Picchi chiede un passo indietro sugli obblighi agli esercenti

Politica
PISA e Provincia
Martedì, 16 Luglio 2019

Quando l'approssimazione e la propaganda la pagano i piccoli imprenditori. L'assessore ed il sindaco facciano un passo indietro

«Propaganda e approssimazione. Questi sono i due fattori che hanno determinato il nuovo regolamento sulle attività   commerciali pisane e in modo particolare per la parte che riguarda gli obblighi imposti agli esercenti». Olivia Picchi, consigliera comunale e vicepresidente commissione cultura, interviene nel dibattito sul piano del commercio.

«C'era la necessità di dire che si sta lottando contro il degrado e questo ha portato ad un regolamento surreale che considera i titolari di attività responsabili della sicurezza dentro e fuori i locali, prosegue Picchi. Non solo, se qualunque persona si rende colpevole di abbandono di rifiuti o di bere alcolici fuori dagli orari indicati, chi viene multato è il locale "in prossimità" di dove è accaduto il fatto. Cosa significhi poi "in prossimità" (1 metro, 100 metri?) non è dato sapere. Questa è solo una delle tante storture normative (come può essere legittimo imputare a tizio la colpa di caio?) e logiche ma soprattutto sono disposizioni che poco hanno a che vedere con quel fenomeno definito "malamovida"

«Si arriva poi ad una parte che dimostra quanto poco si conosca la città ed il tessuto imprenditoriale, continua a spiegare la consigliera Dem: l'obbligo di cessare la somministrazione di qualunque bevanda alcolica dalla mezzanotte negli spazi prospicienti ai locali, un'ora/un'ora e mezzo in più per gli spazi dentro ai locali stessi. Chi conosce Pisa sa che le attività spesso non hanno uno spazio interno sufficiente e quasi tutte occupano con tavolini e sedie lo spazio antistante, pagando già oggi un suolo pubblico gravoso e per un tempo molto maggiore di quanto lo spazio venga effettivamente utilizzato».

«Una previsione senza logica alcuna: più si anticipa la chiusura dei locali e quindi più si svuotano le piazze e più queste saranno terra di abusivi e spacciatori, avverte Olivia Picchi. Se la Giunta Conti non lo sa glielo spieghiamo noi. Le regole le rispettano le persone che fanno di esse il proprio stile di vita, quelle che aprono un locale in regola e pagano le tasse, e anche quelle alle quali è possibile fare le multe perchè identificabili e solitamente solventi. Le regole non valgono per chi delinque per cui, o nella Giunta si è avuto con il caldo un calo di pressione, o si vuol davvero colpire la parte sana della città e della movida cittadina».

«Una città a vocazione turistica e universitaria, dove esiste la necessità di coniugare esigenze diverse (sociali ed economiche), dovrebbe investire in progetti sociali e di rigenerazione urbana con un percorso che veda il coinvolgimento di tutti, dalle istituzioni, ai corpi intermedi, ai singoli cittadini, sull'esempio di quello che è stato fatto in molte città (Milano, Firenze, Bologna, Bari...). Caro Sindaco, questa volta il selfie "prima gli italiani"  rischia di costare tanto al tessuto economico della città. Chieda scusa e modifichi il regolamento, è ancora in tempo», conclude Olivia Picchi.

massimo.corsini