Picchi (PD): Pisa Capitale della Cultura un grande bluff?

Politica
PISA e Provincia
Lunedì, 10 Febbraio 2020

La denuncia di Olivia Picchi, Pisa in ritardo per la presentazione del dossier. A tre settimana dalla scadenza del bando manca praticamente tutto

«Pisa Capitale della Cultura un grande bluff?» E' questa la domanda che Olivia Picchi, consigliera comunale del Partito Democratico, nonchè vicepresidente della commissione cultura, rivolge al Sindaco e all'assessore alla luce della richiesta di accesso agli atti.

«In una commissione da noi chiesta e dedicata al tema della candidatura di Pisa a capitale della cultura abbiamo ascoltato le risposte vaghe dell'assessore, afferma Picchi. Abbiamo chiesto quale lo stanziamento economico per il progetto (necessario per la coprogettazione e richiesta di finanziamento), quale sia il comitato scientifico e quale il percorso partecipativo in atto (ricordiamo che questo è uno dei necessari requisiti per la partecipazione alla competizione), chi il direttore del progetto, preoccupati dal fatto che gli altri competitors sono invece attivi e "al lavoro" da molto tempo. Nessuna risposta concreta ma solo un annuncio di "intenti"
Lunedì l'assessore incontrerà le associazioni, temiamo che per questa Giunta questo esaurirà quello che appunto doveva essere "il percorso partecipativo". Rimane il fatto che l'incontro è tardivo visto che il 2 marzo scade la presentazione del dossier, e questo non fa che aumentare la nostra preoccupazione sulla perdita di un'occasione: fare della candidatura un modo per il rilancio del tessuto socio-economico».

Poi la consigliera Dem prosegue: «L'incontro è stato organizzato da un'associazione che tramite mail ha contattato le imprese e le associazioni culturali del comune per invitarli all'incontro di lunedì. Abbiamo allora chiesto all'uffici quali sono gli incarichi assegnati per il progetto di candidatura a capitale della cultura e quale lo stanziamento di bilancio.
Con lettera del 7 febbraio 2020 prot. n 13797 la dirigente ci fa sapere che 
1. non ci sono ad oggi atti di affidamento ma che sono in corso di definizione. Domandiamo allora com'è possibile che si sia permesso ad un soggetto senza nessuna autorizzazione di accedere ai dati del Comune e di farne uso a nome del Comune. Immaginiamo in conseguenza che non ci siano state valutazioni di progetti e una verifica di quale fosse l'interlocutore migliore ma che piuttosto si sia affidato "a voce" un incarico che poi gli uffici regolarizzeranno
2. non ci sono in vista variazioni di bilancio e quindi si fa riferimento alle generiche risorse che si trovano nel bilancio nelle quali però nulla è previsto per la candidatura a Capitale della Cultura».

«Ci domandiamo, senza polemica, va a concludere Picchi, qual è il senso di tutto questo. Perchè si è deciso di candidare la Città per poi "giocare al ribasso" e non sfruttare l'occasione di implementare tramite essa nuove politiche culturale e turistiche.
Abbiamo timore che l'annuncio sia arrivato in un momento di entusiasmo, o peggio per far concorrenza alle altre, senza avere in quel momento contezza dell'impegno necessario ma soprattutto senza avere idea di cosa fare»
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redazione.cascinanotizie