Vicopisano, dall'opposizione un netto no allo scambio "discarica nelle cave-recupero Torre di Caprona"
Convocato consiglio comunale straordinario in pieno agosto. Il gruppo Vicopisano del Cambiamento solleva il tema della prelazione sull’area storica e attacca la giunta Ferrucci sul futuro ambientale della cava
Il 13 agosto il consiglio comunale di Vicopisano si è riunito in una seduta straordinaria convocata dal gruppo di minoranza Vicopisano del Cambiamento.
Al centro del dibattito due questioni di rilievo: l’opportunità di esercitare il diritto di prelazione per l’acquisto della cosiddetta “torretta di Dante” a Caprona e le prospettive di recupero ambientale della cava della stessa località.
Le opposizioni accusano la giunta del sindaco Matteo Ferrucci di scarsa trasparenza e di avere trattato la questione senza le dovute attenzioni istituzionali.
Ha scritto Roberto Orsolini, capogruppo Vicopisano del Cambiamento.
Il 13 agosto come gruppo di minoranza, Vicopisano del Cambiamento, abbiamo “convocato” il consiglio comunale con all’ordine del giorno: valutazione dell’opportunità di esercitare il diritto di prelazione per la torretta di Dante (la Torre degli Upezzinghi a Caprona) e sul destino ambientale della cava di Caprona.
Innanzi tutto ci scusiamo con il primo cittadino vicarese per i 1.300 km che ha dovuto percorrere per essere presente alla seduta ma “chi è causa del suo mal pianga se stesso”. Se avesse informato il Consiglio Comunale del 27 luglio, della comunicazione, protocollata in comune il 24 luglio, della Soprintendenza circa l’atto di trasferimento di proprietà soggetta a prelazione, oppure, se in risposta alla mia interrogazione sulle cave di Caprona e Uliveto Terme la vicesindaca fosse stata trasparente non nascondendosi in espressioni burocratiche e sguardi smarriti, il sindaco quei km non li avrebbe fatti.
Detto questo, a bocce ferme, dopo il Consiglio Comunale esprimo le opinioni del gruppo di appartenenza.
Ribadisco che siamo contrari allo scambio “discarica nelle cave - recupero area torretta“. Le strade da percorrere erano altre.
Questo progetto non nasce in questi mesi, ma se ne parlava pur in forma diversa, come le consuete voci paesane confermano, da novembre dello scorso anno.
Possibile che l’amministrazione comunale non sapesse nulla? Ancora una volta tutto si doveva sapere a giochi fatti.
La valutazione dell’area torretta per la prelazione, stante la situazione di degrado, è eccessiva.
Mi scuso anche con Vico Ambiente Srl che ha dovuto inoltrare, in fretta e furia, in periodo feriale, il 12 agosto al sindaco una lettera sulle intenzioni di sviluppo e recupero della ex cava. Se l’avesse trasmessa anche a chi ha “convocato” il consiglio comunale avrebbe dato un contributo ulteriore al dibattito.
Ribadiamo la nostra contrarietà allo “scambio discarica - recupero torretta - messa in sicurezza e bonifica della cava”.
Il tutto doveva essere già fatto da anni dalla proprietà. Le autorità competenti dovevano intervenire con decisione.
Un’ultima annotazione: la giunta vicarese afferma che il Comune non ha risorse per questo tipo d’investimenti.
Anche qui “chi è causa del suo danno pianga se stesso“. A partire dalla seconda metà degli anni '80 il comune di Vicopisano avrebbe potuto avere sostanziose risorse derivanti dall’edificazione del nuovo stabilimento di imbottigliamento dell’acqua di Uliveto e dai due rinnovi della concessione per il prelievo dalla sorgente dell’acqua. L’ultima avvenuta nel 2020 senza alcun dibattito in Consiglio Comunale.
La giunta Ferrucci abbassò il canone sul metro cubo d’acqua prelevata, e utilizzato parte del contributo una tantum, esattamente duemilionitrecentomila/00 euro, per estinguere vecchi mutui. Segno evidente di scarsa attenzione negli anni precedenti ALLE CASSE COMUNALI. Ma fatemi il piacere…