A "Collinarea" l'opera "Tosca d'Essai"
"Tosca d'Essai", opera ubiqua in due atti . La messa in scena a Lari coinvolgerà contemporaneamente vari luoghi del borgo, grazie all’infrastruttura Connessioni© ideata da Loris Seghizzi e Mirco Mencacci
Gran finale per Collinarea Festival con l’opera ubiqua immersiva e site-specific Tosca d’essai, scritta e diretta da Loris Seghizzi, con il progetto sonoro di Mirco Mencacci, in programma venerdì 1 e sabato 2 agosto, nel centro storico di Lari. L’evento chiuderà la ventisettesima edizione della rassegna con un viaggio tra lirica, musica pop sperimentale, teatro, danza, video, suono.
Dopo il triennio dedicato a Butterfly, Turandot e Bohème, Tosca d’essai rappresenta il consolidamento di un format originale, capace di connettere in tempo reale più luoghi, suoni, immagini, corpi e prospettive, realizzato grazie all’infrastruttura Connessioni© ideata dai direttori artistici del festival Loris Seghizzi e Mirco Mencacci. Tra musica, teatro e realtà aumentata, lo spettacolo riscrive Puccini in una forma inedita. Un’esperienza unica in Italia, un esperimento artistico radicale narrato da una drammaturgia multistrato, distribuita nello spazio e nel tempo. Il pubblico abiterà tre spazi principali – Piazza Matteotti, il Giardino del Comune, Piazza Vittorio Emanuele – in un’esperienza performativa che si sviluppa simultaneamente su più livelli.
Scarpia, Cavaradossi e Tosca rivivono la tragedia in tempo reale, mentre una troupe gira il film dell’opera: questo duplice registro è il cuore pulsante di Tosca d’essai. Da un lato, il pubblico assiste alla messa in scena dal vivo della vicenda pucciniana; dall’altro, gli stessi gesti, le stesse emozioni e le stesse parole vengono catturate dalle telecamere e trasformate in film. La narrazione si svolge nell’intreccio tra la trasposizione teatrale del libretto, i testi delle musiche contemporanee, le arie dell’opera, la diffusione incrociata di due mondi, attraverso il suono e il video. Tosca si trasforma in una lente per osservare il potere, l’arte, la violenza e l’amore, in una tensione continua tra memoria e riscrittura.
Per l’occasione è stata aperta anche una chiamata per la formazione di un coro teatrale cittadino composto da persone di qualsiasi età, anche senza alcuna esperienza teatrale. L’obiettivo è quello di costruire una drammaturgia in movimento per restituire l’effetto dell’ubiquità, ma soprattutto per dare corpo alle efferatezza del periodo storico. Il lavoro è diretto da Silvia Rubes accompagnata da Loris Seghizzi.
TOSCA D’ESSAI
opera ubiqua in due atti – interazione Teatrale/Cinematografica/Musicale
scritto e diretto da Loris Seghizzi
con Iris Barone, Walter Barone, Eros Carpita, Alice Giulia di Tullio, Alice Bosio, Sergio Masiero, Filippo Brancato, Nicola Finozzi, Sveva Gini, Giuliana D’Alessandro, Edoardo Mancini Baldacci, Ksenia Rotar, Gimmi Barone.
band: Giacomo Macelloni (batteria), Giovanni Bracci (chitarre), Luca Ciarfella (chitarra acustica e tastiere), Fabio Di Tanno (basso), Lorenzo Raffaele (piano), Daniela Bulleri (voce), Francesco Oliviero (voce)
Orchestra e cori del Teatro Goldoni di Livorno diretta da Mario Menicagli. Con la collaborazione di Opera Music.