Nomine nelle società: opposizioni contro il progetto del Comune di Pisa

Politica
PISA e Provincia
Sabato, 25 Maggio 2024

"No alla fine del vincolo dei due mandati"

Hanno scritto Luigi Maria Sofia capogruppo Sinistra unita e Francesco Giorgelli, uditore SU 4ccp.

In relazione alla questione delle nomine aziendali, si osserva una tendenza preoccupante che potrebbe portare a creare figure che occupano questo posizioni in modo  quasi permanente. Il comune di Pisa , a differenza di molti comuni della Toscana, che limitano a due il numero massimo di nomine, fa un passo indietro. È evidente una scarsa condivisione preventiva delle nomine tra il Sindaco e il Consiglio Comunale, con una conseguente mancanza di trasparenza sui numeri e sui criteri adottati.

L'introduzione della possibilità di un terzo mandato crea una dinamica di fedeltà tra i nominati e chi nomina, che cercano magari di garantirsi la riconferma, mettendo anche in crisi il rapporto tra il Sindaco e il Consiglio Comunale. La trasparenza viene garantita solo per via digitale, complicando il lavoro di controllo e di proposta dei consiglieri comunali.

È necessario adeguare le normative, ma ciò non deve diventare un pretesto per ridurre la trasparenza sulle questioni di genere, sulle nomine stesse e sui curriculum dei nominati. Per questi motivi, ci opporremo in Consiglio Comunale per garantire maggiore trasparenza e condivisione nelle nomine, siamo fermamente convinti che anche la nomina tra un mandato e l’altro debba essere un momento di verifica dell’operato piuttosto che prolungare a tempo quasi indefinito e senza alcuna verifica determinando nomine ancora più fiduciaria tra sindaco e persone incaricate.

 

Ha scritto Ciccio Auletta, consigliere di Diritti in comune.

La Giunta Conti ha molta fretta di approvare il nuovo atto di indirizzo per le nomine e designazioni dei rappresentanti del Comune presso enti, aziende e istituzioni: l'atto sarà presentato nella seduta di lunedì del consiglio comunale.

Se da un lato è indubbio che l’atto vigente, risalente al 2006, è molto vecchio e necessita di aggiornamenti fisiologici connessi alle modifiche normative nel frattempo intervenute, dall’altro non si capisce perché in questi sei anni la Giunta Conti non abbia mai sentito la necessità di aggiornarlo mentre ora in tempi ristretti ne presenta uno ex novo.

La spiegazione la troviamo nei contenuti del nuovo documento e in particolare in una modifica richiesta dallo stesso Conti, ovvero quello di togliere tra le cause di incompatibilità e di esclusione l'aver ricoperto lo stesso incarico per due mandati consecutivi. Si tratta di una scelta inaccettabile che va in controtendenza con quanto fanno la quasi totalità dei principali dei comuni della nostra Regione, da Firenze a Grosseto, ma anche con quel principio guida di buona amministrazione che è la rotazione degli incarichi soprattutto se fiduciari.

Si tratta quindi di una proposta non solo politicamente sbagliata ma anche controproducente per le diverse società di cui il Comune è socio in cui si andranno così a consolidare delle figure di “dominus” che non contribuiranno al miglioramento della gestione della cosa pubblica e sono perciò da evitare.

Il sistema delle nomine nelle società partecipate è nei fatti una spartizione tra i partiti di governo fondata più su equilibri interni tra le singole forze politiche che non su un sistema di professionalità e competenze, e che funge da camera di compensazione per gli “esclusi” o “insoddisfatti” degli incarichi in Giunta. Con l’abolizione del vincolo dei due mandati si rimette al sindaco un ulteriore strumento per assecondare equilibri che nulla hanno a che vedere con la tutela degli interessi pubblici.

Con tutto questo occorre rompere in maniera chiara con una inversione di rotta a tutto campo sulla modalità di gestione delle società partecipate. Nel programma con cui ci siamo candidati alle scorse elezioni abbiamo sostenuto, e oggi ribadiamo, che occorre rendere pubblici i processi di selezione degli amministratori attraverso specifici bandi. In tali bandi occorre prevedere condizioni di incompatibilità funzionale con l'incarico per evitare che le nomine siano semplicemente un passaggio delle solite persone da una società all’altra, la reiterazione senza limite nel numero dei mandati o che le nomine conseguano, come “naturale” passaggio, alla fine degli incarichi politici elettivi.

Vi è un'altra criticità nel nuovo atto di indirizzo. Colpisce la mancanza di alcuna citazione esplicita alle garanzie per la parità di genere nelle nomine a differenza di di numerosi comuni che, invece, non solo pongono esplicitamente la questione ma che indicano una rappresentanza minima complessiva per ciascun genere, pari ad un terzo del totale delle nomine complessive effettuate nel corso di ogni anno, che deve essere garantita.

redazione.cascinanotizie