Le Cateratte Ximeniane volano al 16° posto de "I luoghi del cuore Fai". In un anno e mezzo di lavoro sul campo raccolte 7.788 firme

Cronaca
Vicopisano
Sabato, 26 Novembre 2016

Il lavoro del Comitato Cateratte Ximeniane di San Giovanni alla Vena ha ottenuto un grande risultato.

A quattro giorni dalla chiusura della raccolta firme "I luoghi del cuore FAI", il monumeto di ingegneria idarulica commissionato dai Lorena e costruito nel 1757 dall'ingegnere Leonardo Ximenes, è stabile al 16° posto della classifica nazionale dei mounmenti da salvare con 7.788 voti ricevuti.

Un risultato straordinario, ottenuto grazie al lavoro sul campo (i voti on line sono solo 619) di un gruppo di cittadini amanti di San Giovanni alla Vena e della storia, legata a filo doppio, con quella dell'intero bacino che collega la frazione vicarese alla zona dove sorgeva un tempo il Lago di Bientina (o di Sesto).

Il fabbricato, infatti, faceva parte del più ampio programma di bonifica avviato dalla casata Lorena intorno al bacino bientinese. Era il punto finale del canale Imperiale, il corso d'acqua scavato per regolamentare le acque lacustri e collegare le attività commerciali tra Lucca, Pisa e Firenze. Con la deviazione del canale Imperiale e l'apertura nel 1859 delle chiuse de La Botte, le cateratte ximeniane entrarono in disuso e nel tempo furono dimenticate anche dagli stessi abitanti di San Giovanni alla Vena. Al piano terra il palazzo contiene giganteschi ingranaggi idraulici in legno di quercia, unica testimonianza storico-scientifica di alta ingegneria idraulica dell'epoca che rimane in Italia (un sistema di cateratte che regolamentava le acque dell'Arno in regime di piena rispetto all'acqua del lago di Bientina che vi confluiva). Al piano di sopra, si trovano cinque stanze, un appartamento ad uso del catarettaio e successivamente della "guardia dell'Arno".

Per festeggiare la chiusura della raccolta firme il Comitato Cateratte Ximeniane nei giorni scorsi ha organizzato una cena presso il ristorante Chez Mes Amis.

"Abbiamo ottenuto una risposta impesabile - spiega Margherita Giani, segretaria del Comitato - con il 16° posto in Italia e la speranza concreta di potere, negli ultimi giorni, raccogliere qualcosa in più delle 7.788 firme già sottoscritte. A febbraio 2017 avremo i risultati definitivi e magari, tanto lavoro sarà risconosciuto in sede regionale, provinciale e comunale".

Ma perché la comunità sangiovannese ha messo tanto impegno? "Le Cateratte Ximeniane - continua Giani - devono essere considerate proprietà del territorio e non dei singoli o di un ente in particolare. Questo monumeto rappresenta le radici, la storia e il futuro di San Giovanni alla Vena, ma anche dei paesi limitrofi a noi: di tutta quell parte a nord dell'Arno, bonificata grazie al sistema di canali sviluppato a metà '700".

Come potrà tornare nelle disponibilità dei cittadini un monumento di proprietà dello Stato? "Il monumeto - dice Giani - non può esere venduto a privati, poiché non trasformabile. Al momento è stato approntato un bando nazionale, pensato per dare la gestione della struttuta in mano ad un'associazione di giovani artisti e architetti. L'obiettivo è quello di creare qua un polo culturale, e nello stesso tempo, recuperare l'edificio".

Dopo un anno e mezzo d'impegno quotidiano, la soddisfazione è tanta... " - conclude Margherita Giani - soprattutto per le tante firme raccolte e per le tantissime persone che ci hanno aiutato. Nell'ultimo anno e mezzo si è creato un gruppo stupendo di persone e stasera, siamo qua a festeggiare per continuare a raccogliere fondi per il Comitato Cateratte Ximeniane".

Nella foto allegata la facciata delle Cateratte Ximeniane di San Giovanni alla Vena - foto a cura del Fai

 

carlo.palotti