Niente asilo nido per 150 famiglie pisane
E' la denuncia dei consiglieri comunali del PD che criticano aspramente le politiche educative della Giunta Conti che nonostante il finanziamento regionale per "nidi gratis" lascia fuori dal servizio ben 150 famiglie
Questo il comunicato integrale
"Il sindaco ha impostato la sua campagna elettorale degli ultimi anni sull'obiettivo di raggiungere 100.000 abitanti nel nostro comune. Obiettivo difficilmente raggiungibile se il primo ambito dove ci si è disimpegnati con scelte che hanno indebolito il settore è proprio quello scolastico" afferma il capogruppo del PD Matteo Trapani.
"Abbiamo più volte portato in consiglio il tema dei servizi educativi - continua-, dalle necessità strutturali a quelle legate all'estensione e al miglioramento del servizio nidi. Abbiamo portato proposte per estendere il numero di posti e per garantire la qualità del lavoro alle lavoratrici e ai lavoratori. Purtroppo però non c'è stato spazio di discussione e non si vuole veramente aprire un dialogo per capire esigenze di chi lavora, di bambine e bambini, dei genitori".
Questa amministrazione - prosegue la Consigliera Dalia Ramalli- non solo si è dimostrata sorda alle nostre proposte, ma si è sottratta al dialogo in commissione e in consiglio. È ancora sotto gli occhi di tutti la diminuzione di qualità del servizio a seguito di quanto accaduto nell'appalto dei servizi diversi dall'educativo, con minore impegno economico dell'amministrazione. Il dato è che, ad oggi, non sappiamo quale sia nei fatti il progetto di questa giunta. L'unica dichiarazione aperta è stata quella del consigliere Nerini riguardo alla volontà di esternalizzare completamente il servizio, dichiarazione mai smentita dall'assessore Buscemi e che ha preoccupato non poco sindacati, lavoratrici e cittadinanza.
Mentre 5 nidi in città restano chiusi per lavori (è ormai passato un anno, e non è dato sapere quando saranno pronte le strutture), le graduatorie di quest'anno, a fronte di quasi 400 richieste, lasciano a casa 150 bambini e bambine. Parliamo di 150 famiglie che non hanno avuto accesso ad un servizio ormai essenziale, su cui la Regione invece ha investito moltissimo con il bando “Nidi gratis”. Tutto ciò anche a causa della mancanza di volontà di investire in modo serio e strutturale sul personale. Il risultato è che alcuni genitori hanno dovuto richiedere il part time o addirittura licenziarsi, con conseguenze economiche immaginabili. Può una città come Pisa non offrire un servizio fondamentale per le famiglie? Come possiamo supportare la natalità e il lavoro soprattutto femminile, se bisogna sempre scegliere tra crescere un figlio o lavorare? Il disinteresse da parte di questa giunta è fortemente dannoso e va certamente in contrasto rispetto alla volontà di costruire una città con servizi inclusivi e adeguati.
"Come forze politiche siamo assolutamente contrari a questo indirizzo - conclude la consigliera Silvia Pagnin - e denunciamo con forza la mancanza di trasparenza e di impegno chiaro di questa amministrazione. Nelle prossime settimane come coalizione civica e progressista porteremo nuovamente la questione in commissione nella speranza che l'amministrazione abbia intenzione, anche in previsione del nuovo bilancio, di investire veramente sui servizi educativi".
Matteo Trapani
Dalia Ramalli
Silvia Pagnin