Keu, via alla rimozione: il sindaco Franconi firma l’ordinanza

Cronaca
Pontedera
Mercoledì, 7 Maggio 2025

Il terreno contaminato andrà rimosso entro e non oltre il 30 settembre prossimo

La rimozione del keu presente nell’area privata del “Green Park” a Pontedera ha finalmente una scadenza. Lo ha annunciato il sindaco Matteo Franconi, che questa mattina ha firmato l’ordinanza che dà il via libera al piano operativo presentato dai soggetti responsabili. Entro il 31 luglio, e comunque non oltre il 30 settembre, il terreno contaminato dovrà essere rimosso e smaltito.

Una decisione che arriva al termine di una lunga vicenda giudiziaria e di una complessa istruttoria tecnica, che ha tenuto alta la preoccupazione dei cittadini e sollevato più di una polemica. «Potremo dirci soddisfatti soltanto nel momento in cui vedremo l’ultimo camion trasportare via l’ultimo carico del terreno contaminato», ha detto Franconi, sottolineando come l’amministrazione abbia sempre agito nel solco della legalità, seguendo un doppio obiettivo: far valere il principio del “chi inquina paga”, evitando che il costo dell’operazione gravasse sui cittadini, e garantire la tutela ambientale, monitorando lo stato dell’area tramite gli enti competenti.

Il primo cittadino rivendica il metodo adottato, fatto di atti formali, comunicazioni fondate su documenti ufficiali e rispetto delle regole. Un percorso spesso silenzioso, talvolta difficile da spiegare nell’epoca della semplificazione estrema, ma che – secondo Franconi – è l’unico modo serio di amministrare. «Abbiamo raccontato gli snodi cruciali del percorso solo in presenza di atti ufficiali, con la misura di chi si occupa soltanto di informare», ha spiegato, denunciando il «diluvio di disinformazione interessata», soprattutto a sfondo politico, che ha accompagnato l’intera vicenda.

«Amministrare significa declinare principi grandi dentro la complessità, con la dedizione competente di chi cerca soluzioni possibili», ha proseguito il sindaco, difendendo una linea fatta di fatica e rigore. Una posizione che, ammette, «forse va poco di moda», ma che continua a considerare l’unica via percorribile. «Noi ci ostiniamo a credere che la verità abbia le gambe lunghe – ha concluso – e che la fatica per starle dietro non sia un costo da pagare, ma un pezzo di futuro su cui investire».


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massimo.corsini