Malati Covid: autoreferenzialità o valutazione oggettiva dell'assistenza?

Cronaca
PISA e Provincia
Lunedì, 18 Gennaio 2021

Una riflessione del professor Paolo Malacarne: "Qualcosa di buono nella Sanità Toscana anche in questo campo si sta muovendo"

Su tutte le pratiche umane è possibile fare una valutazione dei fatti, mediante il metodo e la misurazione oggettiva. Anche per quel che riguarda l'assistenza sanitaria, e in particolare, per ciò che concerne l'assistenza ai malati di Covid-19 in terapia intensiva, dove si lotta, quotidianamante, giorno per giorno, contro la morte. Di questo è certo il dottor Paolo Malacarne, primario del reparto di Rianimazione dell'ospedale Cisanello di Pisa

L'assunto di Malacarne è importante, soprattutto se messo al cospetto dell'altra grande cartegoria utilizzata per la sua riflessione, l'autoreferenzialità, incapace, a suo dire, di rispondere alle domande che chi lavora in terapia intensiva quotidianamente si pone: abbiamo lavorato, e stiamo lavorando, bene o male? Se quegli 8 malati morti fossero stati ricoverati in un’altra T.I., a Pisa o fuori Pisa, sarebbero potuti uscire vivi?

Domande dure, necessarie e impossibili da evadere senza una risposta. Domande che alla fine riguardano non solo chi fa della medicina la propria professione e ragione di vita, ma anche la politica, chiamata a scegliere tra autoreferenzialità e giudizio critico.

Scrive Paolo Malacarne

Nella Terapia Intensiva Covid che ho in gestione dal 26 ottobre scorso, sono stati ricoverati in 2 mesi 56 malati, tra intensivi e sub-intensivi: 8 sono morti durante il ricovero, e altri 8 sono ancora ricoverati in reparti intensivi, ancora quindi in “prognosi riservata”.

Abbiamo lavorato, e stiamo lavorando, bene o male? Se quegli 8 malati morti fossero stati ricoverati in un’altra T.I., a Pisa o fuori Pisa, sarebbero potuti uscire vivi?

Sono due semplici domande che noi sanitari ci poniamo, che i malati e i familiari quasi mai ci fanno esplicitamente ma che certamente ogni giorno si pongono, che ad oggi molto raramente i Politici e quasi mai i nostri Amministratori (purtroppo) ci pongono.
Sono due domande alle quali possiamo rispondere in 2 modi, radicalmente opposti:

1) La autoreferenzialità: “noi siamo bravi e facciamo bene, lo sanno tutti”.
2) La valutazione e misurazione oggettiva della qualità della assistenza che viene erogata, fatta attraverso numerosi strumenti e modalità ormai da tempo conosciuti e facilmente applicabili (se c’è la volontà di farlo…), in particolare in Terapia Intensiva.
Studiare e misurare quello che abbiamo fatto e che facciamo per capire se e dove stiamo sbagliando, e da questo cambiare quello che non và, per migliorare.

Gavino Maciocco, medico esperto di sanità territoriale, partendo dalla constatazione del fatto che in Italia siamo ai primi posti per mortalità da Covid 19, ha recentemente proposto, durante la Conferenza Programmatica di Sinistra Civica Ecologista dello scorso 19 Dicembre, una indagine campionaria sulla mortalità da Covid, (morti evitabili?) con l’obiettivo di avanzare proposte di miglioramento e correzioni necessarie.

Non fare questa indagine valutativa, sia in generale per l’intero mondo sanitario che ha ruotato e ruota attorno al Covid, sia in particolare nel micromondo delle Terapie Intensive, significherebbe aver paura della verità dei dati e temere la verità dei fatti, significherebbe non voler cambiare, significherebbe la “autoreferenzialità”.

Ma qualcosa di buono nella Sanità Toscana anche in questo campo si stà muovendo: l’Assessorato Regionale alla Sanità, a mia conoscenza il primo in Italia, stà programmando la rapida costituzione di un gruppo di lavoro proprio con il compito di studiare le migliori modalità per una valutazione oggettiva della qualità della assistenza erogata nelle Terapie Intensive Toscane che hanno avuto e hanno ricoverati malati Covid: criteri di valutazione oggettivi che ci permetteranno, a partire dalla risposta a quelle due semplici domande iniziali, di migliorare dove abbiamo sbagliato e sbagliamo e assicurare ai nostri malati una sanità di qualità: sempre che, quando i dati saranno chiari e trasparenti, la volontà Politica di cambiare quello che non và prevalga sulla nostra “autoreferenzialità” che è sempre dietro l’angolo.

redazione.cascinanotizie