Mezzogiorno trionfa alla bella e bissa il successo del 2024
Era dalle edizoni 1989 e 1990 che Mezzogiorno non vinceva due volte di fila
Come ogni anno tocca al Gioco del Ponte chiudere nella maniera migliore possibile il Giugno Pisano. La disfida sul Ponte di Mezzo continua ad affascinare ed a richiamare sui Lungarni il pubblico delle grandi occasioni nonostante il clima torrido di questi ultimi giorni.
C'era voglia di rivalsa da parte di Tramontana dopo la sconfitta patita lo scorso anno, ed i rumors degli ultimi giorni parlavano di una parte boreale favorita rispetto alla parte australe. L'inizio del gioco sembra un fatto confermare tale previsione : Tramontana scappa sul 3 a 1 dopo i primi quattro incontri fra i quali spicca il successo di Calci sul Sant'Antonio dopo poco meno di 25 minuti di combattimento, sicuramente uno dei più lunghi nella storia del Gioco.
In precedenza Santa Maria aveva avuto ragione dei Dragoni e quindi era toccato ai Delfini superare i Mattaccini e regalare il primo punto a Mezzogiorno ; il comando australe decide poi di sacrificare i Leoni mandati al macello contro il fortissimo San Michele - che aspettava la rivincita con il San Martino - e spazzati via in poco più di un minuto. La decisione del comando di Mezzogiorno paga però : l'obiettivo a quel punto era arrivare alla bella e il San Marco e il San Martino compiono le rispettive missioni contro i Satiri e il San Francesco pareggiando i conti e lasciando alle Nazionali il compito di decidere le sorti dell'edizione 2025 del Gioco.
È una gran bella disfida il combattimento finale, con la Nazionale di Mezzogiorno che riesce a spuntarla dopo poco più di 22 minuti nonostante un combattente infortunato caduto nelle fasi finali della tenzone : a nulla vale la strenua resistenza della rappresentativa boreale che merita comunque gli applausi per l'impegno profuso. Seconda vittoria di fila per Mezzogiorno : non capitava da oltre trent'anni.
Appuntamento al 2026 dunque, un anno per preparare al meglio uno degli appuntamenti più importanti e sentiti all'ombra della Torre Pendente.
Gabriele Bianchi