Nostra esclusiva, intervista al Segretario Comunale del PD di Cascina, Fernando Mellea

Politica
Cascina
Venerdì, 9 Agosto 2019

"Siamo consapevoli di non essere più un partito egemone, che ha comunque un 33% di voti, obiettivo è quindi riprendere il governo del Comune. Il candidato Sindaco, o del PD o dovrà essere un nome molto forte". Alcune delle dichiarazioni di Fernando Mellea, segretario comunale del PD

Siamo a poco più di nove mesi dalle elezioni amministrative nel Comune di Cascina, la prima breccia aperta dal centro destra e dalla Lega in particolare, nella cosiddetta regione rossa, come è considerata la Toscana. Fu il primo comune conquistato dal partito di Matteo Salvini che venne in città ben tre volte a sostenere la candidata poi diventata Sindaca, Susanna Ceccardi.

Sono passati tre anni e mezzo da quel momento e molte cose sono cambiate, a Cascina, in provincia, a Pisa e nel resto del paese.
Il Partito Democratico fu il grande sconfitto, incontriamo l’attuale Segretario comunale del PD, Fernando Mellea per capire quali riflessioni furono e sono state fatte e come intendono porsi in vista delle elezioni anticipate previste per maggio 2020.

Sono passati tre anni e mezzo da quella sconfitta, quali riflessioni sono state fatte soprattutto da quando lei è segretario comunale.
L’obiettivo che mi ero posto, dopo il lavoro svolto da Cristina Conti che prese il partito subito dopo la sconfitta, era di dare nuovamente senso di comunità interno, superando gli schemi di divisione e credo che si stia andando nella direzione giusta. Lo dimostra la segreteria comunale che si esprime, da tempo, in modo unitario. L’obiettivo è quello di andare a riprendere il governo del territorio e per farlo bisogna avere unità di intenti, andando al di là degli schieramenti interni.

Parla di superamento delle divisioni e degli schieramenti, ma in Consiglio Comunale ci sono state due dimissioni da parte dei capogruppo, prima Ragaglia e poi Bertelli, ci sono comunque ancora mal di pancia?
Ragaglia aveva sue esigenze personali e nessun problema col partito. Su Bertelli credo che qualcuno abbia voluto speculare, legando la sua appartenenza al PD con le sue vicende personali professionali. Sulla lettera inviata da Francesco c’è da dire che era indirizzata agli organi di partito e non doveva essere pubblica, qualcuno, anche in questo caso ha pensato di specularci. Era una discussione tutta interna e quello che è apparso sui giornali è alquanto spiacevole.

Però, da quanto si è letto, sembra che l’attività sul territorio di Bertelli non fosse troppo ben accetta all’interno del PD.
Nel momento in cui è nata la polemica sui giornali noi siamo subito usciti solidarizzando con Francesco, a fronte di qualche persona che voleva accostare la sua militanza con l’aver vinto un concorso pubblico. Gli abbiamo dato atto del suo impegno come Consigliere, questa è una realtà e ricordiamoci che il gruppo consiliare del PD è un gruppo giovane che inoltre non era abituato a fare opposizione. Da lì è nato tutto un lavoro di crescita di supporto ai consiglieri nella loro piena autonomia, mai c’è stata ingerenza del partito. Il lavoro sul territorio era un altro tassello mancante al partito e grazie all’impegno di questi giovani che siamo riusciti ad incidere in questo ambito. Nessuno di noi ha mai pensato di ostacolare l’impegno dei molti ragazzi che hanno lavorato in questi anni, Bertelli compreso, sarebbe da folli. Certo che c’è un partito con le sue regole, le sue procedure, forse sono lente, ma comunque a questo va fatto riferimento.

Veniamo alle prossime elezioni comunali, come sta lavorando il PD.
Certo che l’elezione al parlamento europeo di Susanna Ceccardi e le sue dimissioni da Sindaca hanno accelerato tutti i tempi,ma noi siamo pronti e stiamo lavorando a questo appuntamento da tempo. Abbiamo affrontato una Conferenza programmatica che fosse aperta non solo agli iscritti in modo da recepire contributi che sinceramente non avevamo mai visto alle assemblee del PD, ci sono stati ben 5 appuntamenti dallo scorso febbraio. L’obiettivo è abituare le persone al confronto, si sono trovate una di fronte all’altra ad affrontare varie tematiche e qui abbiamo costruito una metodologia nuova: mettere a fuoco uno scenario del territorio e lavorare a un percorso partecipativo sui temi concreti che riguardano Cascina e verificare se questi possono reggere un confronto programmatico in vista delle elezioni.

A Cascina è nata una nuova lista civica, un progetto che vede coinvolti diversi soggetti della sinistra, in che modo avete intenzione di dialogarci.
Il dialogo è fondamentale, noi abbiamo già iniziato con degli incontri. Il percorso è tutto da costruire ma può essere il segnale per un nuovo soggetto politico con cui andare alle prossime elezioni. Comunque siamo consapevoli di non essere una forza egemone in questo momento storico. Siamo aperti ad un confronto franco, chiaramente però non si deve dimenticare che sul territorio abbiamo una forza che ha raccolto il 33% di voti. La nostra sarà una campagna elettorale centrata esclusivamente su temi amministrativi, locali.
Quindi in che modo avete intenzione di presentarvi ai cittadini
Va detto che tutte le promesse fatte dalla Lega in campagna elettorale non sono state mantenute e questo sarà uno dei temi della prossima tornata elettorale. E’ una Giunta che di investimenti non ne ha fatti, si sono trincerati dietro il più volte dichiarato dissesto economico del comune e il lavoro di risanamento. Sono stati solo proclami, hanno trovato la strada già avviata, avevamo già avviato il risanamento di bilancio. E le uniche due opere pubbliche inaugurate col taglio del nastro erano della nostra Giunta: il Distretto Socio Sanitario e la struttura ex pugilistica a Titignano da utilizzare per l’emergenza abitativa, di quest’ultima ero responsabile io, il progetto l’ho avviato  con la collaborazione della strutture delle opere pubbliche partecipando ad un bando regionale ottenendo 100.000 euro. Per il resto c’è il nulla della Giunta Ceccardi, il progetto delle mura, Vicopisano ha ottenuto finanziamenti, Cascina no. Ma anche la vicenda dell’ANCI, da cui Cascina è uscita, è stato un errore, per un Comune come il nostro esserne parte è fondamentale, ad esempio uscirne significa non aver avuto i finanziamenti del progetto ANCI, finanziato dalla Regione Toscana, sui vigili di quartiere che era uno dei cavalli di battaglia della Lega, gli altri Comuni facenti parte dell’ANCI hanno avuto i soldi per il vigile di quartiere, Cascina no, tanto per fare un esempio.

Una domanda a cui quasi sicuramente non risponderà, avete un candidato?
No, anche perché nella logica di un percorso condiviso con le altre forze del centro sinistra credo che si debba prima lavorare sui temi territoriali e poi trovare chi possa metterli in pratica, così come importante sarà la scelta dei candidati che dovranno rappresentare tute le realtà territoriali del comune ed essere in grado di rappresentare istanze, tematiche locali. Il punto fermo, l’obiettivo e riprendere il governo del territorio. A tale proposito abbiamo iniziato anche un dialogo positivo con i socialisti cascinesi, a cui va riconosciuto il grande lavoro fatto in Consiglio Comunale. Partiamo dal programma e non dalle persone. Chiaro che il candidato sindaco molto probabilmente sarà del partito Democratico, ma se qualcuno ci propone un Mario Draghi locale va bene, ma deve essere un Mario Draghi e quindi andare all’assemblea del partito portando lui invece che, ad esempio, un Mellea di turno.
 

luca.doni