Infortunio sul lavoro dopo il tamponamento al mezzo Geofor. La Cgil chiede un incontro con l'azienda
Il sindacato chiede anche l'immediata riorganizzazione del servizio sulle strade più pericolose
Ha scritto la Cgil.
Non si arresta la catena degli infortuni sul lavoro, questa volta avvenuto a danno di un lavoratore di Geofor, adibito alla raccolta porta a porta, che è stato tamponato da un auto, mentre si trovava sulla pedana posteriore del mezzo di lavoro.
La FP CGIL , esprime solidarietà e vicinanza al lavoratore ed alla famiglia, auspicando che l’infortunio non sia grave e siano evitati eventuali danni permanenti al lavoratore.
Gli infortuni sul lavoro e le morti bianche rappresentano una delle più grandi piaghe sociali.
Le frasi rituali e le testimonianze che si susseguono dopo i tragici episodi, tuttavia non sono sufficienti a scardinare le coscienze e l’operatività di tutti coloro che per il ruolo che rivestono nella società, avrebbero invece il dovere di assumere, la salute e la sicurezza sul lavoro, come un investimento e come valore aggiunto da agire quotidianamente.
E’ necessario che i fiumi di parole, lascino spazio ai fatti e ad una vera assunzione di responsabilità da parte di tutti i soggetti coinvolti , senza attendere il prossimo infortunio.
Necessario subito un incontro con la GEOFOR, finalizzato a :
- definire una nuova organizzazione del servizio della raccolta, superando l’utilizzo dei pericolosi mezzi con la pedana posteriore,
- attivare un tavolo sulla salute e sicurezza aziendale,
- attivare un tavolo di confronto tra Geofor, Retiambienti, Amministrazioni Locali ed organizzazioni sindacali, per promuovere modelli innovativi per la raccolta porta a porta .
Chiediamo inoltre a Geofor un intervento immediato a rivedere l’organizzazione del servizio sulle arterie stradali, più pericolose del territorio .
La sicurezza e la salute non vanno in saldo!
Investire è la priorità, per avere la garanzia del domani !