Pam di via della Cascine. La paura dei sindacati: "Potrebbe essere un licenziamento collettivo mascherato"
Futuro incerto per 19 dipendenti, stamani sciopero. Chiesta l'apertura di un tavolo di crisi
Secondo Matteo Taccola, sindacalista Filcams Cgil, quella messa in atto dalle diverse proprietà in gioco nella cessione del supermercato Pam di via delle Cascine a Pisa, potrebbe tradursi, "letteralmente, in un licenziamento collettivo mascherato".
► LEGGI ANCHE: Chiude la Pam di via Cascine: futuro incerto per 19 lavoratrici e lavoratori
Da questo assunto e dalla poca chiarezza che avvolge il prossimo futuro di ben 19 dipendenti, parte la protesta dei sindacati, nella giornata di giovedì usciti pubblicamente con un comunicato unitario a firma Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltuc e venerdì 16 maggio, protagonisti di una conferenza stampa, convocata proprio davanti alla Pam.
Oggi la prima iniziativa di sciopero, sabato 17 maggio saranno organizzate assemblee dei lavoratori in tutte le filiali della catena, il 21 maggio è già previsto un nuovo incontro con le proprietà.
“Nel frattempo – ha concluso Matteo Taccola – abbiamo chiesto e speriamo di ottenere l’apertura di un tavolo di crisi alla Prefettura, al Comune di Pisa e all’Ispettorato del lavoro”.
Venerdì 16 maggio, Carlo Palotti, per Punto Radio Cascina Notizie, ha intervistato Matteo Taccola.
Hanno scritto Marco Biondi e Andrea Ferrante, consiglieri comunali PD.
I consiglieri dem Biondi e Ferrante esprimono forte preoccupazione per la chiusura del supermercato Pam di Viale delle Cascine, prevista per sabato 17 maggio. Un punto vendita che, con oltre trent’anni di attività prima come Superal e poi come Pam, ha rappresentato un presidio commerciale e un punto di riferimento importante per la zona.
Il passaggio di gestione alla società Micasa Shop srl, previsto ufficialmente dal 1° luglio, sta generando grande incertezza per il futuro dei 19 dipendenti attualmente in forza alla filiale. I lavoratori, dopo l’ultimo giorno di apertura al pubblico, resteranno impegnati fino al 31 maggio nelle operazioni di svuotamento del punto vendita. Seguirà un mese di ferie obbligate, al termine del quale scatterà il passaggio contrattuale con il nuovo datore di lavoro.
Ma mancano risposte fondamentali: non è stato ancora presentato un piano di sviluppo da parte della nuova proprietà, e le prospettive di ricollocamento appaiono ancora incerte. Si ipotizza infatti il trasferimento di parte del personale nella sede di Colle Val d’Elsa, in provincia di Siena, a quasi 100 km di distanza da Pisa. Un’eventualità che, senza soluzioni alternative, rischia di tradursi in un licenziamento mascherato.
Come Partito Democratico, siamo accanto alle organizzazioni sindacali che hanno deciso di presidiare la sede del supermercato oggi, venerdì 16 maggio. Ribadiamo con forza che sul tema del lavoro non si può abbassare la guardia: 19 famiglie non possono essere lasciate senza risposte e certezza.
Chiediamo massima trasparenza da parte di Micasa Shop srl e un tavolo urgente di confronto con i sindacati, per garantire tutele e prospettive reali ai lavoratori coinvolti.
Riteniamo fondamentale che anche il Comune di Pisa si attivi per un tavolo di condronto e faccia la sua parte per dare certezze ai 19 lavoratori.
Il lavoro oltre ad essere un diritto fondamentale è dignità e la politica ha il dovere di difenderlo.
Ha scritto Enrico Bruni, consigliere comunale PD.
Il supermercato Pam di viale delle Cascine a Pisa chiuderà definitivamente sabato 17 maggio, lasciando nel limbo occupazionale 19 dipendenti.
“Oggi abbiamo portato il nostro sostegno allo stato di agitazione dei lavoratori Pam indetto dai sindacati FILCAMS CGIL, Fisascat Cisl e Uiltucs” scrive Enrico Bruni, consigliere comunale PD “La chiusura dello storico supermercato Pam di via delle Cascine rappresenta un colpo durissimo per lavoratori e lavoratrici storici del punto vendita, ma anche per il quartiere che perderà un punto di riferimento importante per residenti e studenti”.
Avverte Bruni: “Diciannove lavoratrici e lavoratori rischiano di essere travolti da un’operazione che ha tutti i contorni di una speculazione commerciale, mascherata da un’apparente riorganizzazione aziendale, il Comune deve intervenire subito rispondendo alle richieste dei Sindacati”.
“Ci preoccupa molto che in questa fase non siano state fornite certezze occupazionali ai 19 lavoratori” scrive Bruni “La procedura concordata tra venditore e acquirente sembra un tentativo di mascherare i licenziamenti: come è possibile che Micasa mantenga 19 lavoratori quando ne ha già una decina, in un contesto in cui non è chiaro cosa verrà realizzato al posto dell’attuale punto Pam Panorama?“
Continua Bruni “Oltre al danno la beffa poiché il gruppo Pam progetta l’apertura di una nuova filiale Pam city a pochi passi, probabilmente con nuovo personale e condizioni contrattuali meno tutelanti. Questa è una vera e propria speculazione in cui a rimetterci saranno prima di tutto i lavoratori che non solo non verranno reintegrati dal gruppo Pam, ma che rischiano di finire a casa qualora l’acquirente Micasa si trovi in una condizione svantaggiosa dettata dalle scelte imprenditoriali del gruppo Pam. In sintesi la prospettiva di due supermercati a pochi passi sembra poco sostenibile”.
“Chiederemo giovedì con un question time al sindaco di rispondere rapidamente alle richieste dei sindacati di apertura di un tavolo di crisi allo scopo di analizzare la situazione e attivare tutti i percorsi volti alla salvaguardia dei livelli occupazionali di uno degli ultimi storici supermercati cittadini” conclude Bruni.
Ha scritto Diritti in comune.
Siamo al fianco dei lavoratori e delle lavoratrici dello storico supermercato Pam di Pisa in viale delle Cascine che hanno scioperato nella giornata di oggi, dopo che negli scorsi giorni come un fulmine a ciel sereno è arrivata la notizia della imminente cessione della attività alla società Micasa Shop srl.
Come troppo spesso accade anche in questo settore queste operazioni vedono i lavoratori e le lavoratrici trattati come l’ultima ruota del carro. I sindacati hanno infatti denunciato che con questa operazione lampo non vi sono le garanzie occupazionali per le 19 persone impiegate e manca un progetto chiaro sugli investimenti e sul personale.
Domani, sabato 17 maggio, sarà così l’ultimo giorno di apertura della Pam e i lavoratori dal primo giugno saranno messi in ferie per un mese. E dopo cosa accadrà? Non vi è chiarezza su chi e come investirà e se parte del personale sarà trasferito o meno in una altra sede in provincia di Siena con tutte le criticità che questo comporta. Condividiamo le fortissime preoccupazioni delle organizzazioni sindacali e che alla fine questa operazione si possa concludere con una perdita del posto di lavoro per i 19 dipendenti che da anni lavorano nella struttura in viale delle Cascine.
Sosteniamo convintamente lo sciopero di oggi e ci mettiamo a disposizione per tutte le ulteriori iniziative che i lavoratori e le lavoratrici intenderanno intraprendere, visto anche i tempi strettissimi della vertenza. Per questo riteniamo urgente e chiediamo che anche l’amministrazione comunale di Pisa si debba attivare, chiedendo un incontro con questa nuova società che si intende insediare a Pisa per avere garanzie sul piano occupazionale e degli investimenti.