Pisa: tre progetti umanitari in Namibia, Brasile e Burkina Faso

Cronaca
PISA e Provincia
Domenica, 2 Gennaio 2021

La giunta destina 25 mila euro alla cooperazione internazionale

La giunta comunale di Pisa, su proposta della vicesindaca con delega alla cooperazione internazionale, Raffaella Bonsangue, ha concesso tre contributi, per un valore complessivo di 25 mila euro, a tre associazioni di volontariato per sostenere altrettanti progetti internazionali a carattere umanitario.

L’amministrazione comunale di Pisa – ha dichiarato Raffaella Bonsangue - ha tradizionalmente e coerentemente testimoniato la doverosa sensibilità e partecipazione nei confronti dei progetti umanitari a favore di paesi che necessitano del contributo di tutti per far crescere la democrazia e sviluppare le istituzioni che ne garantiscano la stabilità e assicurino ai cittadini benessere, civiltà e il rispetto dei diritti.La pandemia che affligge il mondo intero ha dimostrato quanto, al di là delle frontiere, il mondo sia, comunque, interconnesso e, come sempre nella storia, quello che accade, apparentemente lontano da noi, ha o può avere effetti anche sul nostro territorio. Le organizzazioni umanitarie di cooperazione nel continente africano, laiche e confessionali, sono, molto spesso, l’unico presidio per assicurare la sopravvivenza a molte persone, in special modo, donne e bambini, i cui diritti sono quotidianamente negati dalla violenza dell’estremismo islamico e dall’impotenza dei governi locali. Esportare competenze e contribuire allo sviluppo di questi paesi sono lo strumento più efficace per la pace e il bene comune”.

In coincidenza delle festività natalizie – conclude Bonsangue - preoccupanti fenomeni di odio anticristiano si sono verificati nel mondo, chiese devastate, sacerdoti picchiati ed uccisi cure mediche negate; una strategia nei confronti di chi offre istruzione cure gratuite ai più poveri. Il ruolo della nostra citttà, la sua vocazione a rappresentante di cultura e civiltà nel mondo non ci può lasciare ciechi e sordi”.

Il primo contributo, del valore di 15 mila euro, è stato concesso alla Fondazione “Aiuto alla Chiesa che Soffre” (ADS), che realizza in tutto il mondo oltre seimila progetti umanitari. La Fondazione è fortemente impegnata anche nei territori del Burkina Faso, ed in particolare nella provincia di Gnagna, dove promuove la formazione scolastica della popolazione indigena. Il contributo servirà a sostenere il progetto di realizzazione di 4 nuove aule a Bogandé, il capoluogo della provincia, per l’istruzione di 260 bambini in fuga dagli attacchi terroristici di matrice islamista che di fatto hanno paralizzato il sistema scolastico, determinando la chiusura di molte scuole per motivi di sicurezza.

Il secondo contributo, del valore di 5 mila euro, è stato concesso all’Associazione La città dei bambini di Padre Ernesto Saksida, che sostiene le attività educative e assistenziali della missione salesiana “Cidade Dom Bosco” in Brasile. Il contributo servirà a finanziare due progetti, “Educare è una cosa serie (PCAF)” e “Giovane Apprendista”, che hanno l’obiettivo di accogliere ed educare, dal lunedì al venerdì, circa 200 bambini e adolescenti in un ambiente regolarmente sanificato, con l’ausilio di protezioni (mascherine e gel) e rispettando il distanziamento sociale.

L’ultimo contributo, del valore di 5 mila euro, è stato concesso all’Associazione Ketuko Italia che opera da circa 15 anni in Namibia. L’associazione fornisce aiuto e solidarietà nella parrocchia del quartiere di Kehemu, nella città di Rundu, situata nella regione del Kavango che, a causa di gravi condizioni di indigenza, registra un tasso di mortalità compreso tra il 28% e il  35% della popolazione, con una speranza media di vita che non supera i 45 anni, oltre ad una forte prevalenza di bambini rispetto agli adulti, di cui circa 25.000 orfani e in forte necessità. Il contributo servirà a sostenere la Cittadella della Misericordia di Rundu, dove sono attivi un asilo con tre classi per circa 120 bambini da 3 a 6 anni, una mensa che produce circa 400 pasti il giorno, una sartoria che occupa circa 25 donne vedove ed un ambulatorio che rappresenta l'unico punto di primo soccorso di tutto il quartiere.

redazione.cascinanotizie