PD, presentata la candidatura a segretario di Marco Biondi
Biondi punta ad unire l'ala Schlein e una parte dei riformisti
È stato presentato ufficialmente oggi, presso il Circolo ARCI Alhambra, il progetto politico con cui Marco Biondi si candida alla segreteria dell’Unione Comunale del Partito Democratico di Pisa. Attorniato da sostenitrici e sostenitori della sua mozione congressuale, Biondi ha illustrato i punti salienti del documento programmatico che accompagna la sua candidatura, significativamente intitolato “Uniti si vince”.
La mozione si propone come punto di sintesi delle molte anime che animano il PD pisano, unendo esperienze diverse nel segno della responsabilità collettiva, dell’unità e del rinnovamento. Il progetto, aperto e inclusivo, punta a rafforzare la presenza del Partito Democratico in città, sia per affrontare le sfide più urgenti che per costruire un percorso di lungo periodo fondato su giustizia sociale, sostenibilità ambientale e partecipazione democratica.
«Vogliamo un PD che sia motore di coesione e promotore di una visione condivisa per il futuro di Pisa» – è stato il messaggio lanciato durante l’incontro, che ha segnato l’inizio ufficiale di una nuova fase congressuale per il partito.
«A meno di tre anni dalle prossime elezioni comunali, credo sia arrivato il momento di affrontare con coraggio e responsabilità una sfida decisiva: ricostruire un Partito Democratico cittadino unito, forte, capace di parlare con la città e di rappresentarla con credibilità - spiega Biondi - È con questo spirito che ho deciso di candidarmi alla segreteria del PD pisano. Lo faccio non per ambizione personale, ma con l’intento di contribuire a un processo collettivo di ricucitura e rilancio. Pisa ha bisogno di un Partito Democratico all’altezza delle sue aspettative: aperto, inclusivo, radicato, capace di ascoltare e guidare, la prima forza politica in grado di farsi interprete delle istanze reali dei cittadini.
In questo percorso mi ispira il "kintsugi", l’antica arte giapponese di riparare oggetti rotti con lacca e polvere d’oro. Non si nascondono le crepe: si valorizzano. Le ferite diventano parte integrante della bellezza e della forza di un oggetto, così come i momenti difficili fanno parte della storia di una comunità politica. Oggi più che mai, abbiamo bisogno di abbracciare le nostre differenze e trasformarle in un valore.
Il Partito Democratico deve tornare ad essere una casa accogliente per tutte le sue anime. Le diversità sono una ricchezza, non un problema. Rivendico con convinzione la mia appartenenza all’area riformista e, allo stesso tempo, riconosco con correttezza e spirito unitario il lavoro svolto dalla segretaria nazionale Elly Schlein. *È così che io credo si debba stare in una comunità politica: con rispetto, dialogo e responsabilità. Perché i litigi e le lotte intestine non fanno solo male al partito stesso, ma tolgono energie, tempo e credibilità alla nostra azione politica. E soprattutto ci distolgono da quello che davvero conta: fare del bene alla città, costruire soluzioni, offrire speranza. Immagino un partito che non si chiude in sé stesso, ma che si apre alla città. Un PD che valorizza i suoi circoli, la partecipazione della base, la voce dei suoi rappresentanti. Un partito che dialoga con il territorio, che si mette in ascolto dei suoi quartieri, che coinvolge chi vuole dare un contributo sincero. Pisa è una città viva, ricca di identità e storie diverse. Il nostro compito è rappresentarle tutte: chi qui è nato e chi ha scelto Pisa come casa».