Lettera aperta di Britaly Post al Sindaco

Sport
Mercoledì, 17 Agosto 2016

Avevamo anche pensato di commentare la lettera perta qui di seguito, ma sinceramente ci asteniamo dal farlo. Se il Sindaco di Pisa vorrá, potrá rispondere pubblicamente, troverá certamente spazio sulla nostra e sulle altre testate

Lettera aperta

al Sindaco di Pisa, On. Marco Filippeschi.

Egregio Sindaco,

ci rivolgiamo a Lei quale rappresentante di tutti i cittadini di Pisa, nella convinzione che l’AC Pisa 1909 costituisca un elemento rilevante del patrimonio identitario della città.

Come Lei ben sa la nostra società sta valutando diverse ipotesi per la cessione del club, e si sta impegnando per garantire, pur nelle attuali, palesi difficoltà, la più efficiente continuità di gestione possibile.  

L’ipotesi della cessione viene percorsa nonostante questa proprietà abbia dato un contributo determinante per il salvataggio della società nel gennaio 2015 e nonostante abbia fatto altrettanto a seguito della riunione tenutasi in Sua presenza nel giugno scorso per garantire l'iscrizione della squadra al campionato di Serie B. Tutti i rilevanti impegni economici relativi a tale iscrizione sono stati onorati benché in quel momento l'attuale proprietà detenesse soltanto il 50% delle quote del club e si sia trovata a dover raggiungere in pochi giorni un non facile ed oneroso accordo con l'allenatore ed i suoi più stretti collaboratori e consulenti. A seguito di un significativo avvio della campagna acquisti in cui tutti i desiderata di Gattuso sono stati soddisfatti ed al ritorno da un ritiro anche esso pienamente soddisfacente, lo stesso si è dimesso accusando la società di inadempienze, tutte da dimostrare, dato: 

- ​che, rispetto alla relazione dal club il 7 luglio scorso, la Co.Vi.Soc. non ha formulato rilievi nei confronti del Pisa concedendo la licenza nazionale; 

- che le difficoltà createsi per l’iscrizione al campionato di B relativamente alla fideiussione, come concordato a giugno, questo era un aspetto del quale doveva farsi carico la rappresentanza locale della società, e si è verificato l’impasse bulgaro. Mentre gli impegni  per un milione e duecentomila euro su cui si era impegnata per intero l’attuale proprietà sono stati puntualmente adempiuti. Nonostante ciò, l’AC Pisa 1909, rispetto al rischio di esclusione per l’ipotetica  illegittimità della fideiussione, ha saputo mobilitarsi velocemente e dare, di concerto con alcuni volenterosi esponenti locali, una soluzione tempestiva;

- che con l’incontro del 12 agosto u.s. tenuto in Comune a Pisa il club, rappresentato ​dall’Avv. Cecinelli, ha positivamente concorso allo sblocco della questione stadio. 

 

Dimenticando forse di avere ottenuto, di concerto con il Dg Dr. Lucchesi, la responsabilità del progetto sportivo della Prima Squadra e di aver individuato persone di sua fiducia nel quadro organizzativo delle attività, inoltre Gattuso ha finito per ritenere inaccettabile la nomina da parte della società di Gianluca Colonnello come tecnico della primavera, probabilmente soltanto perché la persona sfuggiva al suo totale controllo. Ma Colonnello si è rivelato, in un ben più impegnativo ruolo, un professionista che ha dimostrato elevatissime capacità professionali, dignità umana e serietà, nonché attaccamento e rispetto al club. Dalle dimissioni di Gattuso all'incitamento della piazza  – con tanto di intimidazioni, minacce ed aggressione fisica ad alcuni dirigenti - il passo è stato immediato: il 3 agosto scorso è stato impedito lo svolgimento dell'amichevole con il Celta Vigo e, fatto ancora più grave, le stesse forze dell'ordine che hanno consigliato di eclissarsi ai dirigenti della società, già in precedenza minacciati, hanno anche consigliato di annullare la partita piuttosto che ripristinare la legalità contribuendo purtroppo involontariamente ad alimentare una pseudo-strategia del terrore utilizzata ad arte. Per questioni di ordine pubblico è stato ulteriormente annullato il programmato ritiro di Montecatini creando, seppur limitatamente, problemi organizzativi la cui responsabilità è stata poi imputata alla proprietà del club.

In queste ore il film si ripete: l’ultima parte del ritiro che non si è potuta svolgere per i motivi richiamati a Montecatini e che la società, nel tentativo di far lavorare serenamente la squadra, ha prenotato a Serino, in provincia di Avellino, viene al momento minacciata dall’ennesimo invito alla stessa “pacifica” mobilitazione che ha impedito al pullman di accompagnare la squadra allo stadio due ore prima della partita con il Celta Vigo.

Stentiamo davvero a credere che la maggioranza dei cittadini di una città civicamente evoluta come Pisa non si renda conto dell’inammissibilità e dell’anomalia di una situazione in cui un allenatore,  sostenuto con convinzione a novembre da questa proprietà e con cui la stessa società ha scelto di collaborare a fine giugno, rinnovandogli poi l’incarico (con tanto di pretesa clausola penale di esonero duplicativa del già significativo compenso contrattuale) e consentendogli scelte onerose sul piano tecnico ed organizzativo (pari al 90% del budget societario) - non solo si arroghi la pretesa di fare scelte di competenza della società stessa ma, dopo aver accettato meno di un mese fa, il principio della “piena distinzione dei ruoli”  oggi addirittura pretenderebbe di designare i futuri assetti societari. 

Seppur riteniamo tutto ciò profondamente grave, non solo quale inquietante precedente nazionale, tuttavia ci siamo adeguati e siamo i primi a non voler restare a Pisa in presenza di una contestazione significativa. Nondimeno, per una questione di principio di onestà intellettuale e morale, non possiamo accettare diktat sulla scelta dell'acquirente riconoscendoci pienamente nella posizione espressa dal Presidente di Lega B, Andrea Abodi, il 6 agosto scorso: “…non si può dire alla proprietà di un club: andatevene oppure vendete a questo e non a quell'altroIl passaggio dalla raccomandazione alla minaccia, infatti, può essere molto breve: la proprietà se vuol vendere il club, deve essere libera di farlo a chi vuole". Quindi se l'allenatore o il banchiere internazionale di turno vogliono acquistare il club, dovranno farlo alle stesse condizioni degli altri e non saranno consentite speculazioni al ribasso strumentalizzando l'emozione dei tifosi.

Caro Sindaco, può star certo che, a parità di condizioni o in caso di un'unica offerta concreta ad un prezzo congruo, da parte dell'attuale proprietà, che meriterebbe il massimo rispetto per lo meno per la coerenza dimostrata in questi anni avendo sempre mantenuto ciò che ha affermato, non vi saranno dispetti gratuiti ma non vi sarà mai nessuna vendita sotto minaccia. Poiché ognuno è libero di non sottoscrivere l’abbonamento o di non venire allo stadio ma nessuno ha il diritto di impedire con “pacifica” violenza lo svolgimento delle attività liberamente e legittimamente programmate dalla società, nell’interesse della squadra e nell’ambito della propria attività d’impresa, Le significhiamo che, qualora questo irresponsabile comportamento perdurerà, ogni trattativa per la cessione del club verrà immediatamente interrotta.

Riteniamo infatti che in questi giorni vi sia in ballo una questione di principio ben più rilevante rispetto al pur impegnativo investimento che l'AC Pisa 1909 ha costituito. Su tale questione, nel reciproco rispetto dei ruoli, è necessario aprire una profonda riflessione; Non crediamo che il compito della politica sia quello di assecondare le derive demagogiche più nefaste, come avviene per motivi di cassetta da parte di qualche emittente locale, bensì quello di offrire alla pubblica opinione delle indicazioni ed,  eventualmente, delle soluzioni di alto profilo. 

 

​Britaly Post Ltd​Londra, 17 agosto 2016

 

 

massimo.corsini