Cattivi odori a Vicopisano e Cascina: per Arpat è colpa della Delca Energy
Dopo le segnalazioni dei cittadini, l'ente ha fatto visita all'azienda specializzata nella selezione, il trattamento e il recupero di rifiuti speciali, plastiche, rifiuti urbani da raccolta differenziata di Lugnano, andata a fuoco nel giugno 2020
► LEGGI ANCHE Dopo oltre 4 ore spento l'incendio del capannone a Noce
Scrive Arpat. A seguito delle numerose segnalazioni per maleodoranze pervenute dall’inizio della stagione estiva all'Ufficio relazioni con il pubblico di ARPAT da parte di cittadini residenti nei Comuni di Vicopisano e Cascina, il personale del Dipartimento di Pisa ha effettuato nei giorni scorsi un sopralluogo straordinario presso l'installazione gestita dalla Delca Energy Srl, sita in località Lugnano a Vicopisano.
Nelle segnalazioni i cittadini parlano di forti odori nauseabondi ed acri che penetrano nelle abitazioni e provocano fastidi agli occhi ed alla gola e lamentano che i disturbi olfattivi si sono acuiti, rispetto alla situazione passata, dall'incendio avvenuto il 2 giugno 2020.
La Delca Energy Srl opera nel settore delle aziende del recupero e valorizzazione dei rifiuti, in particolare degli scarti della selezione degli imballaggi plastici provenienti da raccolta differenziata urbana non destinabile al recupero di materia (es. arredo urbano, ecc.), nel rispetto delle condizioni dell’Autorizzazione Integrata Ambientale rilasciata dalla Provincia di Pisa (Atto Dirigenziale n. 2421 del 1.07.2015 e smi volturata a Delca Energy Srl con DD n. 3368/2015). Si precisa che è in via di conclusione l'iter di rilascio del provvedimento di riesame dell'AIA, da parte della Regione Toscana.
La Ditta ha adottato un Sistema di Gestione Ambientale conforme alla norma ISO 14001:2015. L'ultima certificazione è stata rilasciata il 11.02.2020 ed è valida sino all'8.11.2022. Inoltre la Ditta è registrata EMAS dal 17.01.2019 con validità fino al 16.01.2022.
Al momento del sopralluogo dei tecnici ARPAT le due linee di produzione risultavano ferme. Durante il sopralluogo nel piazzale sono state avvertite deboli maleodoranze in un solo punto.
È stato accertato che sono in corso di ultimazione le opere di tamponamento del capannone interessato dall'incendio, avvenuto il 2 giugno 2020.
Le aperture del capannone hanno certamente determinato il rilascio delle maleodoranze sviluppatesi verosimilmente durante la triturazione.
La Ditta ha dichiarato che le opere di chiusura del capannone interessato dall'incendio e della zona della terza linea di lavorazione dovrebbero essere completate entro la fine dell'anno.
Come già segnalato in passato ai vari Enti interessati, contribuisce alla diffusione delle maleodoranze, in direzione sud-ovest, quando il vento soffia da nord-est, anche la mancata tamponatura della tettoia esterna sul lato meridionale, dove sono stoccati i rifiuti in ingresso in forma di balle di plastica. La Ditta ha riferito che la chiusura sul lato sud è ferma, a causa del vincolo idraulico di cui alla Legge regionale nr. 41 del 24.07.2018.
La mancata realizzazione di tale tamponatura purtroppo determinerà, a nostro avviso, il permanere della situazione critica dal punto di vista delle maleodoranze.
L'attività di ARPAT è stata relazionata alla Regione Toscana, per gli eventuali adempimenti di propria competenza, unitamente ai Comuni di Cascina e Vicopisano.
In particolare è stato richiesto di prescrivere all'interno dell'Atto di riesame dell'Autorizzazione Integrata Ambientale di prossima emanazione, la tamponatura della suddetta tettoia, al fine di scongiurare la diffusione delle maleodoranze in direzione sud-ovest provocate dai rifiuti ivi stoccati.
Testo di Andrea Villani e Sabrina Politi in collaborazione con Francesca Chiostri
Fonte Arpat