l'Arci690onlus interviene sul caso della Scuola Collodi

Cronaca
Politica
Cascina
Domenica, 20 Maggio 2018

Pubblichiamo un comunicato giuntoci in redazione dall'Arci690onlus - Progetto Saharawi Cascina, in merito alla vicenda della Scuola Collodi

 

ORA RACCONTIAMO LA NOSTRA STORIA PER (NON) FARE LA DIFFERENZA

In un mondo in cui l’informazione sui social è ormai diventata risorsa centrale e dove la separazione tra le persone è stata massicciamente incoraggiata dalla tecnologia, con un semplice e rapido "click", evitiamo riflessioni, scambio d’informazioni, di opinioni; scambio dal quale spesso traeva origine una chiacchierata, un confronto, e che instaurava un certo grado di relazione e approfondimento dei fatti. In un panorama così radicalmente cambiato, soprattutto nell’ultimo decennio, è opportuno ristabilire una corretta e reale contro-informazione.

L’Arci690onlus – Progetto Saharawi Cascina è un’associazione di volontariato basata sui valori della pace, della difesa dei diritti umani, del rispetto tra i popoli, aperta a chiunque voglia vivere un’esperienza di solidarietà internazionale indipendentemente dalla fede religiosa o dall’appartenenza politica. E’ attiva sul territorio da più di trent’anni e una delle attività proposte da sempre sono i progetti nelle scuole di vario grado dei nostri Comuni. I progetti si realizzano tramite attività ludico/didattiche, racconti e testimonianze sulle tradizioni e la cultura del popolo Saharawi e sono pensati per: stimolare la riflessione ad un’educazione alla cultura della Pace piuttosto che della Guerra, favorire la cooperazione piuttosto che la competizione, l’accoglienza invece dell’esclusione, la solidarietà al posto dell’individualismo, la condivisione invece della separazione, l’autodeterminazione dei popoli, l’uso consapevole delle risorse naturali, il riutilizzo di materiali e oggetti e il rispetto dei bisogni.

Nessun indottrinamento, nessuna propaganda, nessuna fomentazione.

Tutto questo semmai è appannaggio di altri come si evince dalla cronaca locale e nazionale degli ultimi giorni.

Noi siamo entusiaste/i di una scuola inclusiva con metodologie didattiche attive, d’insegnanti che ogni giorno rendono lo straordinario ordinario, che svolgono il loro compito in modo “eccezionale” com’è successo presso gli Istituti che ci hanno accolto negli anni e nell’occasione con la scuola primaria C. Collodi di Pisa. Ringraziamo per la bellissima esperienza che ci hanno regalato gli insegnanti interessati, il dirigente scolastico, i genitori, ma soprattutto i meravigliosi, curiosi, attenti e partecipi alunne/i di cui, durante questo lungo tam tam mediatico, pochi si sono davvero interessati se non per rimarcare l’episodio del tè (non zuccherato, sappiatelo), della presenza di una mediatrice algerina (italiana nell’occasione, per quanto abbia senso rilevarne la provenienza) e che invece, ci hanno ancora una volta sorpreso dimostrando capacità di ascolto e ragionamento collettivo.

Nessuno si è preoccupato di approfondire, di informarsi prima di stravolgere, sentenziare e giudicare il progetto e la collaborazione con la scuola, si è subito prodotta una notizia completamente distorta, “generando con intenzione e metodo, una persuasione profonda e un’adesione acritica” (Treccani per indottrinamento) esattamente ciò che è invece imputato alla scuola e/o all’associazione. Si è scritto per giorni del nulla. Davvero chi ha commentato con toni violenti quel primo post delirante chiede per i propri figli delle “scuole fortino”?

Se ancora oggi siamo qui a parlare di tutto questo, significa che dobbiamo lavorare di più e meglio per continuare a riconoscere alla scuola la funzione civile, sociale e formativa che deve avere. Siamo convinti che il dovere della scuola sia di “integrare” provenienze culturali diverse in modo che convivendo, si possa sviluppare una socialità positiva e non rimarcare differenze, distanze né tantomeno escludere.

Noi continueremo a farlo.

 

Le/i volontarie/i e il presidente

 Arci690onlus – Progetto Saharawi Cascina

 

jacopo.artigiani