La Società Operaia di Cascina festeggia i 50 anni di falegnameria di Vasco Gronchi

Cultura
Cascina
Martedì, 23 Dicembre 2025

Uno degli artigiani cascinesi ancora in attività, con la sua bottega che si apre ogni giorno da 50 anni, la Società Operaia, di cui è socio, ne festeggia il traguardo. Vasco realizzò la poltrona per Papa Woytila


 

Vasco è un uomo forte come i legni che maneggia, ma con una personalità gentile, che emana la stessa dolcezza degli odori che queste essenze rilasciano. 

A Cascina, nonostante i cambiamenti del mercato, c'è ancora un falegname che ogni mattina, dopo oltre 50 anni di attività, apre la sua bottega artigiana. Ogni giorno, anche la domenica, la porta di Via Togliatti a Fornacette si apre e Vasco, che arriva da Cascina, dà vita a un mondo straordinario, che potrebbe essere paragonato a un museo.
Un luogo dove, 50 anni fa, iniziava a prendere vita un’attività che, seppur immutata nella sua essenza, si è evoluta nel tempo, stratificando nuove opere sopra quelle antiche. Ogni intaglio diventa un nuovo capitolo di una storia fatta di dedizione, creatività e perfezione.

Le opere che oggi ornano la bottega di Vasco Gronchi sono vere e proprie creazioni artistiche. Ogni intaglio esposto è un prototipo, il primo di una lunga serie, scolpito interamente a mano con una maestria che non conosce eguali. Il lavoro di Vasco è sempre stato ispirato alla tradizione classica, con una qualità che si riflette in ogni dettaglio: Barocco, Barochetto, Impero, Chippendale… Se non è laborioso, non può essere uscito dalla sua falegnameria. Vasco Gronchi, orgoglioso socio della Società Operaia di Cascina e sostenitore del -Museo della Società Operaia, Legno e Mestieri- , incarna la bellezza e la raffinatezza di un'arte che non si è mai fermata. Fra i suoi clienti emergono Principi, set televisivi, Vaticano e è difficile non ricordare quando creò la poltrona a Papa Wojtyla.

Questa è la breve intervista che la Società Operaia ha fatto con Vasco Gronchi

Come è iniziato questo viaggio lavorativo?
“Sono nato nel 1947 e ho iniziato come 'ragazzo di bottega', capendo subito che il mestiere di falegname sarebbe stata la mia vocazione. Dopo aver lavorato come operaio artigiano, ho aperto la mia attività a Fornacette, dove continuo a lavorare. Ho vissuto gli ultimi decenni favorevoli all’artigianato, raggiungendo i miei obiettivi e molti colleghi sono riusciti a sviluppare aziende rinomate.”

Si ritiene soddisfatto della sua carriera?
“Grazie al mio lavoro, sono riuscito a realizzarmi sia come uomo che come professionista. Ma ciò che mi rende davvero soddisfatto è aver sempre messo la famiglia al primo posto. Ho cercato di lasciare ai miei cari un’eredità che vada oltre il semplice successo professionale, qualcosa che si costruisce giorno dopo giorno con sacrificio, amore e impegno.
Purtroppo oggi, queste sono soddisfazioni che le nuove generazioni possono raggiungere con molte meno probabilità.”
I ragazzi di oggi hanno meno opportunità nell’artigianato?
“Molti giovani hanno talenti manuali, ma vivono in un'epoca dove queste professioni sono sempre più rare. L'arte e la creazione di manufatti sono stati superati da un consumismo frenetico e dalla mancanza di conoscenza della bellezza classica. Oggi, i giovani talentuosi nell'artigianato hanno meno possibilità di emergere.”

Com’è cambiato l’artigianato a Cascina in 50 anni?
“Il settore del mobilio a Cascina è profondamente cambiato, come in tutta Italia e nel mondo. Un tempo, l'artigianato artistico era sinonimo di manufatti di alta qualità, destinati a durare nel tempo, mentre oggi è stato sostituito da oggetti di bricolage. Fortunatamente, all’estero ci sono ancora mercati che apprezzano l'artigianato 'antico' e la mia bottega continua a esistere grazie a loro.”

Un messaggio per le nuove generazioni?
“Mi piacerebbe che i ragazzi riscoprissero la bellezza di questo lavoro, non solo come dedizione, ma come un atto d’amore per il dettaglio e la qualità. L’artigianato è un’arte che non morirà mai, basta volerla riscoprire.”
 

redazione.cascinanotizie