L'ANPI di Pisa giudica gravi le accuse ricevute da parte della Comunità Ebraica di Pisa
Bruno Possenti risponde alle accuse del Presidente della Comunità Ebraica di Pisa, Andrea Gottfried: "Mi auguro che la Comunità Ebraica riveda queste posizioni"
Questo il comunicato integrale
A Pisa, nella tenuta reale di San Rossore, il 5 settembre 1938, Vittorio Emanuele III firmò il Regio Decreto "Provvedimenti per la difesa della razza nella scuola fascista".
Ogni anno, nell'anniversario, ricordiamo questa infamia davanti ad un pannello installato dove sorgeva la villa reale distrutta dai tedeschi in fuga.
Quest'anno, dopo gli interventi del Sindaco, del Presidente della Provincia, del Presidente del parco naturale, in quanto Presidente provinciale dell’ANPI, ho parlato della deportazione degli ebrei verso i campi di sterminio. Ho ricordato che le vittime della Shoah venivano stipate come bestie sui vagoni che partivano dal Binario 21 della Stazione centrale di Milano nell'indifferenza generale.
Ho affermato che, mentre commemoriamo l'87° anniversario, in Palestina è in corso il massacro di un popolo e il tentativo di cacciarlo definitivamente dalla sua terra.
Ho aggiunto che a tutto questo non possiamo assistere nell'indifferenza e che occorre far sentire la nostra voce, sollecitare le Istituzioni ed assumere provvedimenti di condanna e di sanzione. Ho espresso apprezzamento per le iniziative dell'Università di Pisa.
Chiamato a parlare, il Presidente della Comunità ebraica di Pisa Andrea Gottfried ha affermato che il Presidente dell'ANPI aveva utilizzato questo momento per trasformarlo in una occasione di politica ed ha rinunciato a parlare, invece di manifestare il proprio dissenso e formulare le proprie critiche.
Successivamente, in un comunicato, ha accusato il Presidente ANPI di disonestà e di condotta antisemita. Ha affermato che la Comunità ebraica non parteciperà ad iniziative alle quali sia presente anche l'ANPI, sia che si tratti del 25 aprile che del 1 maggio.
Mi auguro che la Comunità ebraica riveda queste posizioni. Ma non posso tacere su tre questioni.
1) L’antisemitismo è uno dei portati più drammatici del fascismo storico. L’accusa di antisemitismo, per di più verso un’associazione che fa della lotta all’antisemitismo e ad ogni razzismo una delle sue ragioni costitutive, è semplicemente intollerabile, e conferma ancora una volta che si utilizza tale accusa per delegittimare qualsiasi critica ai comportamenti del governo israeliano, compresi quelli in violazione di ogni convenzione internazionale e in palese sfregio ai diritti umani.
Accusarmi di condotta antisemita per le parole che ho detto rivela per di più una totale mancanza di argomenti.
2) L’accusa di disonestà è un insulto grave, gratuito e immotivato alla mia persona ed alla associazione che rappresento.
3) Infine la critica di aver fatto politica nella circostanza dell’anniversario del 5 settembre è speciosa e inconsistente. Proprio in occasione di un drammatico anniversario di grande valore simbolico, davanti a cui la comunità internazionale disse “Mai più”, sarebbe stato ben più grave l’omissione e la rimozione dei tragici fatti che stanno avvenendo da tempo a Gaza e in Cisgiordania.
L’ANPI è sempre aperta al confronto ed alla discussione. Ma non sono accettabili affermazioni prive di fondamento e gravemente offensive.
Bruno Possenti - Presidente provinciale ANPI Pisa