Gli Arsenali Repubblicani a Pisa ospiteranno la mostra “Ligabue. Il ruggito dell’anima”
L’esposizione offrirà al pubblico un’occasione preziosa per riscoprire la potenza espressiva e il mondo interiore di un artista che ha saputo parlare con voce unica e universale
Il percorso espositivo racconterà la parabola umana e creativa di Ligabue, mettendone in luce la straordinaria vicinanza ai grandi protagonisti dell’Espressionismo europeo.
Prodotta da ARTIKA di Daniel Buso ed Elena Zannoni, con il patrocinio del Comune di Pisa e della Fondazione Augusto Agosta Tota per Antonio Ligabue e curata da Mario Alessandro Fiori, segretario generale della Fondazione, unitamente alla Direzione Artistica di Beside Arts, la mostra racconterà con oltre 80 opere la vita, la psiche e la storia tormentata di questo affascinante artista.
Per Antonio Ligabue, l’arte ha rappresentato da sempre un’esigenza profonda e istintiva, un modo per affrontare le difficoltà e i tormenti della vita. Questa urgenza espressiva si riflette nella potenza visiva delle sue opere, capaci ancora oggi di emozionare e toccare l’animo dello spettatore. La mostra celebrerà il percorso di questo genio visionario in continua evoluzione, mettendo in luce la sua incessante ricerca artistica, caratterizzata da un uso audace del colore - violento ma armonico - e da una forza emotiva intensa. Il suo linguaggio iconografico, al tempo stesso popolare e sofisticato, prende forma in dipinti di grande impatto.
Il percorso della mostra condurrà il visitatore attraverso le tappe fondamentali della vita e dell’attività artistica di Ligabue, svelando alcune delle sue opere più emblematiche. Tra queste spiccano i celebri autoritratti e le sue iconiche raffigurazioni di animali feroci: tigri maestose, leopardi, rapaci in azione o impegnati in lotte per la sopravvivenza, e leoni imponenti. Un viaggio immersivo in una giungla aspra e magnetica, che esprime con forza l’intensità visiva e simbolica del mondo interiore dell’artista.
“Il fatto che Pisa sia riuscita ad attrarre una mostra così importante come quella che aprirà il prossimo dicembre agli Arsenali Repubblicani, celebrativa del genio espressionista di Ligabue, testimonia l’ottimo lavoro fatto in questi anni dall’Amministrazione comunale per offrire disponibilità e spazi all’arte e agli artisti – dichiara l’assessore alla cultura del Comune di Pisa Filippo Bedini. Un lavoro che si è declinato costruendo mattone su mattone, settimana dopo settimana, mese dopo mese un percorso che ha portato ad avere in città mostre ed esposizioni importanti principalmente di artisti del territorio, ma non solo, a creare spazi adatti ad esporre, ad avere in proprio strumenti per allestire le mostre degli artisti pisani.
Ligabue, “el matt”, è un autore di primissimo piano nel panorama internazionale, una figura fantastica, forse ancora troppo poco valorizzata, la cui vita, oltre che l’arte, racconta una storia affascinante, per quanto triste e a volte cruda, di come sensibilità, profondità e capacità espressiva spesso percorrano sentieri non scontati, lontani dall’ordinario, pieni di solitudine e di emarginazione. Un autodidatta tanto fragile psichicamente, quanto capace, attraverso la sua pittura, di parlare alle corde più recondite delle nostre anime. Dipinti spesso audaci, sempre coloratissimi, che ritraggono frequentemente animali: animali da cortile come polli in vivace combattimento; una gran quantità di felini, specie tigri; aquile, volpi, cavalli. Dipinti imprevedibili, e molto distanti dalla miseria delle vicende personali dell’autore, che fanno di Ligabue – conclude Bedini – il più autorevole rappresentante del movimento pittorico naif del Novecento italiano”.
“Un’altra grande occasione per mostrare il genio di Ligabue si presenta a Pisa” - afferma il curatore Mario Alessandro Fiori - “una mostra dove si racconta sempre di più la forza di quest’artista, la sua urgenza espressiva e la sua appartenenza, spesso non riconosciuta a sufficienza, a uno dei movimenti fondamentali dell’arte europea del Novecento: l’Espressionismo. Ligabue è stato, a pieno titolo, il nostro espressionista.
Le sue opere, con quei volti distorti dal dolore, gli animali feroci carichi di tensione vitale, le nature selvagge e visionarie, parlano la stessa lingua di Edvard Munch, di Egon Schiele, di Oskar Kokoschka. Come Van Gogh, anche Ligabue dipingeva con la forza del sentimento, scavando dentro la materia pittorica per restituire emozioni viscerali. In un’epoca in cui l’Espressionismo attraversava l’Europa come linguaggio dell’inquietudine e della verità interiore, Ligabue - pur isolato e distante dai grandi centri culturali - ne ha saputo interpretare lo spirito con autenticità, facendo emergere, dalla sua condizione di emarginazione, una voce potente, sincera, e inconfondibilmente moderna.”
INFORMAZIONI UTILI
Periodo espositivo
Dal 26 dicembre 2025
Al 10 maggio 2026