Naturae Overture: il viaggio dell’ homo sapiens verso l’ homo felix nel nuovo lavoro della Compagnia della Fortezza

Cultura
VOLTERRA - VALDICECINA
Giovedì, 1 Agosto 2019

Naturae Overture: il viaggio dell’ homo sapiens verso l’ homo felix nel nuovo lavoro della Compagnia della Fortezza

Armando Punzo pone al centro di Naturae overture -presentato in un primo studio che andrà in scena fino al 3 agosto nella casa di reclusione di Volterra- il tema dell’ allontanamento, del viaggio, del distanziarsi da sé alla ricerca di altri possibili sé.
Questo nuovo lavoro, come spiega Punzo agli spettatori prima dell’inizio dello spettacolo, è il terzo capitolo di una saga cominciata nel 2016 con il finale di Dopo la tempesta e proseguita con Beatitudo nel 2018
I due personaggi che chiudono Dopo la tempesta, ovvero Lui e il bambino, si sono lasciati alla spalle il mondo di Shakespeare, fatto di personaggi dai contorni molto definiti, hanno attraversato Borges, e li ritroviamo per mano all’inizio dello spettacolo, pronti per questo nuovo viaggio.

Per lo spettatore che intraprende questa esperienza l’allontanamento inizia ancora prima dell’apertura dei cancelli, quando si entra lasciando documenti d’identità, cellulari e borse all’ingresso. 
Entrare in carcere inizialmente provoca un certo straniamento, è un luogo di per sé già intriso di storie e ha certamente un’energia molto diversa rispetto ai luoghi convenzionali del teatro. Il pensiero va a questo mentre si attende l’apertura dei cancelli, ma la potenza dei quadri e delle atmosfere create da Punzo e dai suoi attori è tale da trasportarti in un luogo altro, facendoti realmente dimenticare di trovarti dentro a un carcere per tutta la durata dello spettacolo.

Naturae è una spettacolo itinerante, letteralmente un viaggio, in cui Lui e il bambino ci guidano, circondati da numerose e variopinte figure. 
Visivamente lo spettacolo ha un impatto sensazionale, l’equilibrio dei quadri scenici (creati da Alessandro Marzetti e da Punzo), la simmetria e l’uso dello spazio sono esaltati dalle scelte cromatiche. 
Il suolo del cortile è completamente coperto da un telo bianco che crea un’atmosfera onirica nella quale si stagliano il nero, il rosso e l’oro nei meravigliosi costumi dipinti a mano ideati da Emanuela Dall’Aglio e negli oggetti scenici utilizzati, quasi tutti elementi naturali come piante, mele e canne di bamboo: un richiamo alla natura che dà il titolo allo spettacolo.

Gli attori della Compagnia della Fortezza hanno una fortissima presenza scenica, si muovono con ritmo e gesti flemmatici sulle suggestive musiche curate da Andrea Salvadori (vincitore del premio Ubu 2018 per le musiche di Beatitudo)  creando una tensione e un’attenzione tangibile nel rapporto con lo spettatore, che non può rimanere indifferente.

Quello della Compagnia della Fortezza è un bellissimo lavoro di squadra. L’adesione, l’entusiasmo, la professionalità e la passione di tutti coloro che prendono parte al progetto creano qualcosa di unico, che si riflette negli sguardi e nei sorrisi che si vedono nel cortile alla fine dello spettacolo.
Lo spettatore che attraversa questa esperienza esce portando con sé la bellezza di un incontro tra attori e pubblico di una potenza rara.

Fortezza Medicea/Casa di reclusione di Volterra
31 Luglio 2019

Alice Fiumalbi
 

redazione.cascinanotizie