PD Pisa, sette anni di veti incrociati

Politica
PISA e Provincia
Martedì, 1 Luglio 2025

La sospensione del Congresso comunale del Pd pisano arrivata con la nomina di un “commissario” designato dal segretario regionale del PD Toscana, Emiliano Fossi, potrebbe essere solo una tregua nello scontro infuocato tra le anime del PD pisano

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Uno scontro con veti incrociati che nasce nel 2018, nella allora designazione di Andrea Serfogli a candidato sindaco per il centro sinistra.

Un PD, allora, che a livello nazionale scontava già defezioni, abbandoni, diatribe interne tra esponenti della ex Margherita e il “defunto” Partito Democratico della Sinistra (ricordiamo quando Rutelli se ne andò dopo l’elezione di Bersani a Segretario).
Un partito sempre in bilico tra “riformisti” e “componente di sinistra ex pds”.

Torniamo a Pisa, tutti ricordano come furono difficili le primarie che portarono alla designazione di Serfogli a candidato. Vittoria non digerita dagli ex PCI/PDS che, si vocifera, dettero indicazione al proprio elettorato di votare Conti.

Da quel momento è stato un susseguirsi di battaglie sia numeriche (iscritti ai vari circoli) che di potere, poco di sostanza o contenuti.
Ci fu anche un veto alla candidatura di Paolo Malacarne, (stimato primario del reparto di Rianimazione dell’ospedale di Cisanello), conosciuto in città, per il niet degli ex Dc/Margherita/Riformisti  che portarono poi alla scelta di Paolo Martinelli (gradito anche ai cattolici).

Si giunge ai nostri giorni con Iannella candidato per l’ala riformista e Biondi (già consigliere comunale) “usato” come contendente dagli ex Articolo Uno poi rientrati nel PD.

Dentro ci sono manovre che coinvolgono senatori, senatrici, capigruppo e chi più ne ha più ne metta.

 

luca.doni