Il giorno dopo gli incidenti di Pisa-Verona
Le dichiarazioni della Questura e della politica cittadina
Il giorno dopo gli scontri verificatesi prima di Pisa-Verona, non mancano le prese di posizione sia della Questura, che prova a dare una sua versione dei fatti, poco convincente a dire il vero, sia della politica che attacca la gestione dell’ordine pubblico, visto che si tratta della terza volta, su quattro partite che in città si verificano problemi con le tifoserie ospiti.
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Se con Roma, con i capitolini ad esibire cori e gesti con chiari ed inequivocabili riferimenti al fascismo, Fiorentina, i tifosi viola indisturbati fino al parcheggio di Via Paparelli e Verona, si è arrivati a tutto questo delle responsabilità inevitabilmente ci sono e vanno attentamente analizzate, prendendo i dovuti provvedimenti. Si trattata di tre trasferte con restrizioni, è evidente che queste ultime servono a poco o a niente, per evitare che la violenza dilaghi più che divieti ed imposizioni, serve un’attenta sorveglianza del territorio. Dare il DASPO ai tifosi del Pisa, attaccati senza che nessuno si preoccupasse di tenere sotto controllo i violenti arrivati dal Veneto, sarebbe poi una ingiustizia clamorosa
Questo il comunicato della Questura di Pisa.
I servizi preventivi di vigilanza sono stati predisposti sin dalle prime ore della mattina, al fine
di garantire il regolare svolgimento dell’incontro di calcio valevole per il campionato
2025/2026 previsto alle ore 15:00 tra le compagini del Pisa S.C. e dell’Hellas Verona, in
particolare lungo le direttrici autostradali e presso le stazioni ferroviarie in forma dinamica, sebbene non fossero stati segnalati arrivi in treno.
Un gruppo di tifosi del Verona, che hanno utilizzato invece il treno da Firenze alla stazione di
Pisa San Rossore, giunti in città si sono improvvisamente organizzati lungo via Piave per recarsi velocemente nei luoghi di aggregazione dei tifosi del Pisa. Il dispositivo delle Forze dell’Ordine a presidio di quell’area, è subito intervenuto per separare i gruppi e i tifosi del Verona sono stati tutti bloccati e identificati.
I tifosi del Pisa sono invece fuggiti ma sono già stati in parte individuati dal personale della
DIGOS e gli altri saranno identificati dall’esame della documentazione video-fotografica e
saranno destinatari di DASPO con divieto di accesso alle manifestazioni sportive per anni
cinque. La quasi totalità dei tifosi del Verona (oltre mille) sono stati agganciati alla periferia della città e condotti al parcheggio di scambio; da qui allo stadio in sicurezza con i mezzi del trasporto pubblico all’uopo messi a disposizione.
Ylenia Zambito, senatrice del PD
Pisa non può arrendersi, ogni domenica che la squadra di calcio gioca in casa, ad assistere ad episodi di devastazione urbana da parte degli ultras ospiti. Nonostante la ferocia degli episodi, è emersa l'impressione di un presidio insufficiente delle forze dell'ordine. Il ministro dell'Interno più securitario della storia della Repubblica ci deve delle risposte, se non a me che avevo presentato un'interrogazione dopo gli episodi di Pisa-Roma, almeno alla città.
Ci dica le misure che intende adottare per fermare questi continui episodi, ci dica che non tollererà più l'atteggiamento di pochi tifosi che scredita le intere tifoserie prevalentemente sportive e pacifiche. Non bisogna lasciare che la festa del Pisa in serie A venga rovinata da questi episodi.
Antonio Mazzeo consigliere regionale PD e presidente uscente del consiglio regionale
Pisa merita sicurezza e rispetto e non può trasformarsi ogni domenica in un ring per la guerriglia urbana degli ultras. Quello che sta accadendo è inaccettabile: scontri, violenze, disordini che mettono a rischio la sicurezza dei cittadini. Lo sport deve essere passione, festa, condivisione. Non paura e tensione.
Il Governo deve intervenire con decisione, rafforzando il coordinamento delle forze dell’ordine e attivando tutte le misure necessarie, anche insieme al governo del calcio, per impedire che simili episodi si ripetano. E lo stesso deve pretendere la giunta Conti che, per l'ennesima volta, dimostra come tutte le parole spese sulla sicurezza della città fossero solo slogan illusori e vuoti da campagna elettorale.
Emilia Lacroce, consigliera comunale de La città delle persone
C'è un problema di sicurezza evidente. Un anno fa avevamo chiesto un Consiglio comunale sulla sicurezza. Avevamo portato decine di proposte concrete: prevenzione, coordinamento, Questura in fascia alta, controlli, governance della polizia locale. Risultato? Ignorate. Tutte.
Oggi, dopo l’ennesimo episodio di violenza in via Piave, la città si risveglia impaurita e chi ci amministra fa finta di cadere dalle nuvole. La verità è che sul tema della sicurezza la giunta è allo sbando: inconcludenti quando c’è da affrontare i problemi veri, ma sempre pronti a puntare il dito contro qualcun altro — oggi sulla stampa è il turno del Prefetto e degli immigrati, e poi ci sono sempre 'quelli di prima' e 'quelli di prima prima' .
Intanto Pisa è più insicura, più tesa, più sola. E chi dovrebbe amministrarla con azioni concrete e capacità di coordinamento, cede a slogan e polemiche post sconfitta elettorale, fingendo di non amministrare questa città".

