Pisa, anche dopo il Tavolo per l'edilizia scolastica resta l'emergenza spazi

Cronaca
PISA e Provincia
Giovedì, 9 Giugno 2022

Due lettere dell'Osservatorio Scolastico - Cittadinanza Attiva e dei genitori del Comitato Genitori Liceo Carducci fanno il punto sulla situazione

Martedì 7 giugno si è riunito il Tavolo sull’edilizia scolastica convocato dalla Provincia di Pisa.

Tanti i nodi ancora aperti per far fronte all'emergenza degli spazi.

 


Scrivono Osservatorio Scolastico - Cittadinanza Attiva

TAVOLO SCOLASTICO: ALCUNE SOLUZIONI E TANTE INCERTEZZE

Si è tenuto martedì 7 giugno il Tavolo sull’Edilizia scolastica, convocato dalla Provincia di Pisa, per far fronte alla problematica della carenza di aule riscontrata ad inizio anno scolastico e tuttora perdurante. Presenti all’incontro anche l’assessora all’istruzione del Comune di Pisa Sandra Munno, i dirigenti scolastici degli istituti superiori, i dirigenti dell’Ufficio Scolastico Regionale, le consigliere provinciali Maria Antonietta Scognamiglio e Cristina Bibolotti, con deleghe all’Edilizia e alla Programmazione Scolastica, oltre a rappresentanti dell'Osservatorio Scolastico Permanente e di Cittadinanzattiva.

Le soluzioni sulle quali il presidente Angori e i dirigenti della Provincia si sono impegnati daranno maggior respiro per il prossimo anno scolastico ma la situazione resta complessa e rischiosa, in particolare per il Liceo Carducci cui mancano almeno 9 aule per evitare i pesanti disagi dell’anno scolastico in corso. Tramontata definitivamente l’ipotesi dei moduli prefabbricati nel giardino della scuola – mesi persi a discuterne per poi realizzare la presenza di un vincolo paesaggistico – solo adesso è stata individuata una soluzione parziale e finalmente sono rese disponibili per settembre 4 aule nell’edificio Fascetti che richiedono solo «alcuni accorgimenti logistico-organizzativi tecnicamente fattibili». I lavori termineranno entro l’estate? C’è poi il tema degli spazi della ex scuola Perodi (4 o 5 aule) che si trovano nello stesso edificio del Carducci, ma che il Comune ha assegnato al CPIA (Istruzione Adulti). Il Carducci sembra scontare il mancato dialogo fra Comune e Provincia: da mesi, infatti, si ipotizza un utilizzo congiunto fra Carducci e CPIA, che però non è ancora stato definito. Il professor Perini, dirigente del CPIA non è stato neppure invitato al Tavolo, mentre Provincia e Comune continuano a rimpallarsi le responsabilità e a spingere per una soluzione (che peraltro non può essere quella definitiva) di un prestito di aule dal CPIA al Carducci, derubricando la questione a un accordo fra dirigenti, quando invece la soluzione più logica sembrava essere assegnare le aule ex-Perodi al Carducci e ospitare il CPIA all’interno del complesso di Via Contessa Matilde. Dunque mancano tuttora 5 aule al Carducci: l’ipotesi di medio-lungo termine potrebbe essere quella di costruire un modulo prefabbricato di 6 aule più servizi presso il Da Vinci-Fascetti, in deroga al regolamento urbanistico e previo parere della Sovrintendenza; oppure si potrebbero ottenere 2/3 aule ampliando le aule insegnanti al piano terra del Carducci con modifica del prospetto della facciata. Ma la fattibilità di questi lavori è tutta ancora da verificare e le aule servono ora.

Resta da parte di tutte le scuole l’esigenza di poter sfruttare tutti i propri spazi, compresi laboratori e biblioteche, in alcuni casi occupati da Associazioni esterne al mondo della scuola alle quali Provincia e Comune potrebbero trovare facilmente altre adeguate collocazioni.

Problemi di carenze di aule anche al Liceo Artistico, per il quale è previsto a stretto giro un incontro tra la dirigente e l’assessora Munno per gli spazi attualmente utilizzati dal Ministero dei beni culturali come magazzino di libri, e al Santoni, i cui lavori di aerazione dovrebbero permettere l’utilizzo di 5 aule nel secondo quadrimestre del prossimo anno.

La virtuosa collaborazione fra le Presidi del Dini e del Galilei-Pacinotti, dovrebbe invece garantire la piena disponibilità di aule e permettere di recuperare anche i laboratori che erano stati sacrificati per ospitare nelle classi nell’emergenza. Inoltre la Provincia, archiviati i moduli prefabbricati non realizzabili, ha avanzato l’ipotesi di costruzione di un’intera palazzina, ex novo, all’interno di uno dei cortili di via Benedetto Croce.

I lavori in corso al Liceo Buonarroti e quelli previsti a breve permetteranno di avere 5 nuove aule a partire da settembre. «Chiediamo alla Provincia di vigilare affinché la ditta appaltatrice termini i lavori entro il 5 settembre come previsto, così da permetterci l’inizio dell’anno scolastico in tranquillità», ha detto il dirigente Salerni.

Qual è il commento dell’Osservatorio Scolastico e di Cittadinanzattiva che hanno partecipato attivamente a tutte le sessioni del Tavolo? «Le 2 associazioni concordano nella sintesi: passi avanti rispetto all'anno scorso, con il recupero di un certo numero di aule ma anche
conferma di una carenza di aule almeno per la prima parte del prossimo anno scolastico. La Provincia ha inseguito per mesi la soluzione dei moduli prefabbricati che si è rivelata irrealizzabile, ha ricevuto una pesante bocciatura del progetto di finanziamento in ambito PNRR per la ricostruzione del complesso Marchesi, e ancora non ha sfruttato a pieno l’ottimizzazione degli spazi che invece ha dato ottimi risultati in Via Benedetto Croce. Inoltre ci sono tutti una serie di domande che aspettano soluzione concrete da molti mesi e sulle quali non registriamo alcun progresso. Ad esempio, possibile che ancora non si sappia con certezza come verranno utilizzati gli spazi della
ex-Perodi? Perché non si sono ancora trovate sistemazioni alternative per le associazioni che sfruttano spazi interni alla scuola? La criticità del Russoli per gli spazi utilizzati come magazzino libri della Biblioteca Universitaria chiusa dal 2012 era anche fra i punti del Tavolo di Febbraio e ancora non si è fatto niente? Per concludere lanciamo una proposta alla stampa: farsi portatrice della richiesta alla Provincia di pubblicare sul sito, in modo trasparente a disposizione di tutti i cittadini, il fabbisogno di aule e la disponibilità, e il crono-programma di tutti gli interventi programmati, e un appello alle forze politiche pisane perché monitorino sul rispetto dei tempi delle soluzioni di breve termine e lavorino per soluzioni strutturali e sostenibili di più ampio respiro per le scuole di Pisa».

 


Scrive il Comitato Genitori Liceo Carducci 

Egregio Presidente Angori, Gentile Assessora Munno,

all’indomani del terzo incontro del Tavolo Programmatico per l’edilizia scolastica pisana facciamo insieme a voi un bilancio delle soluzioni presentate per sopperire alla carenza degli spazi nel Liceo Carducci. La situazione è migliorata rispetto allo scorso anno, non c’è dubbio. A settembre scorso mancavano ben 9 aule; oggi sono rese disponibili 4 aule in ristrutturazione presso l’edificio Fascetti, che richiedono interventi minimali e saranno dunque pronte per settembre. Ma per far tornare i conti occorre trovare altre 5 aule. L’ipotesi di poter disporre di 2 delle 4 aule “ex-Perodi” assegnate dal Comune al CPIA sarebbe percorribile ma solo con l’assenso della dirigenza CPIA purtroppo mai convocata agli incontri del Tavolo. In ogni caso tale soluzione non coprirebbe appieno il nostro fabbisogno, ne mancherebbero ancora 3.

Non vogliamo tornare sui disagi vissuti dalla comunità scolastica in quest’anno ormai agli sgoccioli. Vogliamo però che per il prossimo anno i nostri ragazzi abbiano spazi adeguati per una didattica completa e non compressa, che tornino in classe con un orario regolare e non ridotto, che possano disporre dello studio di registrazione per la didattica di tecnologie musicali, oggi aula di ripiego per le lezioni ordinarie del mattino, dell’aula magna per le prove d’orchestra e le assemblee studentesche, della biblioteca per il suo ruolo educativo fondamentale in una scuola ad indirizzo umanistico, del laboratorio scientifico per la didattica per esperienze.

Allora la nostra ipotesi, dettata dal buon senso, per ottenere da settembre le 52 aule che ci occorrono è la seguente:

35 nella sede centrale di Via San Zeno + 8 nella “Palazzina” di Via Contessa Matilde + 4 nell’Istituto Fascetti + 4 nell’ex-Perodi = 51. Ne mancherebbe solo una ma la scuola ricomincerebbe a respirare.

Chiediamo che le aule ex-Perodi, all’interno del nostro complesso edilizio, siano finalmente assegnate al Carducci; che il CPIA, che ha pari dignità rispetto a tutti gli Istituti Superiori pisani, riceva una collocazione adeguata e definitiva negli spazi “ex Edili” dell’Istituto Fascetti; che gli spazi all’interno del nostro edificio, oggi assegnati ad altre associazioni esterne al mondo della scuola, siano al più presto disponibili per il Carducci, e che venga trovata per queste importanti associazioni una collocazione alternativa adeguata in altri edifici pubblici. E’ inoltre urgente che la scuola si doti di uno spazio, seppur piccolo, per gli studenti e le loro istanze associative, anche per recuperare un'opportunità non solo per la socialità, così devastata dalla pandemia, ma anche per il confronto e la partecipazione.

Non permetteremo che, dopo la didattica monca e l’isolamento sociale vissuti dai nostri ragazzi nel periodo di emergenza sanitaria, ci si ritrovi a settembre prossimo con gli stessi disagi del corrente anno scolastico e con il rischio concreto di nuove proteste al di fuori delle modalità democratiche. Per questo chiediamo la vostra massima disponibilità ad accogliere le nostre richieste.

redazione.cascinanotizie