L'invasione dei gamberi killer, dalla Louisiana all'Italia senza ritorno. Dopo Bientina avvistamenti anche a Cascina

Cronaca
Cascina
Mercoledì, 6 Giugno 2018

Sono alieni alle nostre zone e voracissimi, una vera e propria piaga per pesci e specie autoctone.

Il gambero rosso della Louisiana o "gambero killer", ha invaso la provincia pisana e dopo la segnalazione di qualche giorno fa a Bientina, questa mattina, un esemplare è stato avvistato e filmato anche a Cascina, in zona impianti sportivi.

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La specie, vorace, prolifica e infestante, fu importata in Italia per la commercializzazione (come le nutrie), ma presto, scappata dal controllo degli allevamenti, iniziò l'invasione del territorio nazionale come riporta Wikipedia.

 

"Il Procambarus clarkii - spiega wikipedia - come l'affine Procambarus alleni è originario delle aree palustri e fluviali degli Stati Uniti centro-meridionali e del Messico nord-orientale. A causa della prelibatezza delle sue carni (se allevato in acque pulite), delle discrete dimensioni che è in grado di raggiungere (supera spesso i 12,5 cm di lunghezza), della velocità di accrescimento e della sua prolificità è stato importato a scopo di allevamento nelle acquicolture di numerosissimi paesi ed è attualmente considerato il gambero di fiume più diffuso al mondo in quanto si conoscono sue popolazioni acclimatatesi praticamente in ogni continente ad eccezione di Australia e Antartide. In Italia fu importato in Toscana dalla Louisiana da un'azienda di Massarosa, vicino al Lago di Massaciuccoli, per un tentativo di commercializzazione. Si è poi diffuso, complice anche l'irresponsabilità degli allevatori e la mancanza di politiche di gestione ordinata dell'immissione di nuove specie sul territorio nazionale, dopo esser sfuggito al controllo degli allevamenti di chi lo aveva importato, in quasi tutta l'Italia, in Sicilia e in Sardegna".

 

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Qua di seguito pubblichiamo l'intervento in consiglio regionale del capogruppo di Forza Italia Maurizio Marchetti circa l'invasione Toscana di due specie aliene come il gambero rosso della Luisiana e il pesce siluro

Pesce siluro e gambero killer, Marchetti (FI) dalla parte dei pescatori: «Sono specie aliene da eradicare. Lo dice l’Ue, il governo conferma. E la Regione Toscana che fa? Così si distruggono i nostri ecosistemi»

Il Capogruppo di Forza Italia Maurizio Marchetti raccoglie l’allarme partito dalla Versilia ma che coinvolge tra le altre zone dulcacquicole anche i fiumi Arno e Serchio nonché il Padule di Fucecchio

«Opportunisti, voraci, prolifici: gambero killer e pesce siluro continuano imperterriti a colonizzare le aree acquitrinose, i fiumi e i laghi della Toscana. E mentre l’Unione europea li inserisce senza appello tra le specie aliene invasive da eradicare e l’Italia recepisce quel regolamento, la Regione Toscana cosa sta facendo?» A domandarselo è il Capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale Maurizio Marchetti che raccoglie così, anche nella sua veste di coordinatore provinciale di Forza Italia a Lucca, l’allarme lanciato dai pescatori di Massarosa in merito alla proliferazione distruttiva di pesci siluro formato gigante. Ma se Massarosa piange, il resto della Toscana non ride.
«Gamberi killer e pesci siluro stanno producendo danno da anni. Sono specie alloctone che, a monte delle attività di pesca, stanno compromettendo seriamente i nostri ecosistemi acquatici e in particolare dulcacquicoli. Il fiume Arno – ricostruisce Marchetti – è stato tra i primi habitat liquidi ad essere colonizzati dai siluro, che poi hanno raggiunto in cerca di cibo altri spazi acquatici. E cibo, per loro, significa tutto ciò che di vertebrato e invertebrato incrociano purché sia più piccolo di loro e gli entri dunque in bocca. La loro dimensione raggiunge i due metri, dunque il conto sulla loro distruttività è presto fatto. Comportamenti affini li ha il gambero killer, originario della Lousiana, che infesta tra l’altro tanto l’area di Massaciuccoli quanto quella di Fucecchio e del Sibolla, ovvero zone umide che sono anche aree protette. In cerca di cibo si è talvolta spinto anche su strade e autostrade, come nel 2003 allo svincolo di Firenze Nord, tanto per capire la sua voracità».
E se qualche cattivo gambero si vota da solo all’eradicazione, ovvio che il talento di qualche individuo a buttarsi tra le macchine non basta a risolvere il problema. Le leggi ci sono, e discendono dalle normative europee. In Ue è attivo il progetto LIFE-Asap, che coinvolge tutti gli stati membri nell’attività di contrasto a queste specie alloctone catalogandole e aggiornando costantemente i dati e le ‘condanne’ all’eradicazione o meno. «Il 14 febbraio scorso – ricorda Marchetti – è entrato in vigore il decreto legislativo 230 del 15 dicembre 2017, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 30 gennaio 2018, che adegua la normativa italiana al Regolamento Ue 1143/2014 sull’introduzione e la diffusione delle specie esotiche invasive. Da tempo, ormai, i due colonizzatori alloctoni sono inseriti nella lista comunitaria Daisie (Delivering Alien Invasive Species Inventories for Europe) che accoglie le 100 specie aliene più nocive d’Europa. Il pesce siluro e il suo devastante arrivo in Toscana, tra l’altro, è stato anche oggetto di uno studio specifico pubblicato negli anni scorsi su Researchgate».
Insomma, sottolinea Marchetti, nulla di nuovo nei fondali toscani. E quindi: «La Regione Toscana cosa sta facendo? Come sta ottemperando al decreto 230 che prevede una filiera di monitoraggio dalle Regioni verso Ispra e poi l’attuazione delle indicazioni impartite dell’Istituto? Cosa si sta facendo dopo il progetto ormai di anni e anni fa Alt sul censimento delle specie aliene regionali?»

carlo.palotti