Pisa, in città 171 case popolari sono sfitte

Politica
PISA e Provincia
Sabato, 9 Ottobre 2021

Inutilizzate perché bisognose di piccoli lavori. Diritti in comune: "Nella prima variazione di bilancio proporremo di stanziare un milione di euro per il recupero di almeno la metà degli alloggi popolari oggi vuoti"

Negli scorsi giorni l'Unione Inquilini aveva portato alla luce la difficile situazione vissuta da alcune famiglie in via di Padule e via Matteucci (leggi QUI). Le loro residenze popolari, come testimoniato dalle foto pubbblicate, apparivano malmesse e malsane: completamente ricoperte di muffa.

Oggi Diritti in comune torna sul delicato argomento dell'emergenza abitativa vissuta a Pisa, una città che in questo difficile periodo di crisi economica, può "permettersi" di lasciare vuote ben 171 case popolari.

 


Scrive Diritti in comune

171! È questo il numero esorbitante degli alloggi popolari oggi lasciati vuoti, nel Comune di Pisa, perché necessitano di piccoli lavori di manutenzione. Il dato ufficiale è emerso durante l’audizione, avvenuta negli scorsi giorni in seconda commissione di Controllo e Garanzia, dell’amministratore unico di Apes, Paoletti.
Si tratta di un vero e proprio scandalo, insopportabile alla luce della grave situazione abitativa nella nostra città, e di un bisogno sempre crescente di case per chi è in difficoltà economiche. Oggi chi ha diritto a una casa popolare si vede di fatto negato il proprio diritto dal Comune e da Apes, che non stanziano risorse adeguate per recuperare gli alloggi vuoti.

Da anni, prima con la giunta Filippeschi e oggi con la giunta Conti, chiediamo investimenti per recuperare tutti gli alloggi popolari vuoti: il loro numero è andato crescendo nel tempo e anche la cifra di 171 è probabilmente sottostimata. A fronte di questa nostra battaglia, condivisa con i sindacati degli inquilini e con i comitati di quartiere, gli interventi delle amministrazioni comunali sono stati del tutto insufficienti.

Le risorse sono scarse anche per le manutenzioni ordinarie delle case popolari, come dimostrano i tanti casi che periodicamente emergono di abitazioni invivibili, in condizioni davvero indecenti, da Cisanello a Sant’Ermete.

In questo quadro critico, la principale azione messa in atto da Apes è quella di un protocollo con Sepi per recuperare le morosità degli inquilini, senza tenere conto adeguatamente delle condizioni degli alloggi e della situazione personale e familiare delle persone. Si fa finta, ancora una volta, che la crisi economica e sociale determinata dalla pandemia non esista e si intende gestire Apes come una società per azioni, scordando del tutto la sua funzione sociale.

La nostra idea di città è alternativa a quella delle destre e del centro-sinistra, perché mette davvero al centro la garanzia del diritto all’abitare: servono finanziamenti straordinari per recuperare gli alloggi vuoti e svolgere le manutenzioni ordinarie; ma occorre anche un grande piano per l’edilizia pubblica a livello locale e nazionale, recuperando il patrimonio immobiliare inutilizzato; ed è necessario intervenire sul mercato privato degli alloggi, per calmierare i prezzi degli affitti e adeguarli ai redditi.

Da parte nostra, chiederemo subito un sopralluogo della Seconda commissione consiliare permanente nelle case di via di Padule e di Via Matteucci, oggetto in questi giorni di una denuncia specifica dell’Unione inquilini, e nella prima variazione di bilancio proporremo di stanziare un milione di euro per il recupero di almeno la metà degli alloggi popolari oggi vuoti.

 

redazione.cascinanotizie