzo, militare e civile, delle linee ferroviarie Firenze-Pisa e Udine-Cervignano.

Un’escalation militare e guerrafondaia che si catapulta in stazioni civili come quella di Pontedera, dove quotidianamente si registra un grande afflusso di viaggiatori. Viaggiatori che, mentre aspetteranno il proprio treno, potranno trovarsi in mezzo a treni militarizzati trasportanti esplosivi, carri armati, mezzi militari, soldati e così via. Una situazione pericolosissima dove la sicurezza è messa fortemente a rischio a causa dell’intreccio tra il materiale bellico trasportato ed eventuali incidenti ferroviari.

Si tratta anche di una strategia di condizionamento psicologico: abituare i cittadini alla presenza diffusa di armi e militari (come già accade nelle stazioni con la scusa della sicurezza), per abituarli alla quotidianità della guerra.

Il “Coordinamento Antimilitarista Livornese” e il collettivo “Ferrovieri contro la guerra” denunciano e l’uso dell’infrastruttura ferroviaria italiana e del personale ferroviario civile in attività militari e si oppongono a questi progetti. Come già accaduto in una nostra iniziativa di denuncia inerente la sospensione della circolazione ferroviaria - avvenuta a giugno - tra Pisa e Livorno per favorire l’ultimazione dello scalo militare del triangolo Tombolo-Canale Navicelli-Camp Darby (il più grande arsenale USA fuori dal suolo statunitense), anche in questa occasione intendiamo riportare l’attenzione generale su cosa effettivamente sta succedendo sul fronte dell’allargamento del conflitto mondiale. L’uso militare della linea ferroviaria Firenze-Pisa infatti collegherà Firenze, il centro urbano di Pisa e i porti di Livorno e La Spezia con il corridoio della rete centrale scandinavo mediterraneo.

Sosteniamo una circolazione ferroviaria civile e sicura
Contrastiamo l’uso della rete ferroviaria a scopo bellico
Coordinamento antimilitarista livornese
Ferrovieri contro la guerra

 

 

 


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redazione.cascinanotizie