L'Istituto Comprensivo Borsellino di Navacchio aderisce all'iniziativa "un minuto di silenzio per Gaza"

Politica
Cascina
Giovedì, 11 Settembre 2025

In un lungo comunicato esprimono tutta la loro preoccupazione per quanto sta accadendo a Gaza e in Palestina, aderendo a questa iniziativa appello lanciata a tutte le scuole del paese nel primo giorno di scuola

 

Questo il comunicato integrale

Il Collegio Docenti dell’Istituto Comprensivo Borsellino di Navacchio guarda con estrema preoccupazione a quanto sta accadendo a Gaza e in Palestina e per questo aderisce all’iniziativa di un minuto di silenzio il primo giorno di scuola per Gaza e la Palestina, lanciata attraverso un appello rivolto a tutto il mondo dell’istruzione da “La Scuola per la pace Torino e Piemonte”, “Docenti per Gaza” e “Osservatorio contro la militarizzazione delle scuole e delle università”.
Un’iniziativa e un appello a cui docenti e personale di tanti istituti di tutta Italia stanno dando la propria adesione, coscienti che non è più possibile restare indifferenti di fronte al genocidio  in corso a Gaza e in Palestina ad opera del Governo e dell’Esercito di Israele con la complicità di molti governi occidentali. Un crimine contro l’umanità che non ci può più vedere spettatori passivi e che riguarda tutti, in particolare il mondo dell’istruzione che è chiamato a formare e sensibilizzare le nuove generazioni.

Da ormai quasi due anni assistiamo impotenti allo sterminio sistematico che si sta compiendo a Gaza, dove la popolazione civile ha subito inerme la distruzione del proprio ambiente di vita, con un’immane strage, stimata in quasi 100.000 persone uccise e che, per i sopravvissuti, ha significato la perdita di amici e parenti, quando non la distruzione di intere famiglie. Continui sfollamenti, continui bombardamenti, senza cibo, senza acqua, senza cure mediche, in condizioni di vita insostenibili. E in Cisgiordania le violenze dei coloni, l’espropriazione di terre e di case, la distruzione di olivi e coltivazioni, gli arresti e le detenzioni ingiustificate. 

Come docenti siamo poi dolorosamente consapevoli dello scolasticidio che ha portato, secondo diverse fonti, alla distruzione o danneggiamento di circa il 90% delle scuole di Gaza e alla demolizione di tutte le università della regione, cioè alla cancellazione del sistema educativo palestinese. Un’intera generazione di studenti, oltre 600.00 bambine/i e ragazze/i, è privata del diritto umano all’istruzione. Biblioteche, musei, archivi, librerie, moschee, edifici storici sono ridotti in macerie, disintegrando le tracce di una storia millenaria.
Già nel maggio 2024 la distruzione deliberata del sistema educativo palestinese per “erodere il tessuto intellettuale e culturale della nostra società” e al contempo la volontà di non lasciare la propria terra e di non “permettere che tali atti spengano la fiamma della conoscenza e della resilienza che arde in noi” erano stati manifestati nella Lettera aperta del personale accademico e amministrativo delle università di Gaza al mondo.
Il 5 agosto 2025 i rettori delle università di Gaza si sono rivolti nuovamente al mondo per denunciare lo scolasticidio, un “tentativo sistematico e deliberato” di distruzione delle fondamenta culturali “che da tempo rappresentano pilastri di resilienza, speranza e libertà intellettuale in condizioni di occupazione e assedio”. E anche in Cisgiordania gli attacchi continui dei coloni e gli abusi dell’esercito impediscono l’acceso all’istruzione dei bambini palestinesi.
Ma pur in condizioni inimmaginabili le e i palestinesi resistono, continuano a insegnare, a studiare, a produrre cultura con diari, romanzi, poesie, opere artistiche, film, fotografie, danze, attraverso i quali esprimono la loro voce, le loro storie, le loro consapevolezze e la loro dignità.

La scuola è una fabbrica di pace.
Per questo chiediamo un minuto di silenzio il primo giorno di scuola

Un minuto di silenzio per ricordare le migliaia di bambine e bambini, studenti e insegnanti che non andranno mai più a scuola, perché colpiti da micidiali ordigni di morte.

Un minuto di silenzio per essere vicini alle migliaia di bambine/i, studenti e insegnanti che non possono andare a scuola, perché scuole e università sono state distrutte e loro stanno vivendo sotto continua minaccia di bombardamenti e aggressioni.

Un minuto di silenzio per riconoscere che lo scolasticidio in Palestina è strumento deliberato del genocidio di Israele che annienta sistematicamente corpi e culture.

Un minuto di silenzio per solidarizzare con coloro che resistono e che continuano a voler insegnare e studiare in condizioni inimmaginabili.
 

redazione.cascinanotizie