Legambiente e l'agrivoltaico in provincia di Pisa
Legambiente Pisa afferma che la scelta "rinnovabile" è l'unica che può consentire la conservazione degli equilibri ambientali e l'agrivoltaico è necessario ma va governata
Questo il comunicato integrale
La comunità locale sia protagonista della necessaria transizione energetica
Alcune aziende hanno presentato progetti per realizzare impianti fotovoltaici e agrivoltaici nella piana di San Giuliano Terme e sulle colline di Legoli. Ai progetti si oppongono cittadini organizzati in associazioni e comitati, sostenuti anche dalle amministrazioni comunali e da un largo consenso delle forze politiche. I comprensibili motivi di preoccupazione riguardano la perdita di suo agricolo con un grave danno il paesaggio mentre la comunità locale non ha la possibilità di partecipare alle scelte.
Legambiente Pisa, comprendendo i motivi di dissenso. Ritiene anche necessario considerare quanto sappiamo da molti decenni: siamo sulla strada di una crisi ambientale e climatica che minaccia il nostro futuro. Sappiamo che il riscaldamento globale in atto non ha precedenti per intensità e rapidità di espansione, che è prossimo a rompere in modo irreversibile gli equilibri naturali del pianeta, che è provocato per l’emissione atmosfera dei prodotti delle fonti dii energia fossili, che dobbiamo interrompere subito (al più presto) queste emissioni, che l’unico modo per farlo è abbandonare presto e definitivamente le fonti fossili elettrificando consumi finali con energia prodotta da fonti rinnovabili. Dalle scelte di oggi dipende il futuro; non possiamo aspettare che generazioni future trovino soluzione ai problemi attuali: spetta alle generazioni presenti affrontarli.
Nessuna tecnologia o attività umana è senza un impatto sull’ambiente, ma la scelta “rinnovabile” è l’unica che può consentire la conservazione degli equilibri ambientali. Un impianto “rinnovabile” ha un impatto ben visibile, le fonti fossili vengono da lontano, hanno un impatto ben maggiore e, spesso, sono causa di conflitti.
La necessaria e urgente transizione energetica deve essere governata avendo l’obiettivo del bene pubblico, senza essere subordinata a interessi meramente economici privati. Purtroppo le attuali norme sulla localizzazione degli impianti sono carenti; ci auguriamo che vengano presto definite valorizzando la partecipazione delle comunità locali.
L’impegno è grande: dall’adeguamento della rete di distribuzione di energia elettrica alla moderazione dei consumi con l’abbandono del modello di sviluppo basato su un’impossibile crescita continua.-