Rotatoria CNR, la Fiab chiede sicurezza per i ciclisti
La FIAB Pisa vuole chiarimenti su come sarà la nuova rotatoria del CNR, soprattutto per quanto riguarda la continuità con le piste ciclabili, chiedendo un anello protetto completo in sicurezza per i ciclisti
Questo il comunicato integrale
FIAB Pisa chiede chiarimenti sul progetto di ampliamento della rotatoria CNR
Il progetto di ampliamento della rotatoria ubicata all’ingresso del CNR di Pisa, appena illustrato sulla stampa dalle amministrazioni competenti, interessa un nodo strategico di connessione fra ben sei piste ciclabili (provenienti da via G. Averani, via A. Volpi, via Moruzzi – lato sud, via Alfieri, strada provinciale Vicarese e via di Pratale). Se non opportunamente concepita, la nuova rotatoria rischia di interrompere la continuità dei percorsi esistenti e di compromettere la sicurezza di migliaia di ciclisti che quotidianamente transitano nella zona.
Ricordiamo che il Codice della Strada (art. 1, comma 2) obbliga le pubbliche amministrazioni non solo a migliorare la fluidità della circolazione, ma anche… “…a ridurre i costi economici, sociali ed ambientali derivanti dal traffico veicolare; a migliorare il livello di qualità della vita dei cittadini anche attraverso una razionale utilizzazione del territorio; a promuovere l’uso dei velocipedi.” [cit.]
…e che la Legge n. 366/1998 (art. 1, comma 4) impone “nei casi di manutenzione straordinaria delle sedi stradali […] l’obbligo alle Amministrazioni competenti di realizzare contestualmente piste ciclabili o corsie riservate”.
Pertanto la nostra associazione chiede alle autorità preposte i seguenti punti di chiarimento, al fine di valutarne pienamente la portata e gli effetti sulla mobilità ciclabile e pedonale:
Scelta progettuale: ramo protetto anziché anello completo.
Il progetto prevede un nuovo ramo ciclabile protetto fra Ghezzano e via Volpi, ma dal materiale diffuso non risulta evidente il collegamento con la pista ciclabile proveniente da Ghezzano. Riteniamo indispensabile realizzare un anello esterno ciclabile completo che garantisca continuità e sicurezza su tutto l’asse rotatorio, includendo oltre al nuovo ramo già previsto e ben collegato con la pista da Ghezzano, anche il tratto diametralmente opposto (via di Pratale, via Volpi). A tal fine, proponiamo di eliminare i parcheggi all’angolo via di Pratale e via Volpi, ricavando lo spazio necessario alla pista ciclabile protetta.
Tale assetto, con anello ciclabile esterno completo, comporterebbe il miglioramento della fluidità del traffico in rotatoria, eliminando le manovre di ingresso e uscita potenzialmente conflittuali, con il vantaggio di valorizzare il flusso ciclopedonale senza pregiudicare le attività commerciali, grazie alla vicinanza di numerosi posti auto su via di Pratale e via Alfieri. Infatti il contesto più sicuro e confortevole favorirebbe un maggior afflusso di clienti a beneficio di banca, bar, ristorante e negozio di biciclette. L’eliminazione di questi stalli comporterebbe inoltre:
Semaforizzazione del quarto attraversamento (via Vicarese).
L’attuale impianto prevede già tre attraversamenti semaforizzati.
Chiediamo conferma che anche il nuovo attraversamento ciclopedonale su via Vicarese sarà dotato di semaforo a chiamata, affinché tutti i rami della rotatoria garantiscano uniformità di trattamento e pari livello di sicurezza per gli utenti vulnerabili.
Isole spartitraffico protettive.
Per ciascun attraversamento ciclopedonale sono previste isole spartitraffico rialzate? In caso affermativo, di quale larghezza saranno realizzate e in che misura rispetteranno le prescrizioni del D.M. 5 novembre 2001 e delle altre norme tecniche vigenti, al fine di offrire un’adeguata protezione ai pedoni e ai ciclisti?
Caratteristiche del ramo protetto.
Chiediamo conferma che la larghezza del ramo ciclabile protetto fra Ghezzano e via Volpi sia uniformemente pari a 2,5 m (misura minima di
norma) e se sia prevista una corsia pedonale separata; in caso contrario, quali accorgimenti di sicurezza e comfort sono stati adottati per i pedoni.
Negli anni scorsi i progetti di ristrutturazione e ampliamento delle infrastrutture ciclabili venivano costantemente esaminati dalla Consulta della Bicicletta del Comune di Pisa, che consentiva alle associazioni competenti di proporre soluzioni concrete a tutela della mobilità attiva e degli utenti vulnerabili. Purtroppo, questa prassi non viene più applicata da alcuni anni, rendendo difficoltoso il dialogo tra Istituzioni e cittadinanza in merito a opere così rilevanti.
Riteniamo che questo intervento costituisca un’occasione preziosa per allinearsi agli obblighi normativi nazionali e per promuovere una mobilità davvero sostenibile, inclusiva e sicura. Auspichiamo un confronto costruttivo con gli uffici tecnici e con l’Amministrazione per garantire che l’opera risponda pienamente agli standard di tutela degli utenti vulnerabili e contribuisca a una città più vivibile.