Non solo Giro d'Italia, il Comitato dei residente scrive al Comune di Pisa
Passata la Corsa Rosa, i problemi del quartiere sono tornati, forse amplificati
Il Comitato dei residenti del Quartiere di Santa Maria, dopo i fasti del Gito d'Italia, torna a chiedere maggiore attenzione e più interventi risolutori all'amministrazione comunale.
Il Comitato torna a parlare delle tante problematiche che attanagliano il quartiere, diventato - dicono - un riserva indiana per i residenti.
Ha scritto il Comitato dei residenti del Quartiere di Santa Maria.
Il Comitato dei residenti del Quartiere di Santa Maria ha apprezzato l’ottima organizzazione del Giro di Italia nell’allestimento e nel mantenimento dell’ordine durante la bella tappa Pisana. Finalmente si è rivista la pregevole Via Santa Maria senza il baraccone di tavolini, sedie ed ombrelloni che la soffocano quotidianamente, con una utilizzazione spesso irregolare ed eccessiva del suolo pubblico, priva di efficaci e puntuali controlli.
Dopo la visione estatica di una strada finalmente liberata da questa forma di overtourism, il quartiere è tornato nottetempo a quelle scene di ordinaria follia che lo caratterizzano fin dai giorni della creazione dell’Area pedonale. L’interesse economico ha ripreso subito il sopravvento sulle esigenze dei cittadini e degli stessi ospiti della città.
Silenzioso ed efficiente è stato l’intervento organizzativo del Giro, che ha creato solo qualche temporanea difficoltà nel liberare le strade, spostando le sedi di alcuni parcheggi, del resto accettate benevolmente dai residenti per il prestigio e la popolarità della gara.
L’intervento delle forze operative locali nel ripristino notturno immediato della situazione precedente è stato invece disastroso, come attestano le foto allegate. Mentre i vigili urbani erano presenti allo spostamento laterale delle fioriere lunedì 19 nel pomeriggio, la sera del 20 al termine del Giro, dopo le 22 un addetto con il muletto ha spostato le fioriere, ma a quel punto era solo, perché la polizia municipale non è intervenuta per disciplinare queste operazione di ripristino.
Nel frattempo alcuni ristoranti allestivano i loro dehors allargandosi rispetto a prima.
La mattina successiva il conducente di un camion che porta la merce in un minimarket della zona, procedendo nello spazio ristretto, ha urtato contro una serranda di un’attività commerciale e ha danneggiato un vaso. Il giovanissimo autista del camion piangeva disperato, rincuorato dai residenti, forse pensando alle conseguenze lavorative personali regolate dai ritmi assurdi imposti, che sicuramente attenuano la sua responsabilità.
Intanto la segnaletica orizzontale degli stalli gialli in Via Santa Maria, riasfaltata per il Giro, non è stata ripristinata con evidenti potenzialità di abusi e ulteriori difficoltà nei controlli, già di per sé assenti. Solo dopo due giorni sono stati rimossi i cartelli coi divieti di sosta ormai scaduti.
I residenti del Comitato di Santa Maria constatano una costante riduzione dello spazio libero di circolazione, alla quale contribuiscono, oltre ai locali, anche carrozze, risciò e monopattini, creando un impedimento al transito, persino dei mezzi di soccorso.
Questo grave problema nella sedicente area “pedonale” è stato sollevato più volte all’Amministrazione comunale, che ha promesso ulteriori e sistematici interventi della Polizia annonaria, finora senza esiti.
La richiesta di valutare le criticità del Quartiere di Santa Maria è stata rinnovata di recente al Sindaco (e agli assessori alla Mobilità e ai Lavori Pubblici), che però non era presente all’incontro concordato con il Comitato. C’era solo l’assessore alla Mobilità Massimo Dringoli, che ha fornito generiche risposte alle richieste dei residenti, analiticamente indicate.
L’attuazione di un nuovo mezzo di trasporto pubblico di collegamento del Quartiere con la stazione ferroviaria è stato studiato, ma non si sa ancora se e quando verrà reso operativo. La richiesta di una revisione radicale dei permessi ZTL resta inattuata, come la proposta di divieto di sosta nella ZTL per i clienti degli alberghi e B&B (solo carico/scarico bagagli e parcheggio esterno con servizio navetta) come avviene in tutte le città d’arte in Italia e in Europa.
Nessuna riduzione e regolamentazione dell’elevato numero di mezzi di distribuzione merci in ZTL e del mancato rispetto degli orari in entrata e in uscita, con difficoltà nel traffico e danneggiamento alle strade di pietra, non adeguate a questi carichi eccessivi. Il rifacimento del manto stradale di Via Volta non è ancora stato completato e le altre strade dissestate restano tali (da ultima Via Consoli del mare). Il progetto del parcheggio multipiano nella ex Caserma Artale, riservato ai residenti, verrà attuato forse tra due anni, mentre la rapida inversione del senso di marcia in Via Derna è chiusa in qualche cassetto.
Vanno regolamentati gli stalli per moto e monopattini, in specifici spazi fuori dei parcheggi auto. Le carenze riguardano anche la raccolta differenziata, la sicurezza, l’illuminazione pubblica ed i sistemi di videosorveglianza.
Mentre per le attività commerciali connesse al turismo sono sempre rapide le attenzioni, il cittadino residente è posto nella condizione di una minoranza fastidiosa, come Indiani in una riserva. Esiste una vivace conflittualità tra interessi diversi, ma anche nei rapporti tra le persone, che bisognerebbe superare con un intervento di mediazione.
Intanto la città si spopola, forse per questo è gradita a chi ha spirito di speculazione, per occupare nuovi spazi. Ma il Comune deve tutelare soprattutto chi abita e vive in un ambiente difficile.
Il Comitato incontrerà a breve i suoi aderenti per assumere in merito decisioni efficaci.