Movida, continua il caos in centro storico

Cronaca
PISA e Provincia
Martedì, 16 Giugno 2020

Confesercenti chiede un incontro con il Prefetto per capire cosa accadrà dopo il 21 giugno

«Anche nel fine settimana appena trascorso, purtroppo, le cose non sono andate bene. Mentre i vigili urbani controllavano che i locali di piazza delle Vettovaglie riponessero i propri tavoli nei termini fissati dall’ordinanza, a pochi metri in piazza dei Cavalieri era il solito caos. La settimana prossima sarà l’ultimo fine settimana con le attuali regole e vogliamo capire cosa succederà da quello successivo». È Massimo Rutinelli, presidente del sindacato pubblici esercizi Fiepet Confesercenti, a tornare sull’ordinanza per regolare la movida che lo scorso fine settimana ha introdotto alcuni correttivi, come lo spostamento di quarantacinque minuti della chiusura dei locali. «Nella riunione del comitato dell’ordine pubblico, spiega Rutinelli, il prefetto aveva assicurato non solo una particolare attenzione anche all’aspetto economico dell’ordinanza, ma un nuovo incontro con i soggetti coinvolti. Incontro che sollecitiamo per i prossimi giorni. Diventa infatti fondamentale capire cosa accadrà dopo il 21 giugno, quando l’attuale ordinanza scadrà».

Tra le cose previste dopo questa data, il bando per delocalizzare la movida nella zona ex Vecchi Macelli e alla Cittadella. «Scelta dell’amministrazione che non ci trova assolutamente d’accordo, insiste il presidente Fiepet, e che riteniamo inopportuna sia nei tempi che nei modi. Nei tempi perché stiamo parlando di un periodo in cui non ci sono studenti né, purtroppo, turisti. Che senso ha a quel punto togliere persone dal centro, quelle poche che ci sono, per decentrarle in una zona senza alcuna certezza commerciale per gli stessi locali. Ma con i problemi di sempre anche per quella parte di città comunque residenziale. Ribadiamo che la movida si può regolare, conclude Massimo Rutinelli, con azioni incisive delle forze dell’ordine e dando più margine di manovra (leggi orari di apertura) ai locali di somministrazione che hanno dimostrato di poter gestire senza intoppi i clienti. A questo proposito chiediamo perché nell’attuale ordinanza l’obbligo di chiusura alle 00.45 non riguarda la zona della stazione, con la conseguenza di allargare dopo questa ora le zone da controllare in cui i giovani possono creare assembramenti».

redazione.cascinanotizie