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PISA e Provincia
Domenica, 4 Maggio 2025

Finalmente due generazioni di pisani potranno smettere di vivere dei racconti di noi "boomer", ma sono anche loro dentro al sogno

Il Pisa dopo 34 anni è in Serie A. Un traguardo tanto atteso sfiorato in paio di volte, prima nel 2007, poi nel 2022, ma se andiamo a ritroso, dal 1991 ad oggi non possiamo ricordare i due fallimenti, lo spareggio di Salerno contro l’Acireale, le cocenti delusioni patite con il Brescello, con l’Albinoleffe, con il Latina, le gioie del giorno perfetto, il 17 giugno contro il Monza e contro il Foggia. La lotta feroce e sacrosanta di una città intera contro Petroni e la cricca dei Romani e già che siamo a parlare di presidenti in una giornata come questa non si può non ricordare la famiglia Mian – Gentile che in un universo parallelo è ancora alla guida del Pisa in Serie A, perché da qualche parte uno sliding doors della giornata di Bergamo ci deve pur essere; ma è bene ricordare anche Enrico Gerbi e Roberto Posarelli che ebbero il ruolo non semplice di far ripartire il calcio a Pisa dopo oltre un decennio di successi straordinari, Carlo Battini che ha chiuso male la sua avventura nel Pisa, ma al quale non si può non riconoscergli l’amore per questi colori, purtroppo non sostenuto dalle possibilità economiche che una piazza come questa necessita. Quindi Knaster e Corrado, come Donati e Anconetani, sono questi i presidenti, nella storia della seria A a girone unico, che sono riusciti nell’impresa di portare una città di 90mila abitanti nella massima serie.

Una giornata questa che segna anche un punto di svolta. Per 34 lunghi anni a Pisa un paio di generazioni quelle dei nati dal 1985 (circa), hanno vissuto dei ricordi di chi oggi ha i capelli grigi, tante troppe volte i più giovani hanno sentito racconti aneddoti su Romeo, su Platini, Gullit, Zico, sui campioni del mondo del 1982 (i più amati) che hanno calcato il prato dell’Arena, oggi è anche il riscatto di questa generazione che finalmente vive quello che nonni, zii, padri e madri hanno vissuto nel secolo scorso.

Già perché è vero che son passati “solo” 34 anni, ma la serie A che il Pisa si ricorda è quella del XX secolo, nel 1991 intanto non c’era internet, non c’erano le Pay-Tv, c’era il Motorola come telefono cellulare che permetteva di memorizzare al massimo una decina di numeri, c’era la lira e non l’Euro, c’era Cossiga presidente della repubblica e Andreotti presidente del consiglio; Riccardo Cocciante vinceva il Festival di Sanremo con “Se stiamo Insieme”, ecco insieme alla sua squadra di calcio, fra i suoi alti (pochi) ed i suoi bassi (molti), la città ed i tifosi sono sempre stati insieme, un blocco granitico che oggi raccoglie i frutti di un lavoro straordinario.


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massimo.corsini