Pisa, folla nei luoghi della movida e non solo

Primo fine settimana dalla fine del lockdown con i luoghi della movida pisana affollati da centinaia di persone, sin dalle prime ore della sera: dai Lungarni a Piazza Garibaldi, da Borgo Stretto a Piazza Sant'Omobono, sino al ritorno sulla scalinata della Chiesa in Piazza dei Cavalieri

Anche nei luoghi turistico escursionistici c'è stato un assalto di ciclisti e semplici "camminatori", ma con una maggiore consapevolezza delle distanze e delle regole da rispettare, come testimoniato dalle due foto scattate da un nostro lettore sul Monte Pisano.

Non siamo ai livelli testimoniati dalle tante foto apparse sui quotidiani nazionali. Giovani e meno giovani, con il consueto bicchiere di prosecco, sprizz, birra o altro alcolico o cocktail, senza tener conto di distanze, poche le mascherine indossate.

Centinaia di cittadini che sembra non tengano minimamente conto di quanto sia accaduto negli scorsi due mesi. Tanti slogan, parole di ringraziamento a medici, infermieri, operatori sanitari che hanno avuto, a quanto pare, vita breve, come si dice "meno di un gatto sull'Aurelia".

Tutti a lamentarsi della crisi economica, delle mancanze di liquidità, del "non sappiamo come fare ad andare avanti.

Probabilmente c'è una parte della nostra società che sembra non aver sofferto molto, non aver subito granché i contraccolpi derivati dalla chiusura di attività, aziende, imprese.

Chi sono coloro che subito si sono riversati davanti a pub, birrerie, caffetterie con i soliti abiti alla moda, i tatuaggi giusti che si vedono e non si vedono, il capello già ben "calibrato" secondo le ultime tendenze, occhiali da sole all'ultimo grido, magari un bel cane, esclusivamente di razza e magari con pedigree, al seguito.

Una minoranza che può vanificare quanto fatto in tutte queste settimane, una minoranza che non ha rispetto per niente e per nessuno.

Va bene fare l'aperitivo, l'happy hour come si preferisce dire, ma con le dovute regole e con il pensiero rivolto verso un futuro migliore e non ai soliti egoistici individualismi.

Foto da Facebook