Pisa, ennesimo botta e risposta tra Lucchesi e Petroni

Sport
Giovedì, 23 Giugno 2016

Un tira e molla che sta ledendo il Pisa è quello che il club, e di riflesso la città, sta vivendo in questi giorni, con il DG Fabrizio Lucchesi e il presidente Fabio Petroni in guerra ormai da tempo, ma senza una soluzione definitiva che possa permettere il regolare svolgimento della faccenda amministrativa della società. La giornata di ieri pareva dover essere quella decisiva, ma niente, se non la fine dell’avventura del direttore a Pisa, è emerso.

E proprio Lucchesi ieri sera, intervenendo su 50 Canale, ha così parlato: “A me viene da ridere, con rispetto per il notaio Caccetta io non devo rispondere a nessuna convocazione, è una barzelletta che si è inventato Petroni per fare show, come fa con i suoi comunicati, perché io certi meccanismi che lui vuol creare non li accetto. Il Pisa non deve essere controllato da chi governa, e soprattutto non si può rinviare al 15 luglio la decisione di chi sarà a governare il Pisa: la Serie B non è la Lega Pro, ma qui nessuno vuol dare all’altro la possibilità di governare. La scelta va però fatta oggi, io avevo anche la possibilità di avere famiglie importanti per la gestione, altri percorsi non voglio farli: purtroppo si è creata una non possibile coesistenza dovuta al modo troppo diverso di vedere il lavoro: se c’è Petroni nessuno da una mano a me, e probabilmente vale il discorso inverso, nessuno aiuta Petroni se ci sono io. Adesso Petroni si prenderà le sue responsabilità, o le darà a chi vorrà, io ho fatto un passo indietro perché a due giorni dalle scadenze non si può fare queste scene, non lo accetto. Ma comunque il Pisa al massimo può rischiare solo della penalizzazione, non l’iscrizione al campionato, almeno per quanto mi riguarda. Comunque non mancano i soldi, ma l’accordo. E sia chiaro, è meglio ingoiare oggi un boccone amaro piuttosto che andare avanti rinviando un problema che c’è da ormai due mesi. Io intanto non mi posso tirar fuori da quello che è il mio 50%, ma faccio un passo indietro se c’è bisogno”.

Anche il presidente Fabio Petroni dà però la sua versione dei fatti: “Oggi eravamo dal notaio Caccetta insieme al revisore unico, speravamo di sottoscrivere oggi l’atto che ci avrebbe concesso di fare domani (oggi, ndr) il trasferimento di conti per adempiere alle scadenze di venerdì. Impedirci di versare i soldi per procedere ai pagamenti ed evitare così sia la penalizzazione che, al 7 luglio, l’esclusione dalla Serie B è un atto lesionistico, anche da socio: io più di quanto ho fatto non posso, spero Lucchesi si decida presto a versare quanto gli spetta, anche perché sa che noi la sua quota l’avremmo acquistata solo a iscrizione fatta, dopo il pagamento di quanto gli spetta. Ricordo che il 24 c’è la prima scadenza, il 30 la seconda, e fin qui sarebbero solo punti di penalizzazione, poi al 7 luglio sarà negata l’iscrizione: abbiamo la Covisoc ci sta alle calcagna, dobbiamo anche riprendere credibilità istituzionale. A ogni modo ho già in mente tutto, con Gattuso ho avuto un buon rapporto fino a quando lui non ha detto che se rimanevo io se ne andava ma faccio un passio indietro prendendomi le responsabilità di quanto detto in un momento nel quale mi sentivo troppo attaccato e spero che il mister rimanga. Farò carte false per trattenerlo”.

Intanto, proprio mister Rino Gattuso, ha il cellulare staccato da due giorni, come afferma Lucchesi. Indice che la situazione va risolta quanto prima. 

Anonimo