Arrestato imprenditore pisano per legami con la mafia

Cronaca
PISA e Provincia
Domenica, 1 Giugno 2025

Nel mirino degli inquirenti il Superbonus 110%

È stato arrestato venerdì mattina e posto ai domiciliari un imprenditore edile 46enne, residente in provincia di Pisa, già noto alle forze dell’ordine e ora indagato per concorso esterno in associazione di tipo mafioso. L’operazione è stata condotta dai Carabinieri di Pisa su delega del comando di Messina, nell’ambito di una più ampia inchiesta sull’infiltrazione mafiosa nel settore dell’edilizia e del Superbonus 110%. Il provvedimento cautelare nasce da un’indagine dei carabinieri di Messina che ha messo in luce il coinvolgimento di una famiglia mafiosa di Barcellona Pozzo di Gotto in una serie di operazioni edilizie fraudolente. Secondo gli inquirenti, l’imprenditore pisano avrebbe svolto un ruolo chiave nell’esecuzione di lavori di ristrutturazione e efficientamento energetico, favorendo la consorteria mafiosa e ottenendo in cambio la possibilità di operare su immobili selezionati dalla stessa organizzazione criminale.

Nel mirino degli investigatori ci sono operazioni condotte tra la Sicilia e la Toscana, in particolare nei comuni di Barcellona Pozzo di Gotto, Pace del Mela, Furnari, Terme Vigliatore e Milazzo. Grazie alla sua azienda “pulita” e ben attrezzata, l’imprenditore toscano avrebbe fornito copertura alle attività della cosca, procurandosi indebiti vantaggi economici attraverso il rilascio e la gestione dei crediti fiscali legati al Superbonus.

In cambio del sostegno e della “sponsorizzazione” del sodalizio mafioso, l’imprenditore avrebbe ricevuto ingenti somme di denaro sotto forma di provvigioni mascherate da prestazioni d’opera, oltre alla promessa dell’affidamento sistematico di subappalti. Alcuni membri del clan avrebbero anche fornito indicazioni su quali ditte privilegiare per i lavori, incassando parte dei profitti.

L’ordinanza di custodia cautelare è solo l’ultimo atto di una vasta inchiesta che ha già portato all’arresto di diversi esponenti mafiosi in Sicilia. Per l’imprenditore toscano, il Gip ha disposto i domiciliari, ritenendo sussistenti le esigenze cautelari ma concedendo una misura meno afflittiva rispetto al carcere. Il Tribunale ha già convalidato il provvedimento.


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massimo.corsini