La Questura di Pisa ha un nuovo Vicario, il dr. Rodolfo Ruperti

Cronaca
PISA e Provincia
Domenica, 12 Dicembre 2021
La Questura di Pisa ha un nuovo Vicario del Questore, il Primo Dirigente della Polizia di Stato dr. Rodolfo Ruperti, che sostituisce Giuseppe Simonelli, di recente promosso Dirigente Superiore e destinato ad altro prestigioso incarico

Nato a Cro­to­ne nel ​1965, lau­rea­to in Giu­ri­spru­den­za, abi­li­ta­to al­l’e­ser­ci­zio del­la pro­fes­sio­ne fo­ren­se ed al­l’in­se­gna­men­to di di­sci­pli­ne giu­ri­di­che ed eco­no­mi­che, il dr Ruperti supera il concorso per Vice Commissario nel 1994; dopo aver fre­quen­ta­to il relativo cor­so di for­ma­zio­ne pres­so l’I­sti­tu­to Su­pe­rio­re di Po­li­zia in Roma, vie­ne as­se­gna­to all’ allora Com­mis­sa­ria­to di P.S. di Vibo Va­len­tia, di­ve­nu­to dopo 9 mesi sede di Questura a seguito della creazione della nuova provincia di Vibo.
In tale sede di­ri­ge l’Uf­fi­cio Mi­su­re di Pre­ven­zio­ne e l’Uf­fi­cio Mi­no­ri; sotto la sua gestione  ven­go­no ope­ra­ti nu­me­ro­si se­que­stri pa­tri­mo­nia­li a ca­ri­co del­le con­sor­te­rie ‘ndran­ghe­ti­ste dei MAN­CU­SO, dei FIA­MIN­GO e dei LA ROSA.
Come re­spon­sa­bi­le del­l’Uf­fi­cio Mi­no­ri in­di­vi­dua un par­ti­co­la­re fi­lo­ne in­ve­sti­ga­ti­vo, ar­ri­van­do ad ar­re­sta­re i re­spon­sa­bi­li di una ven­di­ta di neo­na­ti, ef­fet­tua­ta tra­mi­te l’al­te­ra­zio­ne del­lo sta­to ci­vi­le de­gli stes­si. 

Nel 1997 vie­ne tra­sfe­ri­to a di­ri­ge­re il Com­mis­sa­ria­to di P.S. di Pal­mi (RC), ove, tra le al­tre, dirige  le ope­ra­zio­ni “TRO­DIO” e “PUZZ­LE”, che han­no pro­dot­to com­ples­si­va­men­te 45 ar­re­sti tra Pal­mi e Bre­scia a ca­ri­co di espo­nen­ti del­la cri­mi­na­li­tà or­ga­niz­za­ta pal­me­se, de­di­ti al traf­fi­co del­la co­cai­na e del­l’e­roi­na.

Nell’ ago­sto del 2000 vie­ne tra­sfe­ri­to nuo­va­men­te d’uf­fi­cio pres­so la Que­stu­ra di Vibo Va­len­tia con l’in­ca­ri­co di Di­ri­gen­te del­la Squa­dra Mo­bi­le.
In tale sede di ser­vi­zio, ol­tre a nu­me­ro­si ar­re­sti di la­ti­tan­ti, allo scom­pa­gi­na­men­to di or­ga­niz­za­zio­ni de­di­te al traf­fi­co di stu­pe­fa­cen­ti ed alle truf­fe in­for­ma­ti­che, alla so­lu­zio­ne di omi­ci­di e ra­pi­ne, ven­go­no idea­te e di­ret­te, nel cor­so de­gli anni, in­nu­me­re­vo­li at­ti­vi­tà d’in­da­gi­ne, che han­no in­fer­to col­pi du­ris­si­mi alle più po­ten­ti co­sche del­la ‘ndran­ghe­ta del­la pro­vin­cia di Vibo Va­len­tia, apren­do in tal modo uno squar­cio pro­fon­do in quel­le co­sche te­mu­tis­si­me che mai pri­ma era­no sta­te col­pi­te così du­ra­men­te, come la temibile cosca dei Mancuso di Limbadi, che fu definita dalla Com­mis­sio­ne Par­la­men­ta­re An­ti­ma­fia la più po­ten­te co­sca eu­ro­pea del­la ’n­dran­ghe­ta ca­la­bre­se. Altra eccellente operazione diretta dal dr Ruperti

la “DI­NA­STY 2 DO UT DES” che nel no­vem­bre 2006 svelò un pe­ne­tran­te si­ste­ma cor­rut­ti­vo  nel quale furono coin­vol­ti un alto magistrato del Tribunale di Vibo Valentia, noti po­li­ti­ci, espo­nen­ti del­la clas­se fo­ren­se, im­pren­di­to­ri e nu­me­ro­si al­tri pro­fes­sio­ni­sti. Con tale ope­ra­zio­ne è sta­ta an­che ac­cer­ta­ta una truf­fa ag­gra­va­ta ai dan­ni del­lo Sta­to, po­sta in es­se­re dai correi nei con­fron­ti del­la Re­gio­ne Ca­la­bria, al fine di rea­liz­za­re con fi­nan­zia­men­ti re­gio­na­li un in­te­ro com­ples­so tu­ri­sti­co.

Dal 20 ago­sto 2007 è sta­to tra­sfe­ri­to tra­sfe­ri­to d’uf­fi­cio alla Que­stu­ra di Ca­ser­ta con l’in­ca­ri­co di Di­ri­gen­te del­la Squa­dra Mo­bi­le.
Alla gui­da del­la Squa­dra Mo­bi­le di Ca­ser­ta rag­giun­ge, in meno di tre anni, im­por­tan­tis­si­mi ri­sul­ta­ti nel­la lot­ta con­tro clan ca­mor­ri­sti­ci del ter­ri­to­rio ar­re­stan­do di­ver­se cen­ti­na­ia di de­lin­quen­ti fra i qua­li ele­men­ti di spic­co dei clan SCHIA­VO­NE, BI­DO­GNET­TI, BEL­FOR­TE e SE­TO­LA.
Tra le in­nu­me­re­vo­li ope­ra­zio­ni si se­gna­la la cat­tu­ra di cir­ca 40 la­ti­tan­ti fra i qua­li DIA­NA Raf­fae­le, in­se­ri­to nel­l’e­len­co dei 30 la­ti­tan­ti più pe­ri­co­lo­si d’I­ta­lia. Nel pe­rio­do in ar­go­men­to si re­gi­stra, nel­la pro­vin­cia di Ca­ser­ta, una re­cru­de­scen­za del­le at­ti­vi­tà ca­mor­ri­sti­che, as­sur­te alla cro­na­ca na­zio­na­le a cau­sa del­la stra­te­gia ter­ro­ri­sti­ca idea­ta dal ca­po­clan SE­TO­LA Giu­sep­pe e dai suoi ac­co­li­ti che, nel­l’ar­co di po­chi mesi, si ren­do­no pro­ta­go­ni­sti di 18 omi­ci­di.
Per que­sto ed al­tri mo­ti­vi la ca­mor­ra ca­ser­ta­na di­ven­ta un al­lar­me na­zio­na­le e, per­tan­to, ven­go­no in­via­ti in quel­la pro­vin­cia di­ver­si con­tin­gen­ti dei Re­par­ti Pre­ven­zio­ne Cri­mi­ne ol­tre a mi­li­ta­ri del­l’E­ser­ci­to.
Du­ran­te la per­ma­nen­za nel­la cit­tà di Ca­ser­ta, di­ver­si Co­mi­ta­ti Na­zio­na­li del­l’Or­di­ne e del­la Si­cu­rez­za Pub­bli­ca ven­go­no te­nu­ti pres­so quel­la Pre­fet­tu­ra, fi­na­liz­za­ti a sot­to­li­nea­re l’im­por­tan­za del­la lot­ta al cri­mi­ne or­ga­niz­za­to in quel­la pro­vin­cia.
E’ pro­prio in tale at­ti­vi­tà di con­tra­sto che ven­go­no rag­giun­ti ri­sul­ta­ti con­si­de­ra­ti ec­ce­zio­na­li, as­si­cu­ran­do alla giu­sti­zia 27 cri­mi­na­li del grup­po Se­to­la, con la cat­tu­ra di ben 7 la­ti­tan­ti, al­cu­ni dei qua­li cat­tu­ra­ti ar­ma­ti e re­si­si re­spon­sa­bi­li di ef­fe­ra­ti cri­mi­ni tra cui la c.d. “stra­ge di Ca­stel­vol­tur­no”, ove fu­ro­no bar­ba­ra­men­te uc­ci­si per fi­na­li­tà ter­ro­ri­sti­che sei iner­mi gha­ne­si.
Dal­l’11 giu­gno 2010, viene tra­sfe­ri­to alla Que­stu­ra di Ca­tan­za­ro con l’in­ca­ri­co di Di­ri­gen­te del­la Squa­dra Mo­bi­le.
In tale sede ven­go­no con­dot­te nu­me­ro­se ope­ra­zio­ni sia nel ca­po­luo­go, sia nel com­pren­so­rio di La­me­zia Ter­me (CZ), pro­vo­can­do de­va­stan­ti ef­fet­ti nel­l’in­fluen­za sul ter­ri­to­rio del­le co­sche Giampà, Torcasio-Gualtieri, Gallace, Mancuso, Procopio-Mongiardo etc., di­mi­nuen­do e de­sta­bi­liz­zan­do gli equi­li­bri e gli as­set­ti or­mai con­so­li­da­ti dal­le stes­se da anni. Centinaia gli arresti effettuati in numerose operazioni, tra cui si annoverano arresti per omicidi, estorsioni, associazione a delinquere di stampo mafìoso, traffico di stupefacenti, detenzione di armi comuni e da guerra, reati contro la Pubblica Amministrazione, la frode nelle competizioni sportive (l’ operazione “Dirty Soccer” nel 2015 ha consentito di indagare 50  persone ri­te­nu­te re­spon­sa­bi­li, a va­rio ti­to­lo, di as­so­cia­zio­ne a de­lin­que­re fi­na­liz­za­ta alla fro­de del­le com­pe­ti­zio­ni di cal­cio de­gli in­con­tri di cam­pio­na­to di Lega Pro e Lega Na­zio­na­le Di­let­tan­ti, non­ché al­cu­ni di se­que­stro di per­so­na, estor­sio­ne e cor­ru­zio­ne).
.Decine alfine i latitanti di ‘ndrangheta parimenti assicurati alla giustizia.

Nel 2015 il dr Ruperti viene inviato dal Dipartimento di Pubblica Sicurezza a dirigere la Squadra Mobile della Questura di Palermo: dopo aver contrastato così incisivamente ‘ndrangheta e camorra, gli viene affidato l’ incarico di dirigere l’ Ufficio investigativo della Polizia di Stato  del capoluogo siciliano, un vero baluardo nella lotta alla mafia siciliana. Si tratta dell’ unico dirigente di Squadra Mobile che in tempi recenti ha diretto Uffici investigativi di contrasto alle “tre mafie” di Calabria, Campania e Sicilia.

Nei 6 anni e mezzo a Palermo il bilancio dell’ attività operativa è di tutto rispetto: circa 3.000 tra arresti in flagranza di reato e misure cautelari, frutto di numerose indagini che hanno colpito i mandamenti di Brancaccio, della Noce, di Tommaso Natale, alle famiglie mafiose di Santa Maria del Gesù, Passo di Rigano, Uditore, Torretta, Roccella, Corso dei Mille, così come di Castelvetrano, Mazara del Vallo, Partanna, Santa Ninfa, Salemi. Non meno importanti risultano essere le operazioni di Polizia Giudiziaria che hanno avuto ad oggetto la criminalità organizzata di stampo mafioso nigeriana, i cosiddetti cult tra i cui i “Black Axe”, “Eiye” e “Vikings”, così come le complesse indagini che hanno portato alla disarticolazione di gruppi dediti al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina transnazionale con risvolti per sfruttamento della prostituzione, anche minorile.

Sono state svolte importanti attività di indagine volte a perseguire i fenomeni corruttivi ai danni della Pubblica Amministrazione, nel campo degli appalti pubblici in svariati settori della P.A; sono stati risolti numerosi omicidi, arrestandone gli autori, moltissimi tentati omicidi, sono stati identificati ed arrestati gli autori di violentissime aggressioni anche con risvolti razziali, omosessuali o in danno di soggetti deboli, donne e minori, così come sono stati arrestati autori di violenze sessuali, di abusi sessuali in danno di minori.

Sono state svolte corpose attività di indagine per frodi assicurative, quanto mai cruente, realizzate attraverso la mutilazione degli arti di “vittime compiacenti”, indagini sul fenomeno delle truffe assicurative relative al “ramo vitae” con un sofisticato meccanismo che permetteva di riscuotere premi assicurativi attraverso false attestazioni di morte, sono stati effettuati numerosissimi arresti a carico di rapinatori il più delle volte cosiddetti “seriali” che nel tempo avevano terrorizzato interi settori commerciali: istituti bancari, furgoni porta valori e tabacchi, uffici postali, supermercati, alberghi, impianti di distribuzione di carburante, gioiellerie, così come a carico di autori di rapine o furti in abitazione.

Di grande importanza alfine anche le indagini per traffico internazionale di stupefacenti così come quelle indirizzate a colpire le floride piazze di spaccio gestite da cittadini italiani e stranieri in varie aree della città che hanno portato ad ingenti sequestri di sostanza stupefacente del tipo hashish, cocaina, eroina, marijuana, di droghe sintetiche più molteplici sequestri di piantagioni di canapa, creando danni e mancati introiti alle organizzazioni criminali che gestiscono questi traffici per decine di milioni di euro.

Nel cor­so del­la car­rie­ra gli ven­go­no at­tri­bui­ti dal­l’Am­mi­ni­stra­zio­ne nu­me­ro­sis­si­mi En­co­mi So­len­ni, En­co­mi e Pa­ro­le di Lode.
Mol­ti sono i ri­co­no­sci­men­ti ri­vol­ti­gli dal­l’Au­to­ri­tà Giu­di­zia­ria con di­ver­se note di me­ri­to tra cui una del­l’ex Pro­cu­ra­to­re Na­zio­na­le An­ti­ma­fia P. VI­GNA.
Al­tret­tan­to nu­me­ro­si i ri­co­no­sci­men­ti per­ve­nu­ti­gli da enti ed as­so­cia­zio­ni va­rie, tra cui si se­gna­la­no:
ot­to­bre 2004, pre­mio “Se­mi­na­to­re del­la Spe­ran­za” con­fe­ri­to­gli dal­l’Or­di­ne dei Gior­na­li­sti del­la Ca­la­bria per l’im­pe­gno pro­fu­so nel­la lot­ta alla cri­mi­na­li­tà or­ga­niz­za­ta;
gen­na­io 2007, pre­mio con­se­gna­to­gli dal Co­mu­ne di So­ve­ria Man­nel­li (CZ) in oc­ca­sio­ne del bi­cen­te­na­rio del co­mu­ne “in se­gno di sti­ma e gra­ti­tu­di­ne per l’im­pe­gno con­cre­to nel­la lot­ta alla cri­mi­na­li­tà”;
11 mag­gio 2007, pre­mio “L’o­pe­ra­to­re d’o­ro” isti­tui­to da nu­me­ro­se scuo­le del vi­bo­ne­se con la mo­ti­va­zio­ne “per aver mes­so la mu­se­ruo­la alle ‘ndri­ne vi­bo­ne­si”;
13 mag­gio 2007, pre­mio “Ger­be­ra Gial­la” con­se­gna­to a Ca­tan­za­ro dal Pro­cu­ra­to­re Na­zio­na­le An­ti­ma­fia Pie­ro GRAS­SO per l’im­pe­gno pro­fu­so nei con­fron­ti del­la cri­mi­na­li­tà or­ga­niz­za­ta;
4 giu­gno 2007, ri­ce­ve la Cit­ta­di­nan­za Ono­ra­ria del Co­mu­ne di Ri­ca­di (VV) (il co­mu­ne con il più alto in­se­dia­men­to di strut­tu­re tu­ri­sti­che-ri­cet­ti­ve del­la pro­vin­cia, tea­tro di nu­me­ro­se at­ti­vi­tà de­lit­tuo­se or­di­te dai clan ‘ndran­ghe­ti­sti­ci che ne con­di­zio­na­va­no pe­san­te­men­te l’e­co­no­mia) con­fe­ri­ta­gli in se­gno di gra­ti­tu­di­ne per l’im­pe­gno con­tro la ‘ndran­ghe­ta e per il con­tri­bu­to nel pro­muo­ve­re la cul­tu­ra del­la le­ga­li­tà;
6 ot­to­bre 2007, pre­mio “Ono­re al me­ri­to” in se­gno di gra­ti­tu­di­ne per l’im­pe­gno pro­fu­so nel­la lot­ta alla cri­mi­na­li­tà or­ga­niz­za­ta, idea­to dal­la Fon­da­zio­ne Tom­ma­so G. di Vibo Va­len­tia e con­di­vi­so da tut­te le as­so­cia­zio­ni so­cia­li e cul­tu­ra­li del­la pro­vin­cia di Vibo Va­len­tia;
15 di­cem­bre 2012, pre­mio alla Me­mo­ria di Bo­ris Giu­lia­no, per­ché di­stin­to­si par­ti­co­lar­men­te nel­la lot­ta con­tro la cri­mi­na­li­tà, as­se­gna­to nel­l’am­bi­to del­la 6^ edi­zio­ne del Con­ve­gno “So­cie­tà Ci­vi­le e Cul­tu­ra per la Le­ga­li­tà” pro­mos­so dal­l’As­so­cia­zio­ne Pro Loco di Ro­glia­no (CS).
Dal 1995 ha esple­ta­to in­ca­ri­chi di do­cen­za pres­so le Scuo­le Al­lie­vi Agen­ti di Vibo Va­len­tia pri­ma e di Ca­ser­ta dopo.
Ha esple­ta­to, inol­tre, in­ca­ri­chi di do­cen­te nel 2001 al neo isti­tuen­do Cor­po del­la Po­li­zia Pro­vin­cia­le di Vibo Va­len­tia.
Ha te­nu­to dei se­mi­na­ri per un ma­ster di II li­vel­lo, or­ga­niz­za­to pres­so l’U­ni­ver­si­tà de­gli Stu­di di Co­sen­za, ne­gli anni 2009 e 2010.

 

redazione.cascinanotizie